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Rossi (Bankitalia): «Stop alla vendita di obbligazioni…

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a «in mezz’ora»

Rossi (Bankitalia): «Stop alla vendita di obbligazioni subordinate allo sportello»

«A questo punto è necessario e urgente che per prodotti come le obbligazioni subordinate venga vietata la vendita allo sportello, per legge». Il direttore della Banca d'Italia Salvatore Rossi torna a chiedere una norma che impedisca la vendita alla clientela al dettaglio di questi strumenti perché con le nuove norme sul bail-in «è davvero cambiato il mondo nel campo della gestione delle crisi bancarie». In un intervista a “In mezz'ora” su Rai 3 Rossi sottolinea che Banca d'Italia ha fatto tutto quello che era possibile fare «al meglio delle possibilità». E aggiunge che «per Banca Etruria, come per altre banche, è stato impossibile trovare una soluzione di mercato», ovvero un'altra banca che accettasse di acquistare l'azienda di credito commissariata.

D'altra parte, spiega, «in questi anni di crisi è diventato molto difficile trovare soluzioni di mercato, perché tutte le banche hanno problemi di crediti deteriorati. Sono altrettanto convinto – prosegue Rossi- che anche Consob abbia fatto lo stesso». Il dg di Bankitalia ricorda poi che negli anni passati «in tutta Europa una serie di banche sono andate in crisi negli anni passati, banche inglesi, francesi, olandesi, tedesche. Fiumi di denaro sono stati versati negli altri paesi, ma non in Italia e nelle banche italiane, è necessario sottolinearlo».

E sempre a proposito delle aziende di credito italiane Rossi dichiara: «Mi ha fatto piacere che il presidente del Consiglio abbia lanciato un richiamo di fondo alla solidità del sistema bancario italiano e alla necessità di avere fiducia nel sistema nel suo complesso». Il numero due della banca centrale italiana mette tuttavia in evidenza anche l'esigenza di una riforma del sistema delle banche di credito cooperativo che oggi sono troppo piccole e frammentate e possono trovarsi in difficoltà ad andare sul mercato dei capitali a reperire risorse.

«In ogni caso - aggiunge - la cosa peggiore che possiamo fare è prendere spunto da una situazione che si è determinata, ma decisamente molto circoscritta anche se con risvolti drammatici, per trarne conseguenze sull'intero sistema del credito italiano. Queste quattro banche (Banca Marche, Banca Etruria, Carife e Carichieti, oggetto del salvataggio da parte del governo, ndr) fanno meno dell’1% dei depositi dell'intero sistema italiano. Anche se non c'è dubbio che per le 10 mila e 500 persone che si sono viste azzerare i risparmi nelle obbligazioni subordinate non c'è dubbio che si tratta di un grave problema».

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