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M5s, la senatrice Fucksia espulsa con il 92,6% dei voti sul blog

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M5s, la senatrice Fucksia espulsa con il 92,6% dei voti sul blog

Con il 92,6% dei voti favorevoli degli attivisti votanti, il blog di Beppe Grillo ha deciso l'espulsione della senatrice M5s Serenella Fucksia. Hanno votato 26.630 iscritti certificati: i sì all’espulsione sono stati il 92,6%, pari a 24.667 voti mentre ha votato no il 7,4%, pari a 1.963 voti. Fucksia, 49 anni, marchigiana, medico del lavoro, è dunque fuori dal Movimento 5 stelle. La procedura è stata avviata dal blog di Beppe Grillo che l'ha accusata di non aver rendicontato, da aprile a settembre, le sue spese e la restituzione di parte dell'indennità da parlamentare. Contro la procedura di espulsione la senatrice Fucksia può decidere di ricorrere al comitato d'appello del Movimento.

Con espulsione Fucksia “persi” 37 parlamentari 5 stelle
Con l'espulsione di Fucksia, sale a 37 il numero dei parlamentari “persi” dal Movimento da inizio legislatura: 18 deputati e 19 senatori. Con le elezioni del 2013 Beppe Grillo era infatti riuscito a mandare in Parlamento 109 deputati e 54 senatori: ora tra espulsioni e volontari abbandoni sono rimasti 91 deputati e 35 senatori.

Fucksia: cacciata anche per aver difeso Boschi
Fucksia non ha digerito affatto l’espulsione. Ed è partita al contrattacco. «Finita rendicontazione ed effettuato bonifico...come avevo anticipato» ha annunciato la senatrice M5s dalla sua pagina Facebook dopo la notizia dell’espulsione. «La rendicontazione è una scusa ridicola», aveva scritto in precedenza a proposito dell'accusa che le è stata rivolta, quella di non aver restituito parte delle sue indennità rendicontando i soldi spesi come da regole M5S. «Avevo detto e tutti sapevano - ha aggiunto - che avrei finito la rendicontazione entro oggi, massimo domani, qualora ci fossero stati problemi tecnici ed avessi avuto bisogno di aiuto. Tanta fretta, per giocarsi in modo becero questa carta. In molti hanno finito di rendicontare questi giorni, veramente qualche giorno in più fa tanta differenza?». E ha attaccato il capogruppo M5s Michele Giarrusso: «Mi ha fatto del mobbing esplicito, con mail di minacce che posso documentare». Fucksia è convinta di essere stata cacciata dal M5S anche per aver difeso la ministra Maria Elena Boschi sulla vicenda banche («Sicuramente avrà pesato anche quello, averle riconosciuto il merito di aver dato uno smacco a un'opposizione farlocca»).

Giarruso: Fucksia non ha rendicontato, altro non c’è
«Era a favore del jobs act, della cancellazione dell'art.18, della buona scuola e della Boschi... tra le ultime cose» ha scritto Giarrusso, capogruppo M5S al Senato, su Fb in un post a proposito della espulsione della senatrice. Dopo il verdetto del blog, il capogruppo ha però negato l’esistenza di motivi diversi dalla mancata rendicontazione rispetto alla decisione di mettere la sua espulsione ai voti: «Serenella Fucksia non ha rispettato gli impegno presi con la sua candidatura - ha dichiarato Giarrusso - non ha rendicontato come le è stato richiesto. Altro non c'è».

La dissidente: 253 voti non in linea gruppo
Non c'è solo la recente difesa del ministro delle Riforme Boschi nel “cahier de doleance” che il M5s contesterebbe alla Fuksia. Secondo i dati rilevati da Openpolis la senatrice ha votato 253 volte diversamente dal suo gruppo parlamentare: un atteggiamento più volte stigmatizzato dai suoi colleghi anche se la percentuale rispetto al totale dei suoi voti risulta sostanzialmente bassa, il 2,8%. Ma la senatrice si è espressa in dissenso nei “voti chiave” dei 5 Stelle sulla rendicontazione dei partiti ed è risultata assente nel voto sulla riforma del Senato. Fucksia ha votato diversamente dal suo gruppo anche sulla riorganizzazione della Pa. Nel marzo 2014 Fucskia fu sfiducia dal suo meet up di base, ma dopo un chiarimento con i vertici del Movimento si salvò da un'ondata di espulsioni che riguardarono altri parlamentari pentastellati.

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