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Il sindaco di Quarto: non lascio, il M5S ha chiuso la porta alla…

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Il sindaco di Quarto: non lascio, il M5S ha chiuso la porta alla camorra. Ma il blog di Grillo: «Deve dimettersi»

«Non ho nessuna intenzione di dimettermi», dice il sindaco grillino di Quarto Rosa Capuozzo in un video su Facebook. «Deve dimettersi», tuona neanche due ore dopo il blog di Beppe Grillo rivelando la posizione ufficiale del Movimento sul Comune del napoletano travolto dall’inchiesta della procura di Napoli per presunto voto di scambio e condizionamenti della camorra alle scorse amministrative. «Noi siamo il M5S - è la spiegazione - e l’esempio vale più di qualsiasi poltrona. Noi dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi e far tornare ad elezioni Quarto».

Capuozzo: «Non lascio, abbiamo chiuso la porta alla camorra»
Lo psicodramma in casa M5S si consuma nel pomeriggio di una domenica che si preannunciava tranquilla. Tutto comincia verso le 17, quando Capuozzo pubblica sul suo profilo Facebook un video per dare la sua versione dei fatti. Un video, spiega, «per chiarire senza filtri e senza inesattezze» quello che è accaduto. «Noi a Quarto abbiamo combattuto contro la camorra», esordisce il sindaco, come tutte le amministrazioni guidate dal Movimento «dovranno sempre fare» perché «i tentativi di infiltrazione potranno sempre esserci». «Non ho preso in considerazione le dimissioni - aggiunge più tardi - perché non ci sono i motivi. I fatti sono sempre stati chiari: abbiamo visto lungo su un tentativo di infiltrazione e abbiamo chiuso la porta». E ancora: «La lotta alla camorra non ha colore politico, è la lotta di tutti e i voti della camorra ci fanno schifo».

«Saviano fuorviato da lettura dei media»
Un messaggio a quanti, a cominciare dal Pd, nei giorni scorsi hanno chiesto a gran voce le dimissioni del sindaco. Ma anche ai vertici del M5S, tra i quali l’imbarazzo è cresciuto di giorno in giorno, e allo scrittore Roberto Saviano che due giorni fa si è unito al coro invitandola a lasciare l’incarico: la sua interpretazione dei fatti, sottolinea Capuozzo, «è purtroppo frutto della lettura descritta dai media. Mi sarebbe piaciuto avere una telefonata da lui per potergli chiarire come stanno le cose». Capuozzo ringrazia il presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato. «Sono testimone diretto», ha twittato Imposimato: «Rosa si è battuta dall’inizio per affermare il principio di legalità a Quarto. Sono fiero di averla conosciuta e sostenuta».

Grillo: «La strada dell’onestà ha un prezzo»
Ma il blog di Grillo poco dopo interviene a dettare la linea: «La strada dell’onestà ha un prezzo. Il prezzo è dover essere, sempre, senza eccezione alcuna, al di sopra di ogni sospetto. Per farlo occorre marcare le differenze tra noi e chi ci ha governato finora in modo netto». A Quarto, ricorda Grillo, «un Comune già sciolto due volte per mafia, dove il Movimento 5 Stelle la scorsa estate è stata l’unica lista politica nazionale autorizzata a correre per le elezioni, lo abbiamo fatto espellendo un consigliere (poi indagato) perché fece pressioni politiche che contraddicevano il nostro programma. Alla prima avvisaglia abbiamo messo alla porta De Robbio e oggi abbiamo preso consapevolezza di aver inflitto un grande colpo al malaffare».

«Capuozzo parte lesa, ma Quarto deve tornare alle urne»
Grillo riconosce che «non ci siamo piegati, non si è piegata Rosa Capuozzo e lo dimostrano gli atti della Procura, che nella vicenda la considerano parte lesa. Questo per noi è un vanto, la testimonianza diretta che un’altra politica, ma soprattutto un altro Paese è possibile». Ripete che è «naturale» che una forza cresciuta quanto il M5S «possa divenire appetibile, anche per chi, come la mafia, negli ultimi 30 anni è stata abituata a stringere accordi e legami con il sistema partitico di centrodestra e centrosinistra». «Per questo - conclude - occorre essere ancor più esemplari, soprattutto a Quarto dove c’è il sospetto che alcuni voti fossero stati inquinati. Dobbiamo dare segnali forti, coraggiosi, in totale discontinuità rispetto a quelli dati dai partiti. Occorrono decisioni ferme per dimostrare che nessun infiltrato controllerà mai il M5S. E siamo pronti a tornare alle urne quando vi è il sospetto che qualcuno ci abbia provato». Capuozzo, colta alla sprovvista durante il flash mob promosso proprio oggi dal M5S a Quarto, replica così: «Valuterò la richiesta del Movimento di dimettermi. Al momento non ho ancora deciso».

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