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inchiesta sulle infiltrazioni criminali

Quarto, carabinieri in Comune e a casa del sindaco M5s Capuozzo. Pm: «Condotta poco lineare»

I carabinieri stanno eseguendo perquisizioni nell'abitazione del sindaco di Quarto (Napoli), Rosa Capuozzo (M5s), che - secondo quanto si apprende - non è indagata e alla quale non sarebbe contestate compromissioni con la camorra. Perquisizioni sono in corso anche nel Municipio di Quarto (Napoli) dove i carabinieri stanno acquisendo documenti nell'ambito dell'inchiesta su presunte infiltrazioni della camorra nell'amministrazione comunale. Il decreto è stato adottato dal pm della Direzione distrettuale antimafia (Dda) di Napoli Henry Woodcok e dai procuratori aggiunti Giuseppe Borrelli e Filippo Beatrice . La ricerca degli inquirenti riguarderebbe l'eventuale presenza di lettere o documentazione relativa al tentato ricatto del lei subito, nell'ipotesi degli inquirenti, dall'ex consigliere M5s Giovanni De Robbio.

Pm: condotta sindaco poco lineare, da approfondire
Il sindaco di Quarto (Napoli), Rosa Capuozzo, «se da una parte non appare allo stato indagata assumendo peraltro la veste di persona offesa rispetto al reato di tentata estorsione ha tuttavia tenuto una condotta poco lineare e sicuramente da approfondire». Lo scrive il pm Henry John Woodcock nel decreto di perquisizione eseguito oggi.

A ore la decisione del sindaco M5s di Quarto
Sono ore sempre più di riflessione, queste, per Capuozzo. Dopo le pressioni arrivate ieri anche da Grillo e Casaleggio per una uscita di scena della Capuozzo, in nottata si è concluso un incontro fiume tra il sindaco e i consiglieri grillini. Al momento, riferisce chi ha preso parte all'incontro, nessuna decisione è stata presa ma nell'arco della mattinata dovrebbe essere reso noto l'orientamento della Capuozzo. Un sindaco che viene definito “stravolto” per la pressione mediatica nonché del Movimento.

Intercettazione sindaco: «Non ce la faccio più»
Intanto nel materiale investigativo spunta una telefonata intercettata nella quale il sindaco piangendo parla con Alessandro Nicolais, consigliere e capogruppo M5s al Comune: «Io non ce la faccio più, è finita - dice Capuozzo -. Io posso reggere qualsiasi cosa, ma non finire in galera per colpa di qualcun altro. È inaccettabile». Questa mattina i carabinieri di Napoli hanno perquisito anche l'abitazione di Nicolais (che è un ufficiale dell'Esercito) che non risulta indagato. I magistrati ritengono che Capuozzo e Nicolais possano custodire carte, email, documenti utili alle indagini per dimostrare il tentativo di estorsione di cui il sindaco sarebbe stato vittima. Nel decreto di perquisizione firmato dai pm partenopei viene evidenziato il contrasto tra le dichiarazioni rese ai giornalisti di Capuozzo, che aveva negato di aver subito minacce, e le intercettazioni telefoniche che invece dimostrerebbero il contrario, così come le dichiarazioni rese dal primo cittadino ai pm nel corso di un interrogatorio come persona informata sui fatti e poi parte lesa.

Capuozzo prova a resistere, ma Grillo la «licenzia»
Il sindaco è sempre più solo. Tanto più che Grillo e Casaleggio alla fine hanno deciso: Rosa Capuozzo deve dimettersi. La comunicazione le è arrivata via-blog ieri sera dopo una giornata convulsa in cui ha provato in tutti i modi a difendere il suo operato: di fronte agli attivisti del Movimento arrivati a Quarto per un flash-mob e in un video di auto-difesa («Le dimissioni non le ho prese in considerazione - aveva detto - perché non ci sono i motivi») fatto girare sui social. Ma il verdetto dei vertici M5s è implacabile: «Noi siamo il M5S e l'esempio vale più di qualsiasi poltrona. Dobbiamo garantire il M5S tutto e per questa ragione chiediamo con fermezza a Rosa Capuozzo di dimettersi». Insomma, per il bene del Movimento è meglio che Capuozzo si faccia da parte, hanno decretato i vertici M5s. Un verdetto con poche vie d'uscita.

L’inchiesta della procura
Intanto gli inquirenti - il pm della Dda di Napoli Henry John Woodcock e il procuratore aggiunto Giuseppe Borrelli - sono al lavoro per far luce sul presunto condizionamento della camorra sul voto alle comunali di Quarto (Napoli) e sulle pressioni esercitate nei confronti del sindaco per ottenere nomine da parte dell'amministrazione. Una vicenda che coinvolge il M5S, al quale appartengono sia il principale indagato, il consigliere comunale Giovanni De Robbio (espulso dal M5s), che secondo l'accusa avrebbe tentato di favorire esponenti della famiglia Cesarano ritenuta vicina al clan camorristico dei Polverino, sia il sindaco Rosa Capuozzo, che le carte dell'inchiesta descrivono come vittima di un tentativo di ricatto attuato dallo stesso De Robbio, intenzionato - sostiene la procura - a imporre l'affidamento della gestione del campo sportivo a imprenditori amici, nonché a nominare assessori e funzionari da lui indicati.

I capi di imputazione
Dagli atti dell'indagine sono emersi finora due ipotesi di reato, entrambe aggravate dall'aver agevolato esponenti della famiglia Cesarano, ritenuta ritenuta legata al potente clan dei Polverino. Il primo capo di imputazione è rappresentato dal voto di scambio: De Robbio avrebbe promesso a Alfonso Cesarano (appartenente alla famiglia dei titolari dell'impresa di pompe funebri che mise a disposizione il carro e i cavalli per i funerali in pompa magna di Vittorio Casamonica a Roma) la gestione del campo sportivo. L'altra accusa contestata a De Robbio è di tentativo di estorsione: avrebbe minacciato il sindaco, alludendo a un presunto abuso edilizio realizzato nella abitazione di proprietà del marito per ottenere una serie di favori (gestione del campo sportivo e nomine di assessori e capi
settore). Richieste che non furono tuttavia esaudite.

Cantone: su appalto fognature Comune ha agito correttamente
Ma nel mirino è finita anche Rosa Capuzzo: perché avrebbe denunciato De Robbio per le sue minacce solo il 22 dicembre e come mai ha prima sostenuto di non aver ricevuto pressioni ma di avere con il consigliere espulso solo divergenze politiche? Sembra ridimensionarsi invece la vicenda dell'appalto per la manutenzione di acquedotto e rete fognaria nel Comune, oggetto di una richiesta di informazioni alla Prefettura di Napoli da parte dell'Autorità anticoruzzione. Oggi il presidente dell'Anac Raffaele Cantone ha affermato che sulla vicenda «il Comune di Quarto ha agito correttamente». E ha aggiunto: «Non mi risulta che ci siano altri appalti che riguardano quest'amministrazione all'attenzione dell'Anac».

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