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Orlando: abolire reato immigrazione clandestina con intervento organico

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giustizia

Orlando: abolire reato immigrazione clandestina con intervento organico

«Ci vuole una normativa che mentre abolisce il reato di clandestinità, che non serve a niente, come dicono tutti, sia molto più veloce nei processi di espulsione e più dura verso chi delinque». Così Matteo Renzi ha annuncia a Repubblica.tv un «pacchetto di norme» che però non sarà approvato dal consiglio dei ministri questa settimana. «Ci vuole del tempo, ci stiamo lavorando in collegamento con le norme europee». Lo ha dettoo il premier Matteo Renzi a Repubblica tv, spiegando che le nuove norme non arriveranno però nel prossimo Cdm: «C'è ancora tempo, stiamo lavorando».

In mattinata era stato il ministro della Giustizia Andrea Orlando a “Omnibus” su La7 a rilanciare: l'abolizione del reato di immigrazione clandestina «si deve fare», ma «col ministero degli Interni si sta ragionando su un intervento complessivo che riguardi i rimpatri, i tempi per il riconoscimento dello status di rifugiato: l'abolizione del reato può stare dentro quel pacchetto». La decisione di non portare nel prossimo Cdm il decreto legislativo già pronto per depenalizzare il reato di immigrazione clandestina non sembra insomma essere sinonimo di archiviazione del problema nelle intenzioni dell’esecutivo. Del resto era stata la stessa ministra per le Riforme Maria Elena Boschi ieri a “Otto e mezzo” ad assicurare: «Avremo modo di tornarci sopra».

Orlando: reato ostacola espulsioni
Sul reato di immigrazione clandestina «è stato in piedi un messo un meccanismo che spesso intralcia il meccanismo del rimpatrio» ha detto a Omnibus il ministro della Giustizia, Andrea Orlando. Per questo «se si vuole evitare qualunque forma di strumentalizzazione, la sua abolizione la si può mettere dentro un pacchetto dove sia chiaro che il meccanismo delle espulsioni e dei rimpatri non si tocca», ha spiegato Orlando, che si è detto contrario al reato: «È un simulacro di reato», ha aggiunto.

Abolizione reato non sarà in prossimo Cdm
Fatto sta che la depenalizzazione del reato di immigrazione clandestina non sarà nel prossimo Cdm. Dopo giorni di polemiche, è stato il premier Matteo Renzi a mettere fine
alla querelle. Per il momento, dunque, tutto resta com'è, nonostante le proteste dei magistrati che anche ieri, per bocca dell'Anm, avevano definito il reato «dannoso e inutile». La presa di posizione del presidente del Consiglio è stata in linea con quella del ministro dell'Interno Angelino Alfano, che pur ammettendo che la norma non ha funzionato ha sostenuto che «la gente non capirebbe» un intervento in questo particolare momento. «Secondo i magistrati - ha dichiarato infatti Renzi - il reato non serve, non ha senso e intasa i tribunali. Ma è anche vero che c'è una percezione di insicurezza per cui questo percorso di cambiamento delle regole lo faremo tutti insieme senza fretta».

Mattarella: su ricollocazione serve più cooperazione
Oggi, sul tema della ricollocazione dei richiedenti asilo in Europa è intervenuto il capo dello Stato. «È necessaria una più stretta cooperazione internazionale in materia di riconoscimento e ricollocazione dei rifugiati, mirata a contrastare i transiti irregolari, insieme al traffico e allo sfruttamento di esseri umani» ha affermato Sergio Mattarella, in un messaggio al direttore generale di Migrantes, Giancarlo Perego, in occasione della Giornata mondiale del migrante. Dei 160mila migranti che secondo gli accordi presi tra gli stati europei lo scorso settembre avrebbero dovuto essere trasferiti dalla Grecia e dall'Italia agli altri stati membri dell'UE nei prossimi due anni, solo 272 per ora sono stati effettivamente ricollocati.



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