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Unioni civili, M5S: votiamo compatti ddl Cirinnà solo se non…

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Unioni civili, M5S: votiamo compatti ddl Cirinnà solo se non «impoverito». I pediatri sulle adozioni: non esclusi danni ai bambini

A una settimana esatta dal voto in Aula al Senato sulle unioni civili e all’indomani del primo banco di prova superato con il “no” alle pregiudiziali di costituzionalità, si distende la polemica politica e si accende quella tra medici, con un botta e risposta tra pediatri e psichiatri sul tema delle adozioni gay. Ma sul Pd e sui numeri in Senato pende la “spada di Damocle” del M5S, che avverte: «Votiamo il ddl a patto che non sia “impoverito”».

Accordo tra capigruppo per limitare i voti segreti
Alle 16 il capogruppo del Pd Luigi Zanda ha riunito informalmente tutti i capigruppo delle forze parlamentari di palazzo Madama su come affrontare nel merito il provvedimento e limitare l’ostruzionismo tenendo conto delle delicatezza della legge, del fatto che manca il relatore e che tutti i gruppi hanno lasciato libertà di coscienza. E la riunione è andata a buon fine. «C’è la volontà a contenere il numero di voti segreti, garantendo un dibattito nel merito del provvedimento e degli emendamenti», ha riferito Zanda. In concreto, «si formerà un insieme di senatori composto da un parlamentare per ciascun gruppo parlamentare che deciderà quali saranno gli emendamenti che verranno ritirati e quali confermati». Il capogruppo dem ha aggiunto che la discussione generale potrebbe concludersi martedì per procedere mercoledì con le votazioni.

La Lega: «Ritireremo 4.500 emendamenti»
Si schiarisce anche il fronte con la Lega, che ha presentato 4.500 dei 5mila emendamenti. «Il Pd ci ha dato garanzie che verrà ritirato il “canguro” e noi nelle prossime ore ritireremo il 90% dei nostri emendamenti», ha detto il capogruppo Gian Marco Centinaio. «Ne resteranno circa 500, anche meno. E abbiamo aggiunto che da parte nostra ci sarò un numero contenuto di richieste di voto segreto. C’è un clima davvero positivo».

Tensione Pd-M5S
La giornata in realtà era cominciata con nervi tesi tra Pd e Cinque Stelle, colpa anche di un retroscena apparso oggi sulla Stampa in cui si parlava di contatti tra i vertici grillini e il Vaticano, e di alcuni senatori tentati dalla marcia indietro sul ddl o almeno sulla stepchild adoption. Malgrado la bocciatura delle pregiudiziali di costituzionalità (con 180 voti) già da ieri tra le file del Pd è iniziato a insinuarsi qualche dubbio sulla “tenuta” dei 5 Stelle, in vista soprattutto dei primi voti segreti. Tra i dem a palazzo Madama c’è chi teme che i pentastellati, nel segreto dell’urna, possano “impallinare” il ddl Cirinnà.

I Cinque Stelle: «Se ddl sarà impoverito non lo votiamo»
«Siamo tutti compatti a favore del ddl Cirinnà» ma «sia ben chiaro che se impoverito non lo votiamo», ha in realtà avvisato il senatore M5S Alberto Airola. «Zanda fa pressioni su di noi - ha aggiunto - evidentemente hanno grossi problemi al loro interno. Non si può scendere oltre un minimo livello di garanzie dei diritti, tra di noi del M5S abbiamo chiarito le questioni e non ci sono sorprese. E si capisce dal fatto che non abbiamo emendato il testo».

Alfano: Pd rifletta prima di dire no
Intanto è caduto nel vuoto l’appello del leader Ncd Angelino Alfano, che aveva chiesto uno stralcio della “stepchild adoption” in cambio del via libera alla legge sulle unioni civili. Dal Pd reazione fredda. «Speriamo che il Pd rifletta bene prima di dire no alla nostra proposta, valutando rischi e opportunità» ha detto oggi Alfano intervistato dal Tg5, ribadendo il no del partito alle adozioni. «Il Pd ha la grande opportunità di recuperare gran parte del parlamento, con un’ipotesi di buon senso - ha aggiunto Alfano - Togliamo questa cosa delle adozioni, che larga parte degli italiani non vogliono davvero».

La ministra Lorenzin: «Ddl legittima utero in affitto»
Alla carica anche la ministra della Salute Beatrice Lorenzin (Ap-Ncd), che in un lungo post su Facebook ha rivolto un appello a tutte le donne in Parlamento «ad aprire una discussione, franca e senza ipocrisie, sull’adozione da parte delle coppie dello stesso sesso del ddl Cirinnà, che si traduce automaticamente nella legittimazione dell’utero in affitto e dell’eterologa. Tutto questo non ha nulla a che fare con il riconoscimento, giusto per me, delle unioni civili e del rispetto per le coppie omosessuali». Lorenzin parla di «nuovo commercio internazionale, di organizzazioni complesse e criminali» dietro la maternità surrogata e affonda: «Il corpo della donna non è un forno, che si accende per far cuocere una torta; la torta di un altro, che quando la torta è cresciuta al punto giusto, spegne il forno, prende la torta e la porta via».

I pediatri Sip: «Non esclusi danni sui bambini»
A complicare il quadro si è levata la voce del presidente della Società italiana di pediatria, Giovanni Corsello, secondo cui «non si può escludere che convivere con due genitori dello stesso sesso non abbia ricadute negative sui processi di sviluppo psichico e relazionale nell’età evolutiva». Per Corsello, il dibattito sul testo «si è mantenuto su una sfera prevalentemente politica e ideologica», mentre «la discussione dovrebbe comprendere anche i profili clinici e psicologici del bambino e dell’adolescente». Prende le distanze però Giuseppe Mele, presidente di Paidoss e della Società italiana medici pediatri (Simpe), che attacca: «I pediatri sono al servizio dei bambini, non delle ideologie. Credo che parlare in termini critici a nome della totalità dei pediatri italiani sia una decisa forzatura. Non esiste alcuna “consensus conference” da parte delle tante anime della pediatria italiana, nel merito. E la stessa letteratura scientifica non è univocamente schierata a nome dell’una o dell’altra opinione».

Ma gli psichiatri: «Conta la capacità affettiva, non il genere»
A stretto giro è arrivata di rimando la posizione della Società italiana di psichiatria invitando a fermarsi con le speculazioni: «Su questo tema si stamno ancora raccogliendo dati ed è quantomeno prematuro esprimere opinioni scientifiche su situazioni sociali molto recenti. Ciò che conta è valutare la capacità affettiva dei genitori, la capacità di accogliere e seguire la crescita dei bambini, creando un ambiente sicuro, sereno e protettivo. E questo non dipende certo dal “genere” dei genitori. Mentre è dimostrato - questo invece è sicuro - che nelle famiglie “etero” possono prodursi danni nella psiche dei bambini quando il rapporto tra i genitori è in crisi». Insomma, dichiarazioni su potenziali danni prodotti dalla convivenza con genitori dello stesso sesso«sembrano quantomeno premature, perché non ci sono evidenze scientifiche serie e definitive. Inoltre, quasi tutti gli studi prodotti finora partono con un gap: vogliono dimostrare la validità di una tesi piuttosto che di un’altra. E quindi non sono affidabili».

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