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Già operative le due task force di Tronca

Affittopoli Roma: canoni low cost anche per bar, ristoranti, partiti e B&B

Non ci sono solo abitazioni negli elenchi degli affitti low cost del Comune di Roma che causano perdite per le Casse comunali di oltre 100 milioni di euro. Ci sono anche moltissimi locali affittati a cifre irrisorie ad associazioni, partiti, ristoranti, bar, centi sociali e B&B.

C’è persino un grande albergo del centro della Capitale nell’elenco dell’affittopoli capitolina a prezzi stracciati. Il 19 marzo 2015, quando era sindaco Ignazio Marino, era già stata pubblicata una lista dalla quale risultava che per appartamenti e locali era in corso una verifica. che è andata avanti a passo lento. Anzi lentissimo. Complici i ricorsi legali degli affittuari e le lentezze della burocrazia capitolina. Ora il Prefetto Francesco Paolo Tronca preme sull’acceleratore, tanto che le due task force annunciate ieri dal commissario straordinario della Capitale sono già operative: la prima, informatico-amministrativa, anche con il supporto dell'Agenzia delle Entrate, mapperà il patrimonio; la seconda, operativo-logistica, svolgerà contemporaneamente verifiche e accertamenti sul campo.

Negli elenchi ristoranti, bar e perfino un hotel
E anche per i locali dell’amministrazione capitolina, gli affitti a prezzi stracciati sono la regola. Se sul fronte degli appartamenti si possono pagare 70 euro al mese con vista sui Fori, a via del Colosseo, a Borgo Pio c’è un ristorante paga poco più di 650 euro al mese. Un prestigioso hotel vicino ai Fori Imperiali paga 9mila euro al mese e pubblicizza sul sito che dalla terrazza «è possibile vedere un bellissimo panorama della Roma imperiale e dei Papi». All'Esquilino, poi, un negozio di riproduzione di chiavi pagherebbe un affitto di soli 57 euro al mese. Tra le realtà religiose che usano immobili di Roma Capitale, ce n'è anche una che ha sede nella centralissima via dei Bresciani e paga meno di 10 euro ogni mese. Ci sono appartamenti a Borgo Pio fittati a 8 euro. Fra i casi limite in via dei Chiaramonti, nella riserva naturale della Valle dei Casali, si pagano 0,60 centesimi di canone.

Il Pd ha un arretrato di 170mila euro, la sede dell’ex Msi paga 150 euro l’anno
La centralissima sede del Pd di via dei Giubbonari, a un passo da piazza Argentina,affittata a poco più di 1.200 euro al mese, ha un arretrato di 170mila euro e una lettera di sfratto inviata prima di Natale. Nel capitolo affittopoli rientra anche “Imagine Onlus”, associazione fondata (e poi lasciata al momento dell’elezione) dall’ex sindaco Ignazio Marino e dall'ex assessore al Patrimonio, Alessandra Cattoi: pagava meno di 300 euro al mese per 100 metri quadrati a San Lorenzo. In zona Esquilino un circolo del Pd pagherebbe 667 euro al mese, mentre Sel sarebbe a quota 700 euro. Molto più della storica sezione ex Msi di Colle Oppio, vicino al Colosseo, poi utilizzata da altre forze politiche del centrodestra, che paga l’irrisorio canone di 154,92 euro. Attenzione, non al mese, ma all’anno.

Marino: il censimento lo avevamo già fatto noi
«Tronca? Astuto. Il censimento sugli affitti lo avevamo già fatto noi», ha rivendicato l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino nel videoforum di Repubblica Tv. Effettivamente prima dell’indagine del commissario Francesco Paolo Tronca, già quella dell'amministrazione Marino aveva sollevato il velo su una situazione piena di ombre. «Negli immobili del Comune - ha dichiarato l’ex assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi - abbiamo trovato centinaia di esercizi commerciali. All'Esquilino, ad esempio, ci sono tantissimi negozi che probabilmente sono anche subaffittati. I canoni di locazione variano e ci sono situazioni molto diverse: c'è chi ha affitti bassissimi e chi nella norma, chi ha sempre pagato e chi, invece, è moroso da anni». Anche la Lista Marchini, un anno fa, aveva segnalato appartamenti del Comune destinati a B&B e pub realizzati in locali destinati a fini associativi. Le lettere del Campidoglio per l’adeguamento dei canoni avevano avuto come risposta una raffica di contestazioni legali. «Bene Tronca - ha detto l'ex capogruppo comunale della lista Marchini, Alessandro Onorato - se riesce ad arrivare laddove i sindaci precedenti non hanno voluto: adeguamento dei canoni, recupero delle morosità e allontanamento degli abusivi. Va allontanato da quegli immobili anche chi, magari, ha ottenuto locali per fini associativi o sociali e invece ora ha pub o ristoranti, e chi in maniera fittizia ha ottenuto alloggi per abitarvi e invece ha allestito veri e propri B&B. Nel nostro esposto a Cantone di un anno fa c'è tutto questo». Intanto Tronca tira dritto e procede con controlli e verifiche. E lo scandalo sembra destinato ad allargarsi.

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