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Unioni civili, Pd tira dritto: linea non cambia, nessuno stralcio…

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ddl cirinnà in senato, da mercoledì si vota

Unioni civili, Pd tira dritto: linea non cambia, nessuno stralcio su adozioni

Sulle unioni civili il Pd tira dritto. Senza stralci del contestato capitolo adozioni. «Si va avanti, il Pd è sempre su questa linea, che non contempla neanche l'ipotesi dello stralcio della stepchild adoption. Si lavora per una maggioranza parlamentare che approvi il testo» ha detto Ettore Rosato, capogruppo Pd alla Camera, ricevuto stamane a Palazzo Chigi dal premier Matteo Renzi, insieme all'omologo al Senato, Luigi Zanda, e al ministro per i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, per un punto sull'attività parlamentare di questa settimana che, al Senato, ha il suo clou nel ddl Cirinnà (si inizia a votare mercoledì).

Cirinnà: su diritti no a compromessi, Pd va avanti
«Sui diritti no a compromessi. Su unioni civili Pd va avanti per rendere l'Italia più giusta, più moderna, più europea» ha ribadito su twitter la senatrice Pd Monica Cirinnà, “madre” del ddl . Mentre il sottosegretario alle Riforme Ivan Scalfarotto, ha aggiunto su facebook: «Il Pd non cambia linea, le unioni civili sono parte integrante del nostro progetto di modernizzazione del Paese».

Rosato: M5S resta inaffidabile
«La nostra posizione non cambia da settimane. Le decisioni dei Cinque Stelle non hanno modificato niente, i Cinque Stelle sono inaffidabili e tali restano», ha aggiunto Rosato con riferimento al dietrofront di Grillo, che in un post pubblicato sul suo blog sabato scorso aveva sconfessato di fatto la linea del gruppo M5s al Senato (favorevole all’approvazione del ddl Cirinnà senza modifiche) lasciando libertà di coscienza ai parlamentari.

M5s: sì a unioni civili, libertà coscienza su stepchild
Dopo le pesanti contestazioni della base, oggi sul blog di Grillo è comparso un altro post di chiarimento, firmato Movimento 5 Stelle, con una linea di mediazione: sì alle unioni civili, come stabilito nella votazione avvenuta sul blog il 28 ottobre 2014, ma libertà di coscienza per la stepchild adoption. Il post ricorda che nella votazione sul blog del 2014 «gli iscritti al MoVimento 5 Stelle hanno espresso la loro posizione favorevole sulle unioni civili», ma ribadisce che il quesito «non conteneva espliciti e diretti riferimenti alla stepchild adoption, né le spiegazioni necessarie per esprimere un voto consapevole su un tema tanto complesso e delicato». Quindi, non viene messa in discussione «l'indicazione del voto uscita da quella consultazione» a favore delle unioni civili («a conferma del fatto che la democrazia diretta e il rispetto della volontà degli iscritti sono i principi cardine su cui si fonda il MoVimento 5 Stelle»). Ma viene ribadita la libertà di coscienza sulla stepchild in quanto «materia che riguarda la sfera dei minori e tocca da vicino le convinzioni e i valori più intimi e profondi di ognuno di noi». Una posizione diversa da quella del post pubblicato sabato nel quale si lasciava libertà di coscienza non solo sulla stepchild adoption, ma anche sulla «legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti». Non solo. «A fronte di un tema etico che chiama in gioco anche i diritti di bambini» Grillo e Casaleggio, «in qualità di garanti del Movimento», dichiarano di essersi «assunti la responsabilità di rinunciare a un'ulteriore votazione sul blog» sul tema.

Lorenzin: no ripercussioni sul governo
Nella maggioranza la richiesta dei vertici di Ncd è di stralciare il capitolo adozioni in cambio del via libera al ddl Cirinnà, senza minaccia esplicita, però, di crisi di governo. Alfano ha parlato di «un patto politico pubblico» in tal senso. Posizione ribadita oggi dalla ministra della Salute, Beatrice Lorenzin che ha dichiarato: «Il voto sulle unioni civili non avrà ripercussioni sul governo, perchè questo è un ddl parlamentare e ha un suo percorso parlamentare. Il governo non ci ha messo bocca, anche se ognuno di noi è libero di dire la sua. Il Parlamento è comunque sovrano sulle sue decisioni». Ma non tutti la pensano così nel partito. Su posizioni più dure i presidenti delle commissioni Lavoro e Giustizia a palazzo Madama Maurizio Sacconi e Nico D'Ascola, che in una dichiarazione congiunta, oltre alla stepchild adoption, hanno messo nel mirino le troppe sovrapposizioni tra unioni civili e matrimionio contenute ancora, a loro dire, nel ddl Cirinnà. «Le possibilità di condivisione delle unioni civili si giocano sui primi tre articoli - scrivono - ove esse sono disegnate sull'istituto del matrimonio: unico cognome, “quota di legittima” propria dei parenti, indirizzo familiare comune, persino obbligo di fedeltà, da tempo sparito dalla famiglia naturale, clausola generale di equivalenza tra coniugi e partners, sono inequivoci indizi della sovrapposizione. E questa porta con sé le adozioni generalizzate in qualunque tribunale». Di qui il monito: «Il voto finale, la rottura o l'intesa si giocano lì. Dai primi voti».

Mercoledì il via alle votazioni
In attesa dell'inizio del voto previsto per mercoledì, ora i democratici devono scegliere se rinsaldare il rapporto con Ncd scendendo a patti con Alfano(scontentando l'ala sinistra del partito) o giocare la partita nel segreto dell'urna. Intanto si organizza la conta dei voti. Sembra che con questa mission scenderà in campo il sottosegretario Luca Lotti. Tra le fila del Pd i cattolici sarebbero una trentina, ma lo zoccolo duro, quello degli irriducibili per il no alle adozioni, dovrebbe essere meno della metà. I no da parte dei cinque stelle non dovrebbero essere più di sette: su 35 senatori 28 si sarebbero schierati per il sì . Insomma con la rottura dell'asse Pd-M5s gli equilibri al Senato traballano ma c'è anche chi assicura che i verdiniani non faranno mancare il sostegno al Governo. E che dunque i voti persi dei pentastellati si andrebbero a recuperare almeno in parte con i senatori di Ala (oltre che di Sel, storicamente a favore del provvedimento) e con quanti sono in coscienza favorevoli alle unioni civili.

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