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Dossier Dai campi di volo ai campi di rugby: una graduata della Raf al Sei Nazioni

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Dossier | N. 70 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

Dai campi di volo ai campi di rugby: una graduata della Raf al Sei Nazioni

E' probabile che per un po' di tempo non si trovi a dover alternare le divise: quella della Raf (la Royal Air Force) resterà in un cassetto per lasciare più spazio alla maglia rossa del Galles. Ragazza forte e determinata, Sian Williams a 25 anni ha già raggiunto un bel traguardo professionale: lavora nella base Raf di Brize Norton – nell'Oxfordshire, a un centinaio di chilometri da Londra - dove si occupa di logistica con il grado di Senior aircraftwoman. Ma Williams è anche una rugbysta di talento. Ha cominciato a giocare a otto anni con i suoi fratelli, e fin qui niente di eccezionale: il Galles è l'unica nazione europea in cui il pallone ovale è più popolare di quello rotondo. Da allora non si è più fermata ed è arrivata ai più alti livelli internazionali.

Sian gioca terza linea centro nel Sei Nazioni femminile, è stata la capitana del Galles Under 20, ha rappresentato sui campi con le porte “ad acca” la Raf, le Forze armate britanniche, la Nazionale gallese di rugby a sette, oltre che – a livello di club – i Newport Gwent Dragons e il Worcester. Seconda a nessuno per quantità di lavoro in partita, come dice il suo ct Rhys Edwards, le sue capacità e la sua passione sono state premiate con il conferimento dello status di “Elite athlete” nell'ambito della Royal Air Force. Questo significa che la ragazza nata a Wrexham diventerà la prima rugbysta professionista del Galles, potendosi dedicare per ora unicamente alla carriera sportiva: è un po' quello che succede in Italia con i Gruppi sportivi militari, ma la differenza sta nel fatto che Sian era prima approdata alla Raf senza che i meriti “agonistici” avessero un peso.

Peraltro - ha detto il generale di brigata Adrian Williams, senior officer della Raf in Galles, “forma fisica, coraggio e lavoro duro sono valori di cui facciamo tesoro nella Raf e risultano ugualmente importanti nel rugby”. Attenzione alla numero 8, allora: nello scontro diretto in programma a Neath il 20 marzo le italiane, che non hanno “full professional” tra di loro, cercheranno di farla atterrare con qualche bel placcaggio.

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