Italia

Unioni civili, ddl Cirinnà supera primo test al Senato. Voto su…

  • Abbonati
  • Accedi
prossime votazioni dal 16 al 18 febbraio

Unioni civili, ddl Cirinnà supera primo test al Senato. Voto su emendamenti slitta di una settimana

L'Aula del Senato ha respinto a scrutinio palese la richiesta di non passaggio all'esame degli articoli del ddl Cirinnà sulle unioni civili. Hanno votato contro 195 senatori, a favore 101, 1 astenuto. La richiesta era stata firmato dai senatori Roberto Calderoli della Lega Nord, Gaetano Quagliariello di Gal-Idea e altri 74 senatori. Si tratta della prima votazione nel merito del ddl all’esame del Senato. Tra i 195 voti contrari, ci sono anche quelli dei verdiniani di Ala (15), del Misto (17) e del M5S (31). Compatto anche il Pd, compresi i cattolici. Ncd invece ha votato a favore della proposta Calderoli-Quagliariello per bocciare la legge, a eccezione di due senatori, Paolo Bonaiuti e Salvatore Margiotta.

Votazioni da martedì 16 a giovedì 18
Domani mattina inizierà l'illustrazione degli emendamenti al ddl Cirinnà. Mentre le votazioni in aula al Senato inizieranno solo martedì 16 pomeriggio, proseguiranno nella giornata di mercoledì 17 fino alle ore 22 e poi giovedì 18 fino alle ore 18. È questo il calendario fissato dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama sul provvedimento che riguarda le unioni civili. Al momento, secondo quanto viene riferito, rimangono sul tavolo tutti gli emendamenti (oltre 5mila) presentati dalla Lega e quindi anche l'emendamento Marcucci con il cosiddetto “super canguro”. Nel caso in cui non si concluda l'esame del ddl Cirinnà entro giovedì prossimo, il calendario prevede per la settimana successiva «l'eventuale seguito» del provvedimento

Grasso: voto palese su rinvio esame articoli ddl
È stato il presidente del Senato Pietro Grasso a decidere nel pomeriggio che la richiesta di non passaggio all'esame degli articoli del ddl sulle unioni civili sarebbe stata esaminata dall'Assemblea di Palazzo Madama con voto palese e non segreto come chiedevano i proponenti. A seguire il Pd, attraverso il capogruppo Luigi Zanda, ha chiesto in Aula al Senato la convocazione della conferenza capigruppo sul calendario dei lavori. Sono almeno un centinaio i voti segreti richiesti da Lega e FI, una decina quelli promossi da Ap-Ncd. Un test complicato per la maggioranza, dopo le tensioni degli ultimi giorni sul nodo della “stepchild adoption” soprattutto per le resistenze di Ap, alleato di governo guidato dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, e interne al Pd, vedi i cosiddetti Cattodem che ieri hanno chiesto lo stralcio delle adozioni dalla riforma dirottandole in una legge a parte.

Pd: libertà coscienza su stepchild adoption
Su proposta del capogruppo Luigi Zanda e dell’ufficio di presidenza la riunione odierna dei senatori Dem si è conclusa, pur senza un voto specifico, con il via libera alla libertà di coscienza per i senatori circoscritta a tre soli emendamenti al ddl Cirinnà: due all'articolo 5, che contiene la stepchild adoption per le unioni civili e uno all'articolo 22 sulle norme applicabili ai contratti di convivenza. Uno degli emendamenti, in particolare (all’articolo 5, del senatore Stefano Lepri, capofila dell’area Cattodem) sostituisce la stepchild adoption con l'affido rafforzato. Bocciata quindi la linea Lepri, che chiedeva di “estendere” la libertà di voto a nove emendamenti.

Salta riunione Pd-Lega. Incognita 5mila emendamenti Carroccio
È saltata invece nel pomeriggio la riunione tra Pd e lega per fare un nuovo punto sul taglio agli emendamenti al ddl unioni civili. L'incontro si sarebbe dovuto tenere prima dell'inizio dei lavori in Aula ma i rappresentanti Dem hanno atteso invano l'arrivo dei colleghi leghisti. Resta così l'incognita dei 5mila emendamenti della Lega che non sono stati ancora ritirati. La scorsa settimana il Carroccio si era impegnato a ritirarne il 90% in cambio della rinuncia da parte del Pd a un emendamento “super-canguro” (che fa cioè decadere centinaia di altri emendamenti) di Andrea Marcucci. Ma ieri Pd e Lega non hanno raggiunto l'accordo.«La notizia è che ormai si va in Aula, c'è poco da trattare, ci devono dire sì o no” al taglio degli emendamenti, inclusi quelli premissivi, spiega Giuseppe Lumia, capogruppo Pd in commissione Giustizia. È molto probabile che se l'accordo con la Lega non dovesse arrivare in porto, l'emendamento “canguro” di Marcucci, che resterebbe sul tavolo, potrebbe slittare alla prossima settimana, probabilmente a martedì.

Verso lo slittamento del ddl
E qui si profila un nuovo problema perché il testo dell'emendamento Marcucci così com'è non contiene le proposte di modifica di mediazione messe a punto dal capogruppo in commissione Giustizia Giuseppe Lumia tenendo conto anche delle istanze dell'anima cattolica del gruppo. Così i Dem starebbero pensando ad un “Testo 2” del Marcucci che conterrebbe tutte le varie modifiche che si vorrebbero apportare soprattutto alla stepchild adoption. Dopo la Capigruppo, prenderebbe il via in Aula l'illustrazione del complesso degli emendamenti che potrebbe durare anche per tutta la seduta di domani mattina. Nel pomeriggio di domani, infatti, è fissato l'esame di interrogazioni e interpellanze. E il ddl Cirinnà slitterebbe così alla prossima settimana.

Orlando: da governo no pareri politici
«Il governo non esprimerà valutazione politica sul ddl unioni civili, ma solo una valutazione “tecnica” su alcune proposte di modifica quando palesemente non conformi alla giurisprudenza europea e costituzionale» ha detto il ministro della Giustizia Andrea Orlando intervenendo in Aula sul ddl unioni civili e sottolineando che «il governo non fa una vera e propria replica, anche perché, come si sa, nel governo stesso e nella maggioranza che lo sostiene ci sono posizioni diverse su un tema così sensibile e delicato»

Lega e FI pronti a chiedere un centinaio di voti segreti
Questa mattina, un nuovo incontro tra Lega, Forza Italia e Pd per fare il punto sul taglio agli emendamenti si è concluso con un nulla di fatto, con azzurri e Carroccio pronti a richiedere il voto segreto dell’Aula su un centinaio di emendamenti al ddl Cirinnà. Lo stallo nella trattativa e il clima «non costruttivo» registrato da fonti interne ai dem tengono sul tavolo l'emendamento-canguro del Pd a prima firma Marcucci, in attesa di una nuova riunione prevista nel pomeriggio. Preceduta, a metà giornata, dall’assemblea del gruppo del Pd, decisiva per mettere insieme il fronte laico e quello cattolico dei Dem.

Fico (M5S): da noi nessun dietrofront ma sì compatto alla riforma
C’era attesa oggi per il voto del M5s. La linea ufficiale è quella di votare sì al ddl, come stabilito nella votazione avvenuta sul blog nell’ottobre del 2014, ma con “libertà di coscienza” sulle adozioni. Una scelta frutto di molte polemiche tra i militanti e i simpatizzanti del Movimento, decisa a sorpresa dal leader Beppe Grillo . «Sulle unioni civili noi saremo compatti, a parte un paio di senatori. I veri problemi sono negli altri partiti», ha spiegato questa mattina il deputato M5S Roberto Fico ospite di “24 Mattino” su Radio 24. La libertà di coscienza «non è un dietrofront. Al Senato voteremo compatti a favore del provvedimento, tranne un paio di senatori, che hanno già dichiarato di essere contrari alla stepchild adoption, ma loro non influiranno sul voto». Se la parte sulla stepchild adoption dovesse essere stralciata, ha poi aggiunto, «noi voteremo comunque a favore della legge perché sulle unioni civili abbiamo il mandato dei nostri iscritti certificati».

© Riproduzione riservata