ROMA - Finora era stato il Sei Nazioni dell'equilibrio: un pareggio e altre quattro partite con scarti che andavano da uno a sei punti. All'Olimpico il primo tempo di Italia-Inghilterra (concluso sull'11-9 per gli ospiti) lasciava aperta una speranza agli Azzurri, che avevano saputo difendere con attenzione ma anche proporsi in avanti con più efficacia del solito, soprattutto guadagnando buone porzioni di campo. L'inizio della ripresa non vedeva cambi di copione e anche i sostenitori “senior” (quelli che ricordavano partite divenute amare da un momento all'altro, come il confronto interno con il Galles dell'anno scorso) seguitavano a vedere cose buone.
Poi, dal 53' al 58', sono arrivati i cinque minuti della pantera: Jonathan Joseph, centro di enorme talento, coglieva le prime smagliature difensive e le faceva diventare due squarci che “rompevano” il match. Incantesimo finito e da quel momento era logico che la probabilità di prendere altri punti diventasse molto più alta di quella di segnarne. Insomma, i Bianchi non ci hanno risparmiato niente, hanno segnato 29 punti in 27 minuti e si sono portati a casa un sonante 40-9, score che comprende cinque mete all'attivo e nessuna al passivo.
I cronisti che sbuffano davanti al compito di dover raccontare una partita vista troppe volte. Nella prima frazione gli uomini del ct Eddie Jones hanno dovuto soffrire abbastanza, sono stati anche in svantaggio e non sono riusciti a imporsi né con la mischia né con il reparto arretrato. Da parte degli Azzurri qualche errore di troppo con l'ovale in mano, ma anche palloni rubati agli avversari, presenza fisica in difesa e attacchi penetranti. Buona la meta inglese, frutto della pressione su un calcio alto a seguire e del bel movimento all'esterno fino al tocco di Ford, ma per il resto non c'erano da registrare reali supremazie in questo o in quel settore. Bene Canna nei calci piazzati e nella direzione del gioco, attenta la mischia, bene le rimesse laterali e, in più, una bella performance della coppia di centri, formata da Garcia e dall'ottimo Campagnaro.
Proprio l'uscita di Garcia già nel primo tempo può essere stata un elemento a sfavore: d'altro canto l'Italia, sempre prima di andare al riposo, ha perso anche Fuser e Zanni. La ripresa si apriva con un bel salvataggio del capitano Parisse, ammaccato sotto l'occhio destro, e con ulteriori iniezioni di carattere e di gioco da parte degli Azzurri. Intorno al 10' c'era addirittura la possibilità di riportarsi in vantaggio, ma il penalty di Canna usciva di poco. In agguato, però, c'era il disastro, proprio mentre stava cominiciando il carosello delle sostituzioni: un passaggio azzardato in difesa di Sarto non raggiunge Campagnaro perché Joseph intercetta e va in meta; passano cinque minuti e Ford inventa un calcetto sotto la traversa su cui si precipita ancora Joseph per il tocco decisivo.
Da un 9-25 non ci si può certo più rialzare, e allora a insistere sono gli uomini con la Rosa rossa sul petto. Calcio piazzato di Farrell, poi le mete di Joseph (che per la tripletta conclude una bella azione collettiva trascinandosi dietro due-tre avversari) e dello stesso Farrell, con un inserimento veloce su passaggio del neo-entrato George. Italia senza punti dal 35' del primo tempo e con una certa amarezza che tende a offuscare anche le cose buone, che pure ci sono state. I supporter inglesi salutano i loro uomini con il classico “Swing low, sweet chariot”, cantato a squarciagola: speriamo che tra due settimane - quando arriverà la Scozia - non siano le cornamuse a suonare troppo forte a fine partita.
LA PARTITA
Italia-Inghilterra 9-40. Per l'Italia: 3 calci piazzati (Canna). Per l'Inghilterra: 5 mete (Joseph 3, Ford, Farrell), 3 calci piazzati (Farrell 2, Ford), 3 trasformazioni (Farrell). Calci fermi: Canna 3 su 4, Garcia 0 su 1; Farrell 5 su 7, Ford 1 su 1)
SECONDO TURNO
Giocate ieri: Francia-Irlanda 10-9; Galles-Scozia 27-23. Giocata oggi: Italia-Inghilterra 9-40- Classifica: Francia e Inghilterra 4 punti; Galles 3; Irlanda 1; Scozia e Italia 0
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