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Unioni civili, martedì si torna a votare. Lega: pronti alle…

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ddl cirinnà al senato

Unioni civili, domani si vota. Lega: nessun alibi al Pd, pronti a ritirare 4.500emendamenti

Domani in Senato via alle votazioni sugli emendamenti alla riforma delle Unioni civili. Oggi la maggioranza interna al Pd ha tentato un'ultima mediazione con l'area
cattolica, ma i nodi, in particolare sulla stepchild adoptio, restano tali. Il confronto, dopo una riunione infruttuosa nel pomeriggio, proseguirà stanotte e domani, ma in mancanza di novità la linea del partito annunciata dal capogruppo Zanda sarà quella di ripartire dal voto al “super canguro”, l’emendamento premissivo del renziano Marcucci che, se approvato, eliminerebbe tutte le altre proposte di modifica al Ddl.

Lega pronta al ritiro di 4.500 emendamenti: nessun alibi al Pd
Nelle ultime ore evolve e e cambia la linea del Carroccio sulla riforma. Dopo gli annunci barricaderi («Sono pronto a fare le barricate. Per me questa legge è da ritirare»), il capogruppo della Lega Marco Centinaio ha annunciato a sorpresa un cambio di rotta con il ritiro di gran parte delle proposte di modifica al Ddl Cirinnà. «Domani alle 15.30 - ha spiegato Centinaio - ci sarà la riunione del gruppo e proporrò il ritiro di 4.500 emendamenti così non daremo alibi al Pd» ormai pronto ad utilizzare il `super canguro´. Il presidente dei senatori leghisti specifica che saranno salvati dal taglio circa 500 emendamenti e tra questi anche quelle proposte, ribattezzate `mini-canguri´ dai dem. «Non sono canguri, sono emendamenti soppressivi -aggiunge Centinaio- e comunque noi ritiriamo, ma non consentiremo al Pd di entrare nel merito degli emendamenti che intendiamo mantenere».

Il nodo dell’emendamento “canguro”
A poche ore dalla ripresa delle votazioni in Aula al Senato, fervono le trattative per evitare uno scontro frontale nei Dem e nella maggioranza. Dopo le polemiche sull'intervento del presidente della Cei Angelo Bagnasco la partita sul ddl Cirinnà torna tutta parlamentare e vede nel binomio stepchild-canguro il suo snodo cruciale. Se la Lega non ritirerà le migliaia di emendamenti presentati, i vertici dem sono convinti a votare il “super-canguro”. Proprio per questo, in vista dell'approdo in Aula dell'emendamento “canguro” (riassume tutti i punti del testo e se approvato, azzera gli emendamenti “uguali e contrari”) del dem Andrea Marcucci, il Pd è chiamato all'ultimo tentativo di recuperare i Cattodem che hanno ribadito, con Stefano Lepri e Rosa Maria Di Giorgi il loro 'no' al canguro: «il confronto non va chiuso d'imperio».

Incognita voto segreto
Su questo binario si fa largo l'ipotesi di spacchettare il 'canguro', chiedendo che si voti per parti separate: una prima, sui diritti e doveri, e una seconda sull'adozione, votabile a scrutinio segreto. La decisione di concedere lo spacchettamento (oltre a quella sul voto segreto) spetta comunque al presidente Pietro Grasso che potrebbe anche interpellare l'Aula sul voto per parti separate del 'canguro'. Lo spacchettamento sarebbe di fatto “una concessione” della maggioranza Pd ai Cattodem anche perché non precluderebbe quegli emendamenti sull'affido pre-adottivo che restano tuttora una carta di mediazione. Ci sarebbe, però, un rischio: quello della bocciatura, a voto segreto, della parte riguardante le adozioni. Ipotesi che i Cattodem danno peraltro per possibilissima. E a quel punto, per evitare un 'Vietnam' in Aula, fonti parlamentari Pd osservano come riemergerebbe la soluzione di stralciare l'articolo 5 del ddl. L'ipotesi stralcio, insomma, non è ancora lettera morta ma, numericamente, dà meno garanzie. Se il dissenso Cattodem conta, sulla carta, circa 28 unità (con il Pd convinto di dimezzarlo al momento del voto), l'ala laica del gruppo al Senato resta in netta maggioranza così come la fetta di M5S favorevoli alla stepchild.

Il malessere dei Cattodem
Oggi i Cattodem hanno fallito il tentativo di predisporre un sub emendamento capace di evitare che il cosiddetto “super canguro”, emendamento a firma Andrea Marcucci, elimini tutte le altre proposte di modifica della stepchild adoption (l’adozione del figlio naturale del partner all’interno della coppia omosessuale). Oltre a uno sull’affido rafforzato al posto dell’adozione, uno degli emendamenti Cattodem prevede che la richiesta presso il Tribunale dei minori di adozione del figlio del partner sia accompagnata da una dichiarazione «attestante che la nascita del figlio è avvenuta senza ricorso alla maternità surrogata». Criterio che «non si applica ai minori già nati all’entrata in vigore della legge».

Zanda: domani l’Aula riparte da emendamento Marcucci
Domani, infatti, l’Aula di palazzo Madama riprenderà i suoi lavori sulle Unioni civili proprio a partire dal voto all’emendamento promosso dal renziano Marcucci. È questo uno dei pochi punti fermi scaturiti dalla lunga riunione del Pd al Senato - presenti, tra gli altri, il capogruppo Zanda, il ministro Boschi e diversi senatori cattodem - che si è conclusa senza un accordo interno. «L'emendamento Marcucci è in calendario e non vedo come non si potrà non votare», ha risposto Zanda a una domanda specifica dei giornalisti. Quanto a un possibile voto per parto separate dell'emendamento in questione, Zanda taglia corto - «sono scelte che spettano all'Aula» - per poi lasciare aperto uno spiraglio di mediazione: « Il lavoro proseguirà stasera e domani mattina. Non c'è ancora un punto definito».

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