«Renzi sta occupando tutto militarmente: banche, tribunali, tv e scuole. E quando fai così la gente fa la rivoluzione. Io la rivoluzione la voglio fare pacifica e democratica e Renzi sappia che da oggi è battaglia su tutti i fronti. Ci vediamo in piazza il 25 aprile, per liberare di nuovo l'Italia», con una «grande marcia che raccolga tutti gli italiani che non vogliono vivere da schiavi». Lo ha detto in conferenza stampa al Senato il leader della Lega, Matteo Salvini. Dopo il tentativo di spallata lo scorso novembre con tre giorni di manifestazioni per «bloccare il Governo e far ripartire l'Italia», il leader della Lega prova a uscire dall’angolo. E rilancia con la «marcia di liberazione». Lo fa il giorno dopo lo scandalo delle tangenti che hanno coinvolto i vertici della Regione Lombardia, con l’arresto di Fabio Rizzi, presidente della commissione Sanità della Regione Lombardia, fedelissimo del governatore Roberto Maroni, arrestato con l'accusa di associazione a delinquere e corruzione (oggi il suo interrogatorio di garanzia).
Salvini: dimissioni Maroni? Assolutamente no, avanti
«Assolutamente no». È netta la risposta del leader della Lega, Matteo Salvini, a chi gli chiede se il governatore Roberto Maroni debba dimettersi dopo lo scandalo delle tangenti che hanno coinvolto i vertici della Regione Lombardia. «Chi ha sbagliato deve pagare e pagherà, ma Maroni sta facendo bene, la sanità lombarda è la migliore e andiamo avanti», ha aggiunto Salvini.
«Vertici giustizia contro noi? Manco a Cuba...»
Il leader leghista è tornato anche sulla polemica che lo ha visto contrapposto a Cassazione e Csm, con i vertici della Suprema Corte che in particolare hanno bollato come «pericolosi per la democrazia» i suoi attacchi alla magistratura. «Nemmeno a Cuba e in Corea del nord i vertici giudiziari dicono che un partito è pericoloso per la democrazia», ha chiosato Salvini.
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