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Italicum, tribunale Messina rinvia legge a Consulta: premio e soglia tra i nodi

Il Tribunale di Messina, a quanto si apprende, ha rinviato alla Corte Costituzionale l'Italicum, facendo propri sei dei 13 motivi di incostituzionalità proposti dai ricorrenti. I ricorsi erano stati presentati in più tribunali italiani.

Tribunale Messina rinvia Italicum a Consulta
L'Italicum è stato approvato dal Parlamento il 4 maggio scorso e la sua entrata in vigore è prevista per luglio 2016. Il ricorso presentato a Messina è uno dei 18 depositati presso diversi tribunali italiani. Un'iniziativa nata nell'ambito del Coordinamento democrazia costituzionale, in cui si è costituito un gruppo di avvocati anti-Italicum coordinati dall'avvocato Felice Besostri, già protagonista della battaglia contro il Porcellum, poi dichiarato incostituzionale dalla Consulta. A curare il ricorso presentato a Messina, l'avvocato e vice-coordinatore del pool, Enzo Palumbo.

Italicum rinviato a Consulta: tra nodi premio e soglia
Sono sei i motivi per cui il giudice del Tribunale di Messina che ha deciso di rinviare l'Italicum alla Corte Costituzionale e fra questi centrali sono quelli che riguardano il premio di maggioranza e la soglia minima. Nell'ordine i dubbi di costituzionalità riguardano: il «vulnus al principio di rappresentanza territoriale»; il «vulnus al principio di rappresentanza democratica», punto connesso col premio maggioranza; la «mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio»; la «impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati», questione legata ai capilista; le «irragionevoli soglie di accesso al Senato residuate dal Porcellum»; la «irragionevole applicazione della nuova normativa limitata solo alla Camera dei Deputati, a Costituzione invariata», e non al Senato.

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