Italia

Squinzi: «Fede e impresa centrali in una società…

  • Abbonati
  • Accedi
GIUbileo dell’industria

Squinzi: «Fede e impresa centrali in una società incerta». Oggi 7mila imprenditori dal Papa

«L'impegno delle imprese è un bene prezioso, una dote importante su cui costruire». Lo ha sottolineato il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, nel suo intervento davanti a Papa Francesco in occasione della storica udienza degli imprenditori per il Giubileo dell’industria. Il numero uno degli industriali ha evidenziato anche l'importanza della «fede» in una società incerta.

Squinzi: fede e impresa centrali in società incerta
Squinzi, nel suo intervento davanti al Papa, ha evocato il binomio fede e impresa.«Santità, Lei ci ha fortemente sollecitati nell'Evangelii Gaudium ricordandoci che la crisi finanziaria che attraversiamo ci fa dimenticare che alla sua origine vi è una profonda crisi antropologica: la negazione del primato dell'essere umano» ha detto il presidente di Confindustria, che ha aggiunto: «La fede, in una società incerta, è un elemento di straordinaria importanza e vitalità e punto di riferimento anche per chi non crede, come l'impresa e la libera iniziativa sono componenti centrali di una società capace di solidarietà di sostanza, a cui tutti dovrebbero appellarsi».

Marcegaglia: Eni su mercato da impresa responsabile
Nel corso dell'udienza del Papa con gli imprenditori, la presidente di Eni, Emma Marcegaglia, ha ricordato l’impegno di Eni in Africa a favore dello sviluppo di quei Paesi. «Come Eni - ha rimarcato - siamo impegnati soprattutto in Africa ad accompagnare i Paesi che ci ospitano nel loro necessario e urgente sviluppo, con molti interventi anche investendo nelle scuole e in formazione». Dare l'accesso all'energia in quel continente, «dove 620 milioni di persone non ne beneficiano pur vivendo in Paesi ricchi di risorse - ha spiegato - è per noi una priorità». E ha aggiunto: «L'insegnamento di Papa Francesco incoraggia Eni ad andare avanti come impresa responsabile in un mercato competitivo».

Ghizzoni: fare banca non è far soldi con finanza
Fare banca «non significa fare soldi con la finanza ma aver cura del risparmio e sostenere imprese e famiglie». Questo il ruolo delle banche rivendicato invece dall'amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, nel suo intervento in occasione dell'udienza di Confindustria in Vaticano con Papa Francesco. Secondo Ghizzoni solo questa ottica «legittima questo mestiere», perché «la sostenibilità e la responsabilità sono le parole chiave delle banche e di tutte le imprese». Secondo l’ad di UniCredit occorre che le evoluzioni tecnologiche come quella digitale non comportino una «riduzione dell'occupazione a discapito dei lavoratori ma che gli investimenti in questo ambito vadano di pari passo con lo sviluppo delle persone». Infine, le aziende devono guardare ad un'ottica di lungo periodo e non «essere ossessionate dalla crescita e dal profitto immediati».

7mila imprenditori dal Papa per Giubileo impresa
Circa 7mila imprenditori sono stati ricevuti oggi alle 11 da Francesco in sala Paolo VI per il “Giubileo dell'Industria”. Si tratta di un evento unico: è la prima volta in 106 anni di storia della Confindustria che le imprese dell'associazione sono ricevute insieme in udienza da un pontefice. Ad aprire l'evento l'orchestra del coro dei giovani del Conservatorio di Santa Cecilia che hanno eseguito musiche di Mozart. Le parole-chiave sono “Fare Insieme”, che poi è anche il cuore del messaggio della Chiesa di Francesco verso i governi e gli attori dell'economia, per non erigere barriere d'ingiustizia ma per garantire all'uomo l'esercizio dei suoi diritti fondamentali. Ed è anche il titolo del convegno di studi ieri al Centro Congressi Agustinianum.

© Riproduzione riservata