ROMA - Il sigillo a un pomeriggio ricco di amarezze viene a un minuto dalla fine, quando la Scozia - già sicura della vittoria - riesce a segnare la sua terza e ultima meta addirittura con un uomo in meno, esibendo la capacità e la consapevolezza dei suoi trequarti pronti a contrattaccare dopo che, tanto per cambiare, gli Azzurri avevano perso una palla in attacco. Magnifica la sventagliata finale al largo, eccellente l'assist di Hogg per Seymour che va a marcare in mezzo ai pali. Il quasi infallibile Laidlaw trasforma e la Scozia si scrolla definitivamente di dosso il “complesso” da vittoria che nel Sei Nazioni non arrivava dal 2014 (nove le partite perse di seguito).
La ciliegina di questo 36-20 (primo tempo 17-10) viene per gli ospiti dalla statistica: in 16 edizioni e mezzo del Sei Nazioni non avevano mai segnato tanti punti in una singola partita. A noi rimane la “quasi-certezza” di un cucchiaio di legno (chi può pensare di fare risultato a Dublino o a Cardiff?) e una pesantissima situazione legata ai match all'Olimpico, dove non vinciamo un incontro dal 2013. E dal solito affettuoso pubblico che ha affollato l'Olimpico (67mila gli spettatori presenti) questa volta è arrivato anche qualche fischio.
Gli Azzurri hanno avuto alcuni momenti buoni nel corso dell'incontro, ma non sono certo dettagli quelli che li hanno condannati: una mezz'ora iniziale inguardabile, un pacchetto che ha imprevedibilmente sofferto nelle fasi statiche e - in particolare - in mischia chiusa ha concesso un numero spropositato di punizioni (alcune dovute alla discutibile interpretazione dell'arbitro Peyper), una gestione della palla spesso deficitaria a causa di troppi passaggi sbagliati. Dall'altra parte sono stati pochi i passaggi a vuoto della Scozia, solida in mischia e brillante nei trequarti, ben sostenuti anche dalle terze linee.
Proprio il n. 6 e il n. 7 scozzesi, dopo l'illusorio vantaggio azzurro con un penalty di Haimona, hanno dato l'indirizzo al match già nel primo quarto di gara. Presto è andato in meta Barclay, con Hogg due volte protagonista: prima ha sprintato da centrocampo, poi, in una fase successiva, è stato placcato da Haimona e Sarto ma è riuscito a servire Barclay, pronto a segnare nei pressi della bandierina. La seconda meta dei Blu è stata ancora più bella: partecipazione corale, temi di gioco variati, buon possesso e così, anche se Parisse evita il peggio in un primo tempo, Russell trova un altro varco profondo e infine al largo è Hardie a schiacciare in meta. Laidlaw trasforma anche questa, quindi segna il penalty del 17-3.
Nel momento peggiore, esattamente al 30', d'improvviso si sveglia l'Italia. Un'azione “pesante” e senza errori, partita da Campagnaro (uno dei migliori) e passata per Parisse, Odiete, Garcia in break efficace, ancora Odiete e infine Ghiraldini in meta sull'out sinistro, con trasformazione di Haimona.
Se non fosse per i problemi in mischia, ci sarebbe la possibilità di capitalizzare ancora, invece siamo già contenti che il primo tempo finisca con “soli” sette punti di svantaggio, perché le occasioni migliori (compreso un calcio eccezionalmente mancato da Laidlaw) sono state ancora degli ospiti. Che, nella prima metà della ripresa, hanno trovato la bellezza di tre calci piazzati (sempre di Laidlaw) a uno (di Haimona, che comunque ha centrato i pali quattro volte su quattro), portandosi su un rassicurante 26-13.
E qui, dopo che Brunel cambia tutta la prima linea, c'è la seconda fiammata azzurra: Russell ha appena preso una espulsione temporanea per antigioco, l'Italia va in touche su punizione, guadagna spazio sulla difesa avversaria e schiaccia in meta con Fuser. L'arbitro attende il conforto della prova tv e poi accorda la segnatura. Haimona trasforma e sul 26-20 si torna a sperare. Succede però che Laidlaw trasformi un altro penalty (che delitto concedere tante chance a un calciatore così forte) e che i nostri, intorno alla mezz'ora, diano definitivamente l'addio a ogni possibilità di rimonta sciupando due situazioni offensive favorevoli. E così si arriva alla fine, con l'ultima meta che serve ai sostenitori Highlander per dare ancora più fiato alle cornamuse.
LA PARTITA
Italia-Scozia 20-36 (primo tempo 10-17). Per l'Italia: 2 mete (Ghiraldini, Fuser), 2 calci piazzati (Haimona), 2 trasformazioni (Haimona). Per la Scozia: 3 mete (Barclay, Hardie, Seymour), 5 calci piazzati (Laidlaw), 3 trasformazioni (Laidlaw). Calci fermi: Haimona 4 su 4; Laidlaw 8 su 9. Cartellini gialli per Russell e Nel.
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