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Roma, nel weekend le «gazebarie» su Bertolaso: «Con…

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centrodestra diviso nella capitale

Roma, nel weekend le «gazebarie» su Bertolaso: «Con affluenza sotto quota 10mila mi ritiro»

Guido Bertolaso (Space24)
Guido Bertolaso (Space24)

Al via domani le «Gazebarie» del centrodestra a Roma. Allestiti sabato e domenica 140 tavoli complessivi in tutti i municipi della Capitale, per confermare o no la candidatura a sindaco di Guido Bertolaso. Una candidatura contrastata, rispetto alla quale la Lega di Matteo Salvini sembra essersi definitivamente sfilata. «Bertolaso dica quello che vuole: non è il mio candidato», ha scandito oggi il leader leghista.

Bertolaso: se affluenza primarie sotto 10 mila rinuncio
Malgrado il no della Lega, Forza Italia va avanti per la sua strada. La macchina organizzativa azzurra, curata dal responsabile enti locali del partito, Marcello Fiori, è pronta per l'appuntamento di questo fine settimana. E l’ex capo della Protezione civile, fortemente voluto da Berlusconi (atteso domani pomeriggio a un gazebo del centro storico, probabilmente in quello allestito a Largo Argentina), resiste. «Conta poco che Matteo Salvini non si fidi di Guido Bertolaso. L'importante è che si fidino i romani», ha dichiarato stamattina ad Agorà su Rai Tre, con una stilettata al leader leghista: «Salvini dovrebbe studiare di più i problemi di Roma». Ma Bertolaso anche chiarito di non aver intenzione di andare avanti a tutti i costi: «Sono disposto ad un passo indietro, se alle consultazioni di domenica ci sarà una affluenza bassa o se dovessero prevalere i No rispetto al mio nome e alle mie proposte - ha detto -. Credo che una affluenza sotto i diecimila possa essere considerata non soddisfacente». E poi più nel dettaglio: «10mila persone vere sono meglio di 15mila taroccate, ma forse 5mila sarebbero un po’ poche». Quanto alle “primarie” organizzate dalla Lega a fine febbraio e vinte dal “civico” Alfio Marchini, per Bertolaso si è trattato di «un'operazione squisitamente politica portata avanti da un gruppo che a Roma conta poco».

Al voto sabato e domenica: tre quesiti sulla scheda
Bertolaso nel weekend, supportato da oltre mille volontari, proverà quindi ad accelerare nella corsa verso il Campidoglio. Il sito internet www.bertolasosindaco.it è da ieri online e contiene la mappa dei gazebo. Le «gazebarie» non sono le primarie, strumento da sempre avversato da Berlusconi . Sono una sorta di «referendum confermativo» sulla candidatura di Guido Bertolaso, che coinvolge cittadini, militanti e simpatizzanti. I tavoli verranno predisposti dalle 10 alle 18 di sabato, e dalle 9.30 fino alle 13.30 della domenica, mentre lo spoglio avverrà al lunedì mattina. Sulla scheda ci saranno tre domande «chiuse»: la conferma del programma per Roma, la conferma del nome di Bertolaso come candidato sindaco e il supporto ai valori del Centrodestra. Infine, si potranno dare suggerimenti sugli interventi nei primi 100 giorni, da trasformare in delibere di giunta in caso di vittoria. Ci sarà un salvadanaio su ogni tavolo: «Chi vorrà potrà lasciare un obolo che verrà utilizzato per un'opera di beneficenza, probabilmente a favore di un centro anziani», ha spiegato ancora il candidato. I votanti non saranno registrati. È previsto però un controllo dei documenti per verificare la maggiore età e la residenza a Roma.

Salvini: Bertolaso non è il mio candidato
La Lega resta alla finestra. «Di Roma non parlo, Bertolaso dica quello che vuole: non è il mio candidato», ha affermato oggi il leader della Lega Matteo Salvini a margine dell'inaugurazione di una sede nel Catanese. Lo ha fatto dopo la sconfessione sottoscritta ieri dal capogruppo al Senato Gianmarco Centinaio, nonché coordinatore a Roma e nel Lazio di «Noi con Salvini», e dal vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti, che in una nota hanno dichiarato: «Non c'è alcuna chiarezza sulle regole di questo referendum su Bertolaso che non è, né è mai stato il nostro candidato». Una pietra tombale con una sola “exit strategy” per evitare la rottura definitiva: candidare a Roma Giorgia Meloni, la leader di Fdi che finora ha resistito al pressing anche perché incinta. E che ha definito la sua discesa in campo una “extrema ratio”.

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