Inghilterra ormai a un passo dal Sei Nazioni 2016. I Bianchi eliminano dalla corsa per il titolo il Galles battendolo 25-21 (primo tempo 16-0) e a questo punto solo la Francia, vincendo domani in Scozia e superandoli sabato nello scontro diretto di Parigi, potrebbe raggiungerli in testa alla classifica. Ma la differenza punti è al momento talmente sbilanciata a favore degli inglesi che solo una catastrofe potrebbe detronizzarli.
Detto che comunque gli uomini di Eddie Jones punteranno diritti al Grande Slam, e cioè a vincere allo Stade de France e a rimanere a punteggio pieno, la partita di questo pomeriggio ha dimostrato prima la loro strapotenza e poi il grande carattere dei Dragoni, Che a settembre erano passati a Twickenham in rimonta lasciando i rivali storici fuori dai quarti di Coppa del mondo e stavolta ci hanno riprovato, partendo però da una situazione ancora più difficile e fallendo l'impresa.
Inghilterra dominante nel primo tempo: alte percentuali (intorno al 65%) di possesso palla e supremazia territoriale, difesa senza smagliature, una pressione offensiva portata in modo che, se non arrivano le mete, almeno si costringono gli avversari al fallo. E con un piede come quello di Owen Farrell (oggi capace di 7 centri su 7 tentativi) anche questo è un piano di lavoro vincente.
Nel primo quarto d'ora i padroni di casa hanno sfiorato due volte la meta, e in entrambi i casi a negarla per questioni millimetriche è stata la prova televisiva.Comunque, al 20' il punteggio era già sul 9-0, con Farrell a inquadrare i pali da qualsiasi posizione. E attorno alla mezz'ora arrivava anche la meta: placcaggio troppo morbido di Biggar su Itoje (sicuramente uno dei migliori) e palla che viaggia veloce prima a Brown e infine a Watson che segna non lontano dalla bandierina. Farrell, ovviamente, trasforma e il Galles soffre.
La ripresa comincia allo stesso modo, con un calcio del n.12. A quel punto il Galles riesce quantomeno a spostare più avanti il baricentro e può farsi vivo in attacco. La prima meta è un po' episodica, perché nasce da un intercetto di Biggar su un calcio di liberazione di Ford. E quando a un quarto d'ora dalla fine, nel giro di due minuti, Farrell infila altri due piazzati sembra anche che si possa già pensare al terzo tempo.
Il sale, invece, lo mette il giallo a Cole, che costringe gli inglesi a giocare con l'uomo in meno gli ultimi 10 minuti. Con un contrattacco veloce le mani di Liam Williams e Jonathan Davies confezionano un bellissimo assist per North che va in meta; tre minuti il Galles replica con Faletau. Se considerate che in entrambi i casi Priestland trasforma, ecco gli elementi per un finale ancora da vivere. Sul 25-21 l'Inghilterra fa in tempo a preoccuparsi (ed è forse anche un po' sconcertata per avere subìto tre mete in una ventina di minuti dopo averne concessa una soltanto nelle tre partite precedenti), ma il risultato non cambia più. A Twickenham risuona di nuovo “Swing low, sweet chariot”, l'inno dei fan inglesi, convinti che dopo anni di delusioni questa sia la volta buona.
La partita
Inghilterra-Galles 25-21 (primo tempo 16-0). Per l'Inghilterra: 1 meta (Watson), 6 calci piazzati (Farrell), 1 trasformazione (Farrell). Per il Galles: 3 mete (Biggar, North, Faletau), 3 trasformazioni (Priestland 2, Biggar). Calci fermi: Farrell 7 su 7; Priestland 2 su 2, Biggar 1 su 1. Cartellino gallo a Cole (Inghilterra)
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