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Dossier L'Italia che piange, l'Inghilterra che domina

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Dossier | N. 70 articoliRugby / Speciale 6 Nazioni

L'Italia che piange, l'Inghilterra che domina

Due certezze matematiche a un turno dalla fine: primo posto per l'Inghilterra, ultimo posto per l'Italia. Per quanto riguarda gli Azzurri, molto probabilmente a Cardiff beccheranno la quinta sconfitta e il cucchiaio di legno, mentre gli inglesi dovranno provare a completare il percorso inverso (con cinque partite e altrettante vittorie, meritandosi il Grande Slam) in casa della Francia.

I nostri dolori e le nostre debolezze sono evidenti. Delusioni ancora più forti perché seguono a una prima partita (quella persa 23-21 a Parigi dopo una buona prestazione) che lasciava un discreto carico di speranze. Niente da fare. L'equivoco è durato altri 40 minuti, quelli del primo tempo casalingo con l'Inghilterra, e poi le cose sono andate malissimo: disfatta nella ripresa con i Bianchi, pesante sconfitta interna con la Scozia - che peraltro è una signora squadra e, come ha dimostrato ieri nella partita vinta e Edimburgo sulla Francia, attualmente sa esprimere forse il gioco più spettacolare di tutte - e ora questo umiliante 58-15 che ci è piombato addosso per opera dell'Irlanda.

Si tratta della sesta peggiore grandinata di punti dal 2000 a oggi. Ma tre di queste batoste erano arrivate nei primi due anni della nostra partecipazione al torneo (nel 2000 Irlanda-Italia 60-13 e Italia-Inghilterra 12-59, nel 2001 Inghilterra-Italia 80-23) ed erano perciò più giustificabili. La quarta (un 59-13 in casa degli inglesi) è datata 2010 e la quinta (61-20) si è abbattuta sugli Azzurri l'anno scorso all'Olimpico, per mano del Galles. Come dire che sotto questo aspetto corriamo addirittura il rischio di regredire allo stato iniziale. E se spesso, anche in presenza di sconfitte pesanti come quelle citate, si era riusciti in un modo o nell'altro a reggere fino a un certo punto, stavolta non è andata così: anzi, a fronte di un primo tempo finito 25-3, il parziale di 33-12 del secondo ci ha lasciato almeno lo spazio per segnare due mete.

Certo è molto triste l'epilogo dell'esperienza da ct azzurro di Jacques Brunel. Ci si è messa - giusto rilevarlo - anche una quantità di infortuni al di sopra della media, che hanno continuato a colpire lungo tutto l'arco del torneo privando la squadra di alcuni elementi molto importanti e, tra l'altro, di una mediana (Gori-Canna) su cui si sperava di ricostruire le basi del gioco. Ma pure a livello psicologico ora la Nazionale sembra a terra: nell'ultima partita è bastato probabilmente il primo grave errore (l'inspiegabile passaggio fuori misura di Sarto che ha dato via libera alla meta di Trimble) per provocare un senso di frustrazione e di inadeguatezza.

Non rimane che attendere l'arrivo del nuovo ct, l'irlandese Conor O' Shea, che dovrebbe dirigere la squadra già nel corso del tour di giugno. E si può, si deve sperare che per una volta all'ennesimo tecnico venuto dall'estero siano veramente assegnati pieni poteri per agire in libertà su tutto l'alto livello del rugby italiano: solo così, in fondo, sarà possibile giudicarlo nel bene e nel male.

Intanto un giudizio tutto positivo è quello che si sono meritati l'Inghilterra e il suo nuovo ct, l'australiano Eddie Jones. Ruvido oltre i limiti della sgradevolezza nelle dichiarazioni pre-partita, l'uomo che ha tenuto ai vertici l'Australia e che, alla guida del Giappone, ha costruito il miracolo della vittoria sul Sudafrica in Coppa del mondo ha messo in piedi un team che sa fare della concretezza e dello strapotere fisico le proprie armi migliori. E fin qui siamo nel canale classico del rugby inglese. Il fatto è che in pochi mesi sono venuti fuori una mentalità vincente che latitava da tempo e uno spirito di squadra esaltato anche “plasticamente” dai comportamenti dei giocatori in campo: basta pensare alle esultanze ogni volta che, soprattutto in difesa, si risolve una situazione complicata. E pazienza se sabato, complice l'espulsione temporanea di Cole, nel finale il Galles è stato capace di rimettere in discussione una partita che sembrava già messa al sicuro.

Il mix vincente dei Bianchi è corroborato da un livello tecnico altissimo, da una linea di trequarti dove abbondano talento e dedizione, dalla precisione nei calci di Farrell e dalla scoperta di un nuovo, grande fuoriclasse: il seconda linea Maro Itoje, man of the match sabato contro il Galles, uomo ovunque, in grado di infondere classe e grande fisico, ma anche di entusiasmare i compagni e il pubblico.

Maro ha 21 anni, è nato a Londra da genitori nigeriani, è alto un metro e 95 e pesa 116 chili. Con i Saracens ha esordito in Premiership (il massimo campionato inglese) due anni fa, e quella contro il Galles era solo la sua terza partita in Nazionale. Ah, il giovane gigante è anche un universitario modello, perché suo papà, una volta informato che il figlio adolescente aveva un potenziale rugbystico fuori dal comune, gli ha fatto un discorsetto: “Se vuoi seguire il tuo sogno nel rugby sei libero di farlo; ma se per questo i tuoi voti a scuola caleranno, ti scatenerò contro la guerra”. Tanto di cappello, mister Itoje.

Il Sei Nazioni 2016
Risultati, classifica e calendario*
Primo turno. Francia-Italia 23-21; Scozia-Inghilterra 9-15; Irlanda-Galles 16-16
Secondo turno. Francia-Irlanda 10-9; Galles-Scozia 27-23; Italia-Inghilterra 9-40
Terzo turno. Galles-Francia 19-10; Italia-Scozia 20-36; Inghilterra-Irlanda 21-10
Quarto turno. Irlanda-Italia 58-15; Inghilterra-Galles 25-21; Scozia-Francia 29-18
Classifica: Inghilterra 8 punti; Galles 5 ; Scozia e Francia 4; Irlanda 1; Italia 0
Quinto turno. Sabato 19 marzo: Galles-Italia (15.30); Irlanda-Scozia (18.00); Francia-Inghilterra (21.00)
*Per il fischio d'inizio si indica sempre l'ora italiana. Tutte le partite saranno trasmesse in diretta da DMax. Le partite dell'Italia saranno trasmesse anche su Deejay tv

I Marcatori
53 punti: Farrell (Inghilterra)
52: Laidlaw (Scozia)
34: Sexton (Irlanda)
33: Biggar (Galles)
22: Canna (Italia)
16: Plisson (Francia)

I Metamen
3 mete: Joseph (Inghilterra) e North (Galles)
2: Faletau (Galles), Guirado (Francia), Heaslip e Murray (Irlanda), Seymour e Taylor (Scozia), Watson (Inghilterra)

Sei Nazioni Under 20
Quarto turno: Irlanda-Italia 19-13; Inghilterra-Galles 16-42; Scozia-Francia 21-36
Classifica: Galles 8 punti; Francia 6; Scozia e Irlanda 4; Inghilterra 2; Italia 0

Sei Nazioni Femminile
Quarto turno: Scozia-Francia 0-24; Inghilterra-Galles 20-13; Irlanda-Italia 14-3
Classifica: Inghilterra 8 punti; Francia 6; Irlanda e Galles 4; Italia 2; Scozia 0

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