CARDIFF - Una reazione di orgoglio. Questo si aspetta il capitano Sergio Parisse dalla Nazionale italiana di rugby che domani scenderà in campo al Principality Stadium di Cardiff, per affrontare il Galles nell'ultima giornata del Sei Nazioni 2016 (alle ore 14.50 inizia la diretta tv su DMax e NOVE). Dopo aver perso i quattro incontri giocati fino a ora, l'ultimo appuntamento del torneo è anche l'ultima occasione per gli Azzurri per “salvare” una stagione disastrosa.
«È scontato che non sia da ripetere quanto fatto vedere una settimana fa a Dublino», ha chiarito Parisse, come se ce ne fosse bisogno, spiegando che in questi giorni la squadra si è allenata ma ha anche avuto modo di «scaricarsi» e di chiarire qualche incomprensione. «Ci siamo ritrovati tra noi, ci siamo anche detti cose in faccia, cose interne alla squadra», ha affermato il numero 8 dello Stade Francais, lasciando intendere che forse qualcuno ha colto anche l'occasione per togliersi i famosi sassolini dalla scarpa. In un gruppo che, tra infortuni e cambio generazionale, ha visto arrivare tanti volti nuovi, forse c'è stato qualche problema di troppo di amalgama e i risultati negativi non hanno aiutato l'ambiente.
Gli infortuni sono stati proprio uno dei problemi più grandi della Nazionale di Jacques Brunel. La formazione che scenderà in campo domani vede cinque novità rispetto a quella di sabato scorso a Dublino, molte delle quali forzate e anche se lo stesso Galles ha qualche problema di infermeria, noi «non abbiamo un gruppo così allargato di qualità», ha riconosciuto Parisse che però non vuole scuse: «Non può essere un alibi». Gli infortuni, volenti o nolenti, però hanno fatto emergere un elemento positivo. L'Italia per la prima volta da anni si ritrova ad avere più opzioni valide per la maglia numero 10, quella del mediano di apertura. Tommaso Allan domani sarà in campo e partirà da titolare, per la prima volta dopo i Mondiali di Inghilterra 2015. «Avere più aperture fa bene alla squadra», ha detto lo stesso Allan, perché «aumenta la competizione», sottolineando che «ci sono due-tre giovani veramente forti che in queste partite hanno dimostrato di saper giocare molto bene». Come non essere d'accordo con lui quando ha affermato che «è solo un bene per la Nazionale vere tre-quattro aperture di alto livello». E l'Italia, nonostante tutto, nonostante i risultati recenti e nonostante il ranking mondiale, nell'alto livello merita di restarci. Le polemiche sulla sua permanenza del Sei Nazioni per Parisse non hanno motivo di essere, così come la proposta di fare un sistema di retrocessione-promozione coinvolgendo squadre come la Georgia e la Romania. «Se capitasse (di essere ultime) alla Scozia, alla Francia o all'Irlanda sarebbero contente? O se ne parla solo perché capita all'Italia?», ha risposto Parisse a una domanda sull'argomento. «L'Italia ha fatto molto per essere in questo torneo. Io ho rispetto per tutte le altre Nazioni come Romania e Georgia, che stanno migliorando, ma non hanno mai fatto che quello che abbiamo fatto noi. Non hanno mai raggiunto i risultati che abbiamo raggiunto noi. Non hanno mai battuto la Francia o altre squadre del torneo», ha sottolineato il capitano, spiegando che «è un momento difficile per noi ma l'Italia merita rispetto perché questa squadra in passato ha fatto vedere buone cose».
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