Lifestyle

Jorge, Vale, Marc: dopo i veleni, è ancora sfida a tre per…

  • Abbonati
  • Accedi
motori

Jorge, Vale, Marc: dopo i veleni, è ancora sfida a tre per il MotoGp 2016

(Epa)
(Epa)

La rissa di Sepang, la farsa di Valencia. Se è vero che il veleno sta nella coda, impossibile che l’aspro finale del Motomondiale 2015 non si riverberi ancora oggi sul nuovo campionato che scatta domenica a Losail. Del resto, era appena il novembre scorso, e davvero cinque mesi sono un soffio, a confronto della bufera che il contatto Rossi-Marquez in Malesia e il successivo trionfo di Lorenzo in Spagna hanno suscitato.

Interessante allora provare a scrutare, ancor prima che nelle moto, nella testa e nel cuore dei protagonisti della nuova lotta dell'iride, mentre ancora deve formarsi, sulla lingua di asfalto nel pieno del deserto qatariota, la prima griglia di partenza della stagione.

Vendetta o rivincita - Dilemma non da poco, quello che deve sciogliere Valentino Rossi. Il fiele accumulato tra Malesia e Andalusia può essere l'esplosivo propellente magari per una partenza-sprint come quella dello scorso anno, ma anche venefico combustibile in circolo nel delicatissimo ingranaggio psicologico del campione. Il sorriso, la battuta, la facezia stavolta da sole non sono bastate, o almeno di certo Valentino sa che sarebbero state lenitivo insufficiente per mandar giù un boccone tanto amaro. Le dichiarazioni recenti del pesarese fanno pensare che abbia lavorato a fondo per tramutare il (per alcuni e per certi versi) legittimo desiderio di vendetta, in un sentimento più maturo, meno autolesionistico e logorante, meno vincolato alla presenza, a pochi centimetri (anzi, spesso a pochi millimetri…) di distanza dei suoi due grandi rivali. Questa impalcatura così duramente ricostruita, reggerà all'urto di personalità e carene? Lo scopriremo presto, alla prima curva, domenica sera a Losail…

Il Re e il suo paggio - In quella prima curva, probabilmente, a fianco del Dottore ci saranno il campione del mondo in carica, Jorge Lorenzo, in sella all'altra Yamaha, e quel Marc Marquez che, vistosi ben presto allontanarsi la possibilità di confermare l'iride appena conquistata, lo scorso anno si è riciclato nell'incomodo ruolo di fido paggetto di Por Fuera, nel nome di una Santa Allenza iberica che tra le scorie prodotte, e soprattutto quella di un favore (grosso) fatto, e che prima o poi ne richiederà un altro (altrettanto grosso…) da restituire… Premesso che senza un folto pelo sullo stomaco annaffiato di cinismo mai riusciresti a lanciarti a 300 km/h su una lingua d'asfalto poggiando solo su pochi millimetri di pneumatici, proprio a scardinare la relazione stabilitasi tra il Re e il suo paggetto deve puntare Valentino. Perché certi gesti non si resettano come la classifica mondiale, che ora vede tutti ripartire da zero, certe pagine, qualsiasi sia il loro colore, scrivono la storia dello sport, delle vite, dei destini di campioni e uomini, e lo fanno con caratteri che restano indelebili. Al Dottore serviranno, di volta in volta, i risultati, ma anche la clava e il fioretto, l'astuzia e la cieca ira, il ghiacccio e il fuoco, per minare questo sodalizio evitando, che come accaduto a Sepang, che la vittima possa trasformarsi in possibile carnefice di se stesso. È su questa sottile ma fondamentale partitura psicologica, che si gioca il Mondiale 2016.Provata a ricostruire (non senza presunzione…), la partitura emotiva del sudoku iridato prossimo venturo, varrà pure la pena concentrarsi ora sulle non poche novità del campionato che sta per cominciare.

Doppia rivoluzione - Da quest'anno cambiano sia le gomme che l'elettronica. La Bridgestone non c'è più: il costruttore giapponese dopo sette anni di monogomma abbandona la massima categoria spianando la strada al ritorno in MotoGp della Michelin. I test invernali hanno detto che le gomme d'oltralpe hanno sì un ottimo grip sul posteriore, ma l'anteriore soffre ancora, non riuscendo a garantire le stesse prestazioni delle vecchie Bridgestone. Altra grande novità è l'utilizzo di un'unica centralina, uguale per tutti e fornita dall'italiana Magneti Marelli. Con l'elettronica unica le MotoGp avranno meno tecnologia e molto di più dipenderà dalla capacità del pilota di gestire i bene i cavalli a disposizione del motore. La norma è stata studiata per contenere i costi e cercare di diminuire il gap tra moto ufficiali e privati. Una decisione non gradita ai grandi team giapponesi, ma che potrebbe agevolare i piloti “vecchio stile”, proprio come Rossi, mai pienamente a suo agio con una moto “che fa tutto da sola”. Non è un caso, al proposito, che la sirena di questa “nuova” MotoGp sia tornata a sussurarre dolci parole all'orecchio di Casey Stoner, pronto a lasciare il suo ranch nel deserto australiano per risalire in sella a una Ducati, in qualche occasione speciale e grazie alle wild-card garantitegli dai suoi due titoli iridati…

Dentro le moto - La Yamaha M1 ha dimostrato di essere pronta e veloce, insomma ancora una volta la potenziale dominatrice dell'annata, con Lorenzo e Valentino. Il maiorchino ha dimostrato di essere imprendibile sul giro singolo, mentre Rossi ha pensato più alla messa a punto e al rendimento sulla lunga distanza. La Yamaha ha sofferto poco il cambio di elettronica e sembra anche la moto che si è adattata meglio alle nuove gomme Michelin. Discorso diverso per la Honda, alle prese con problemi sia di elettronica che di telaio che inevitabilmente si riverberano sulle gomme. Non a caso proprio la Honda si è opposta con forza alla regola della centralina unica, poiché aveva già a disposizione l'elettronica più evoluta dell'intera MotoGp. Considerando anche la mancanza di un telaio soddisfacente - Marquez sta ancora usando quello del 2014 – sembra ragionevole immaginare ancora consistente, almeno all'inizio, il vantaggio che Jorge e Vale avranno su Marquez e Pedrosa (quarto convitato alla mensa iridata), almeno nella fase iniziale del mondiale.

Molte aspettative invece per la Ducati che dopo una 2015 di conferme è attesa ad un 2016 da protagonista: il nuovo progetto sembra nato bene e sia Dovizioso che Iannone devono puntare a portare a casa almeno una vittoria a testa. Il ritorno di Casey Stoner come tester Ducati, sta facendo sognare tutti i fans della Rossa, e alcune wild card in gare del “canguro mannaro” aggiungeranno spettacoli e stimoli. Discorso simile anche per la Suzuki, che ha sorpreso nei test invernali. La giapponese blu sta crescendo molto in fretta e il talento di Vinales potrebbe portarla rapidamente tra i migliori. Tutta nuova anche la Aprilia che punta a un 2016 in crescita per il suo ambizioso progetto in MotoGP.

18 le gare in programma: si parte domenica a Losail, chiusura il 13 novembre a Valencia, col Gran Premio d'Austria, il 14 agosto sul circuito dello Spielberg, come novità stagionale. E in Moto2, occhio all'esordio di Luca Marini, 19enne fratello di Vale Rossi. Sulla carena della sua Kalex-Forward il numero 10 e tanta pressione.

© Riproduzione riservata