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Bankitalia: fragili 50 Bcc, rischi di tensioni patrimoniali

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padoan: in italia troppe banche e troppo piccole

Bankitalia: fragili 50 Bcc, rischi di tensioni patrimoniali

Tra le banche di credito cooperativo (circa 300) sono circa 50 le Bcc più fragili nel settore del credito cooperativo, con il rischio che per «un numero non marginale» di banche possano esserci tensioni finanziarie. Lo ha affermato a un convegno della fondazione Italianieuropei il capo della vigilanza della Banca d'Italia, Carmelo Barbagallo, secondo cui «la componente più fragile del settore è individuabile nelle Bcc che presentano contemporaneamente coefficienti di capitale più bassi e tassi di copertura inferiori a quelli medi del sistema bancario nazionale». Barbagallo ha comunque sottolineato che la riforma all'esame del Parlamento (oggi è iniziata la discussione generale alla Camera e domani è attesa la richiesta della fiducia da parte del governo, ndr) va nella giusta direzione ed è «in linea» con le necessità del settore.

Padoan: sistema frammentato, troppe banche e troppo piccole
Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, intervenendo al convegno di Italianieuropei, ha sottolineato che «il sistema bancario italiano è ancora frammentato, le dimensioni sono troppo piccole e il numero di banche è troppo grande». «Le banche sono ancora l'unico canale di approvvigionamento del credito per le imprese. La peculiarità del sistema italiano - ha insistito Padoan - è in questa sua dimensione che dà peso preponderante al canale bancario». Ma alla luce della crisi economica, questo canale «va rafforzato e reso complementare ad altri». E in quest'ottica «si è mossa l'azione riformatrice del governo» con le misure sulle popolari, l'autoriforma delle fondazioni, il rafforzamento del sistema finanziario, la Gacs (la garanzia pubblica sulle tranche senior di cartolarizzazioni di crediti “non performing”) e la riforma delle Bcc. Non solo. Padoan ha annunciato anche che «il governo sta elaborando nuove misure per sostenere l'attività di investimento delle imprese». E che l’obiettivo del governo è «tornare a finanziare adeguatamente l'economia reale». In questo scenario le misure «proattive» di politica monetaria della Bce sono «positive» perché favoriscono la crescita e l'inflazione.

Bankitalia: 50 Bcc fragili, rischi tensioni patrimoniali
Tornando alla riforma del credito cooperativo, il capo della Vigilanza di Bankitalia ha evidenziato che in base ai primi dati riferiti a dicembre 2015, le Bcc in condizione di fragilità «erano circa 50 e rappresentavano il 16 per cento dell'attivo della categoria». In tale contesto, «aumenta la probabilità che un numero non marginale di Bcc vada incontro a tensioni a causa della difficoltà di alimentare il patrimonio nella misura e con la rapidità imposti dal contesto regolamentare, istituzionale e di mercato».

Bankitalia: emendamenti rafforzano riforma Bcc
Evidenziando le criticità del sistema, Barbagallo ha comunque sottolineato che la riforma all'esame del Parlamento va nella giusta direzione ed è «in linea» con le necessità del settore. In particolare, gli emendamenti al decreto sulle Bcc approvati nel corso dell'iter del provvedimento alla Camera rappresentano dei «miglioramenti che, se definitivamente confermati, rafforzerebbero di molto l'efficacia della riforma». Barbagallo ha citato le modifiche attinenti alla governance e al capitale della capogruppo, nonché la cosiddetta “way out” per le Bcc che non vogliono aderire al nuovo gruppo. Gli emendamenti hanno reso più incisivi i poteri di nomina, revoca e sostituzione della futura capogruppo spa nei confronti delle Bcc che saranno legate da un patto di coesione. È stata poi chiarita e limitata, come chiedeva la Banca d'Italia, la previsione della “way out”.

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