E per fortuna che ci sono le ragazze. Con il loro dilettantismo puro e la loro grinta. Se non chudiamo la stagione 2016 del Sei Nazioni con tre cucchiai di legno su tre lo dobbiamo a Sara Barattin e alle sue compagne, che prima hanno battuto la Scozia a Bologna e all'ultimo turno hanno centrato un successo di prestigio ad Aberavon, sul campo del Galles.
Per il resto è proprio buio, anche per i ragazzi dell'Under 20, che pure erano accreditati di qualche buona speranza: niente da fare, anche se in Irlanda - nel match perso 19-13 - si poteva vincere. Il trofeo dei giovani va al Galles, che si concede anche il Grande Slam, mentre l'Inghilterra conclude con un penultimo posto davvero insoliti.
Poi ci sono i “grandi”, quelli che hanno perso immeritatamente la prima partita (21-23 in casa della Francia), hanno resistito un tempo a una Inghilterra che stava costruendo il suo trionfo e poi sono crollati. All'Olimpico hanno concesso 36 punti alla Scozia, mai così prolifica nel torneo dal 2000 a oggi, poi hanno beccato 125 punti e 18 mete in due sole partite, a Dublino contro l'Irlanda (la peggiore prestazione in assoluto) e a Cardiff contro il Galles.
Si va in archivio con due primati negativi: una differenza punti di meno 145 e 29 mete al passivo (cioè quasi sei a partita). Non serve altro per far capire che siamo tornati agli esordi, che 17 anni sono passati senza avere costruito basi solide. E se consideriamo l'unica attenuante, quella degli infortuni a pioggia con il ricorso abnorme a ben 12 esordienti, tocchiamo nello stesso tempo un altro punto dolente: da un lato c'è stata anche malasorte, ma dall'altro la dèbacle sul piano fisico sta anche a dimostrare che troppi nostri giocatori non reggono il confronto. E se lo sport in genere non fa sconti, figuriamoci una disciplina di contatto come il rugby.
Non resta che attendere il nuovo ct, che dovrebbe proprio essere l'irlandese Conor O' Shea (l'annuncio è atteso a brevissimo) e verrebbe incaricato del compito di “director of rugby”. Che cosa significa? Avrà carta bianca, con il proprio staff, su tutto l'alto livello del rugby italiano, Nazionali giovanili, sistema delle Accademie e, ovviamente, franchigie comprese.
Proviamo a ripartire così, dal tour di giugno nelle Americhe, sperando che il “bianco” della carta del nuovo capo non sbiadisca. Mettiamo alle spalle gli altri discorsi e cerchiamo di essere degni di questo torneo. Lasciando ad altri il cucchiaio di legno o comunque l'ultimo posto per qualche anno consecutivo, si potrebbero anche ridimensionare i discorsi di carattere tecnico che all'estero seminano interrogativi sul nostro diritto sportivo a rimanere in un Sei Nazioni “chiuso”.
IL SEI NAZIONI 2016
Risultati e classifica
Primo turno. Francia-Italia 23-21; Scozia-Inghilterra 9-15; Irlanda-Galles 16-16
Secondo turno. Francia-Irlanda 10-9; Galles-Scozia 27-23; Italia-Inghilterra 9-40
Terzo turno. Galles-Francia 19-10; Italia-Scozia 20-36; Inghilterra-Irlanda 21-10
Quarto turno. Irlanda-Italia 58-15; Inghilterra-Galles 25-21; Scozia-Francia 29-18
Quinto turno. Galles-Italia 67-14; Irlanda-Scozia 35-25; Francia-Inghilterra 21-31
Classifica finale: Inghilterra 10 punti; Galles 7; Irlanda 5; Scozia 4 (differenza punti +7); Francia 4 (-27); Italia 0
I marcatori
69 punti: Farrell (Inghilterra)
62: Laidlaw (Scozia)
54: Biggar (Galles)
49: Sexton (Irlanda)
29: Machenaud (Francia)
22: Canna (Italia)
21: Priestland (Galles)
I metamen
4 mete: North (Galles)
3: Joseph e Watson (Inghilterra); Murray (Irlanda)
2: Biggar, G. Davies, Faletau, Moriarty e Roberts (Galles); Guirado (Francia); Heaslip e Stander (Irlanda); Hogg, Seymour e Taylor (Scozia)
IL SEI NAZIONI UNDER 20
Quinto turno. Francia-Inghilterra 41-17; Galles-Italia 35-6; Irlanda-Scozia 26-18
Classifica finale: Galles 10 punti; Francia 8; Irlanda 6; Scozia 4; Inghilterra 2; Italia 0
IL SEI NAZIONI FEMMINILE
Quinto turno. Francia-Inghilterra 17-12; Irlanda-Scozia 45-12; Galles-Italia 12-16
Classifica finale: Francia 8 punti (differenza punti +78); Inghilterra 8 (+47); Irlanda 6; Galles 4 (-14); Italia 4 (-40); Scozia 0
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