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Petrolio e appalti, Boschi un’ora e mezza dai pm

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l’inchiesta

Petrolio e appalti, Boschi un’ora e mezza dai pm

È durato più di un'ora e mezza il faccia a faccia tra i magistrati della procura di Potenza e la ministra delle Riforme Maria Elena Boschi in un ufficio decentrato di Palazzo Chigi a Roma. L'incontro, ha detto il procuratore Luigi Gay, era «necessario». I magistrati di Potenza indagano sull'impianto petrolifero di Tempa Rossa (Basilicata). Gay e i pm Basentini e Triassi hanno ascolato Boschi come persona informata sui fatti, in relazione all'emendamento inserito nella legge di stabilità (dopo essere stato dichiarato inammissibile nel decreto “SbloccaItalia”).

Non è stata invece ancora calendarizzata l'audizione dell’ex ministro dello Sviluppo Ecomonico Federica Guidi, che parlò in una telefonata con il suo compagno Gianluca Gemelli dell'inserimento nella Legge di stabilità dell'emendamento che sbloccava i lavori di potenziamento dell'oleodotto di Viggiano per portare il petrolio dal nuovo giacimento di Tempa Rossa a Taranto e puntava a sbloccare anche l'adeguamento della raffineria di Taranto. Una vicenda che ha portato alle sue dimissioni.

Inchiesta Tempa Rossa: condannati gli ex vertici Total
Intanto, al termine di una camera di consiglio durata circa quattro ore, il Tribunale di Potenza ha condannato a pena comprese fra due e sette anni di reclusione gli ex vertici della Total e alcuni imprenditori e amministratori. La vicenda - diversa dalle indagini attualmente in corso - si riferisce ai lavori per la costruzione del centro oli di “Tempa rossa”, fra Corleto Perticara (Potenza) e Gorgoglione (Matera). L'inchiesta, coordinata dall'allora pm di Potenza Henry John Woodcock, risale al 2008.

Descalzi (Eni): indignato, non avveleniamo
L'indagine della Procura di Potenza sullo smaltimento dei rifiuti in Val D'Agri (in particolare sul Centro Olio di Viggiano) non preoccupa Eni, ma l'ad Claudio Descalzi, a margine di una presentazione in Borsa a Milano se la è presa con «chi dice senza sapere quello che facciamo, che siamo degli avvelenatori». «È la cosa che mi fa indignare di più - ha affermato - perché non avveleniamo nessuno, lo fa invece chi racconta cose senza capire e approfondire, avvelenando il sistema industriale e l'ambiente sociale». E ha aggiunto: in Eni «siamo tranquilli per tutte l' attività che abbiamo fatto e sulle verifiche che facciamo, su cui metto le mani sul fuoco».

Renzi: arrivare presto a sentenza, ma opere pubbliche vanno sbloccate
«Se si decide che un'opera va fatta nel 1989 lo scandalo non è che quell'emendamento è stato approvato ma che si sono buttare delle occasioni. Io chiedo alla magistratura italiana di indagare il più velocemente possibile ma di arrivare presto a sentenza». Così Matteo Renzi alla direzione del Pd è intervenuto sull'inchiesta di Potenza. Renzi insomma ha rivendicato «con forza» la ratio dell’emendeamento contestato su Tempa Rossa, al punto che se i pm lucani vogliono sentirlo, lui è pronto «ad essere interrogato». E ha aggiunto: «Rivendichiamo le opere per sbloccare questo Paese. Ci sono centinaia e centania di opere pubbliche, soldi pronti ad essere investiti, che servono alla comunità, perché dire di no?».

Domani ispezione M5S a Tempa Rossa. Di Maio: subito sfiducia
Intanto le opposizioni non mollano la presa. «Vogliamo mandare a casa questo governo. Abbiamo presentato una mozione di sfiducia e vogliamo che si voti il prima possibile in Senato» ha detto il vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio (M5S) a Viggiano a margine della manifestazione sull'inchiesta sul petrolio in Basilicata. Il M5S ha organizzato per domani pomeriggio un sit-in dei parlamentari al giacimento della Total di Tempa Rossa per «un'ispezione». «Il caso Guidi - ha scritto il leader M5s Beppe Grillo su facebook - è solo la punta dell'iceberg. Questo è un maxi-scandalo che vede protagonista tutto il Governo Renzi e il Partito Democratico». L’obiettivo è denunciare “Trivellopoli”, ovvero lo spaccato di relazioni tra esponenti del governo, amministratori locali, mediatori e società petrolifere che sta emergendo dall'inchiesta della procura di Potenza.

Brunetta: conflitto interessi nel governo
Attacchi al governo arrivano anche da Forza Italia. «Si è dimesso un ministro importante, è in corso un'indagine della magistratura, sono state arrestate sei persone, i magistrati stanno venendo a Roma per interrogare l'ex ministro Guidi e la ministra Boschi: questi sono i dati rilevanti», ha detto Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati, parlando con i giornalisti in sala stampa a Montecitorio. «Altro che Renzi ieri dalla Annunziata a rivendicare la bontà dello “Sblocca Italia”. Il problema non è questo, caro Renzi. Il problema non è che tu hai dei diritti-doveri di proporre degli emendamenti e fare le leggi di stabilità. Il problema è la parte “criminale” di tutta la vicenda, e di questo deve dar conto il tuo governo politicamente in Parlamento, e si vedrà poi la magistratura cos'ha in mano», ha proseguito Brunetta.

Emiliano: Tempa Rossa non è opera pubblica
Intanto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, prende le distanze da Matteo Renzi sul progetto Tempa Rossa. In un’intervista rilasciata a Mattino Cinque, Emiliano dice che il premier ha commesso «un errore politico gravissimo nel confondere un'opera privata con un'opera pubblica, nel consentire alle opere private di saltare le Regioni e quindi di non negoziare neanche le compensazioni ambientali».

Speranza: inquietante ciò che sta emergendo
Non risparmia critiche la minoranza Pd. «Le cose che abbiamo appreso sono sinceramente inquietanti. Io penso che siamo un partito che guida il paese, la magistratura faccia il suo lavoro, ma la politica deve rafforzare i propri anticorpi» ha detto Roberto Speranza, esponente della sinistra dem, arrivando al Nazareno per partecipare alla direzione Pd.
«Tra ministero e multinazionali del petrolio devono essere controparti. C'è un problema che riguarda interessi privatistici che devono essere distinti dagli interessi pubblici. Sulle grandi questioni del paese dobbiamo avere il coraggio di una discussione vera», ha aggiunto.

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