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emergenza immigrazione

Migranti, scontro Italia-Vienna su blocco al Brennero. Gentiloni: «Sarebbe molto grave»

L’ipotesi di una barriera “anti-immigrati” al Brennero continua a tenere alta la tensione tra Italia e Austria. Mentre la richiesta del Viminale ai prefetti, di reperire con urgenza altri 15mila posti per fare fronte all’aumento degli sbarchi in queste ultime settimane, sta provocando una nuova levata di scudi dei governatori della Lega. L'Austria «in caso estremo» potrebbe chiudere completamente il Brennero, ha detto oggi il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskozil durante una riunione del suo partito, lo Sphe, a Innsbruck. Parole alle quali ha risposto seccamente il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni che ha definito «molto grave» l’ipotesi che l'Austria blocchi la frontiera del Brennero per fermare i migranti in arrivo dall'Italia . Un netto no all’accoglienza di nuovi profughi sul territorio è arrivato intanto oggi da Luca Zaia e Roberto Maroni: «Il Veneto si rende indisponibile a supportare un Governo finora incapace di regolare i flussi», ha tuonato il governatore del Veneto. A lui ha fatto eco quello lombardo che ha promesso «guerra totale se Roma manda altri immigrati».

Austria: in caso estremo pronti a chiudere Brennero
Dopo l’inizio dei lavori per la costruzione di una barriera anti-migranti alla frontiera (per ora una semplice pensilina), il governo austriaco ha fatto sapere oggi che «in caso estremo» potrebbe chiudere completamente il Brennero. Lo ha detto il ministro della Difesa austriaco Hans Peter Doskoz il durante una riunione del suo partito, lo Sphe, a Innsbruck. Per Vienna il problema è il mancato monitoraggio del confine. Se l'Italia continuasse a far passare i profughi e non si facesse carico dei respinti, con il Tirolo trasformato in «sala d'attesa», «chiederemo all'Italia di poter controllare noi anche sul suo territorio» ha detto Doskoz, per il quale il governo è pronto, nel caso più estremo, a chiudere i confini. «Dobbiamo andare in offensiva», ovvero «annunciare controlli di confine e creare le misure legislative», ha proseguito in riferimento all'inasprimento del diritto d'asilo in Austria che scatterà il primo giugno prossimo. «L'Austria - ha ricordato - ha fissato un tetto di 37.500 richieste d'asilo per quest'anno», ma finora sono già arrivate 16.550-17.000 domande.

Gentiloni: blocco Brennero sarebbe molto grave
Il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, al salone del mobile a Rho, ha definito «molto grave» l'ipotesi che l'Austria blocchi la frontiera del Brennero per fermare i migranti in arrivo dall'Italia. E ha aggiunto: «Abbiamo sempre collaborato con l'Austria e mi auguro che si tratti solo di annunci simbolici e non di un blocco vero e proprio. Sarebbe negativo non solo per l'economia, ma anche un brutto segnale per l'Europa».

Maroni: guerra totale se Roma manda altri immigrati in Lombardia
L’impennata di sbarchi e la richiesta del Viminale di nuovi posti letto ha fatto insorgere di nuovo i governatori del Carroccio Maroni e Zaia, non nuovi a polemiche con il governo su questo tema. «Invasione di clandestini dalla Libia. Se a Roma pensano di mandarli in Lombardia sarà guerra totale» ha scritto il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni sul proprio profilo Twitter, citando la prima pagina del Corriere della Sera che ha dato notizia della richiesta, trasmessa due giorni fa ai prefetti, di 15mila posti da trovare urgentemente sul territorio. Su Facebook, poi, Maroni ha approfondito l'attacco: «Il governo italiano - ha scritto il governatore - è incapace di bloccare gli arrivi di immigrati dalla Libia e viene oggi platealmente sbeffeggiato dall'Austria, il cui ministro della Difesa annuncia di voler fare i controlli direttamente in Italia! Renzi: ti devi occupare dei clandestini e non solo di Banca Etruria e degli amici petrolieri».

Zaia: Veneto indisponibile a supportare il governo
Netta la chiusura anche del governatore del Veneto. «Lo dico fin d'ora - ha tuonato Luca Zaia - per quanto ci riguarda, questo non è il modo di gestire l'immigrazione. Il Veneto si rende indisponibile a supportare un governo finora incapace di regolare i flussi, che sparge sul territorio migliaia di migranti (di cui solo 1 su 3 è davvero profugo) scaricandone l'onere sui sindaci». E ha aggiunto: «Questo modo di fare serve solo a ingrassare chi specula sul fenomeno immigrazione e scarica per strada i veri profughi non appena essi vengono riconosciuti come tali perché non rendono più 35 euro al giorno».

Sbarchi in Italia saliti a quota 24mila
A metà aprile, gli sbarchi in Italia sono saliti quest’anno a quota 24mila, con un aumento del 25% rispetto a quelli registrati nello stesso periodo del 2015. Un aumento che preoccupa il Viminale, anche se l'assenza di siriani non indica per ora che sia già avvenuta la deviazione dalla rotta balcanica (ormai praticamente chiusa) a quella del Mediterraneo centrale. Intanto, al ministero fanno i conti con un sistema d'accoglienza vicino al tutto esaurito: sono già 112mila gli stranieri ospitati. Gli hotspot attivi sono 4 (Pozzallo, Lampedusa, Trapani e Taranto); è in funzione anche quello mobile, con un team in partenza da Catania che si reca a fare le identificazioni direttamente sui luoghi di sbarco ed un'altra struttura sarà aperta in Sicilia entro un mese (tra le ipotesi alla studio anche quella di una riconversione ad hotspot del Centro per richiedenti asilo di Mineo).

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