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Le mire del «quartierino» su energia e rifiuti

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inchiesta di potenza

Le mire del «quartierino» su energia e rifiuti

Non solo il petrolio in Basilicata: ci sarebbe stato l’intero business dell’energia nel Mezzogiorno nelle mire del cosiddetto “quartierino romano”, il gruppo di persone - tra cui il vicepresidente di Confindustria Ivan Lo Bello e il capo di Stato maggiore della Marina militare Giuseppe De Giorgi - indagate prevalentemente per traffico illecito di influenze dalla procura di Potenza, all’interno dell’inchiesta sui siti petroliferi in Val d’Agri.

In particolare Gianluca Gemelli, compagno dell’ex ministra allo Sviluppo economico, il lobbista Nicola Colicchi e il consulente ed ex dirigente del Mise Valter Pastena cercavano di organizzare incontri per inserirsi nell’accordo di programma da attuare con il Mise, a spese delle Regioni (che hanno la competenza nel settore energetico). Vengono citate nelle conversazioni intercettate i possibili finanziamenti alle società in Calabria, Puglia, Campania e Basilicata. Pastena il 12 gennaio 2015 spiega a Gemelli di un «accordo di programma con il Mise, tutto a carico delle regioni, una cosa tecnicamente perfetta...con gli accordi di programma predisposti, e poi ci mettiamo i progetti dentro e una volta fatti i progetti ti devo scegliere le società...». E poi ancora: «L’elemento basico è che sono stati approvati dai vecchi ministeri, ma mo’ bisognerebbe farlo su questi nuovi progetti, bisognerebbe parlarne col ministro». Gemelli lo rassicura e dice che con la ministra Guidi ci parlerà lui: «m’ha detto che ti ha preparato pure l’ufficio...».

Negli atti dell’indagine c’è ampia traccia dei presunti interessi del “quartierino romano” nel settore geotermico. Lo stesso Gemelli in più occasioni discute con Nicola Colicchi del «settore energetico», mostrandosi «particolarmente attento a degli emendamenti che interessano (...) nello specifico il settore della geotermia». Lo stesso Colicchi risulta essere in contatto con Stefano Boco, ex sottosegretario alle Politiche agricole e forestali (fino al 2008), attualmente nei consigli di amministrazione di Magma Energy Italia srl e Tosco Geo srl, entrambe controllate dalla Graziella Green Power. Stando all’incartamento giudiziario Boco (non coinvolto nell’inchiesta) ha necessità di contattare la ministra Guidi. Il motivo, secondo la lettura delle intercettazioni, è proprio la geotermia.

Nel mirino c’è anche il ciclo dei rifiuti: sotto la lente degli inquirenti ci sarebbe anche la nomina di Gemelli nel cda di Ias, società per azioni di Siracusa composta da partner pubblici e privati, che si occupa del trattamento delle acque reflue industriali della zona di Augusta, in Sicilia. Sarebbe stato Ivan Lo Bello, vice presidente di Confindustria e presidente di Unioncamere, a sponsorizzare la nomina in Ias di Gemelli. La nomina va in porto e, riassumono gli investigatori negli atti, sembra che il tutto sia «ben gradito anche alla compagna di Gemelli». Ieri intanto il tribunale del Riesame ha respinto il ricorso contro gli arresti domiciliari imposti dal gip alla sindaca di Corleto Perticara (Potenza), Rosaria Vicino, che rimane quindi agli arresti domiciliari dal 31 marzo. Infine, per quanto riguarda notizie apparse ieri sull’incarico di Lo Bello ai vertici di Unioncamere, l’associazione spiega che «il presidente viene eletto a scrutinio segreto in un’Assemblea dai 103 presidenti delle Camere di commercio italiane, che lo scelgono fra coloro che hanno presentato regolare candidatura. Così Ivan Lo Bello è stato eletto lo scorso 22 giugno 2015».

Aggiornamento del 25 marzo 2019
“Il 5 dicembre 2016 la Procura di Roma ha chiesto l'archiviazione del procedimento, nei confronti degli indagati, in particolare della posizione di Valter Pastena, richiesta accolta dal Gip in data 28 dicembre 2016”.