I più rapidi sono stati i partiti di opposizione (M5s, Sel, Lega e Forza Italia), che oggi a metà mattinata hanno depositato presso la cancelleria della Corte di Cassazione 103 firme dei senatori che non condividono la riforma costituzionale (ben oltre le 65 richieste), raccolte ieri pomeriggio a palazzo Madama per attivare la procedura di referendum popolare ai sensi dell'articolo 138 della Costituzione. A seguire sono stati i gruppi di maggioranza alla Camera a consegnare in Cassazione le firme dei parlamentari per richiedere la consultazione popolare sulle riforme costituzionali.
In Cassazione firme deputati maggioranza, slitta deposito senatori
I capigruppo della maggioranza alla Camera - Maurizio Lupi (Ap), Lorenzo Dellai (Des-Cd) ed Ettore Rosato (Pd) - hanno portato in Cassazione nel primo pomeriggio 237 firme dei deputati della maggioranza per richiedere il referendum confermativo sulla riforma costituzionale. A causa di una lieve indisposizione di uno dei tre delegati, il presidente del gruppo Ap Renato Schifani, la delegazione dei senatori di maggioranza che hanno votato la riforma costituzionale ha deciso di rimandare ai prossimi giorni il deposito delle firme raccolte a sostegno del referendum. Anche alla Camera le opposizioni hanno raggiunto il quorum per la richiesta del referendum popolare sulle riforme costituzionali, raccogliendo le firme di 166 deputati. Il quorum richiesto era di 126 deputati, pari a 1/5 dell'assemblea di Montecitorio.
Comitato No riforma, al via 25 aprile raccolta firme referendum
Anche il Comitato per il No ha deciso di raccogliere le firme per arrivare al referendum costituzionale «perché vuole far vivere nella futura campagna referendaria non solo la presenza di chi in Parlamento si è espresso contro questa deformazione della Costituzione - si legge in una nota - ma soprattutto punta a far sentire con forza la volontà dei cittadini». Sui banchetti per la raccolta delle firme i moduli saranno tre: uno per arrivare al referendum costituzionale, due per l'abrogazione di norme fondamentali della legge elettorale (premio di maggioranza e candidati bloccati). E questo a partire dalla data simbolica del 25 aprile, 71esimo anniversario della Liberazione.
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