Italia

Caso Davigo, Legnini (Csm): rispettare separazione dei…

  • Abbonati
  • Accedi
dopo gli attacchi del presidente dell’anm davigo

Caso Davigo, Legnini (Csm): rispettare separazione dei poteri, no alla guerra continua tra giudici e politici

«Giudici e politici non devono andare a braccetto, ma non è bene neppure la guerra continua. Mi piacerebbe un Paese che osserva di più il principio della separazione dei poteri: non penso che i giudici debbano parlare solo con le sentenze, ma i poteri sono in equilibrio solo se sono tutti forti». Lo ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, intervistato da Lucio Annunciata a “In mezz'ora” a proposito della bufera scatenata dalle dichiarazioni del neo presidente dell'Anm (Associazione nazionale magistrati) Piercamillo Davigo che aveva accusato i politici di non «avere mai smesso di rubare» e aveva detto che «la classe dirigente di questo Paese quando delinque» fa «danni incomparabilmente più elevati di qualunque delinquente da strada».

Legnini: evitare rischio di portare orologio indietro
Le parole del presidente dell'Anm Piercamillo Davigo facevano correre «il rischio di portare le lancette indietro» e «moltissimi magistrati e commentatori ne hanno sottolineato l'eccesso di semplificazione e generalizzazione, perché c'era il rischio di un'accusa generalizzata» per questo «ho deciso di intervenire» ha detto il vice presidente del Csm, Giovanni Legnini, che ha aggiunto però anche la necessità che la politica «rispetti di più» i magistrati. E non ha nascosto che «c'è un'insoddisfazione all'interno della magistratura». Nel riconoscere che «le critiche sono legittime», ha aggiunto che «bisogna fare in modo che l'insoddisfazione sia superata». Poi ha ricordato che «i toni eccessivi non aiutano alla ricerca del confronto». E ha auspicato che «il rischio di incendio può avviarsi a soluzione», motivando così questo auspicio: «Proprio ieri il presidente Renzi ha utilizzato toni diversi» da quelli usati in Parlamento sulla “barbarie giustizialista”, «così come prendo atto volentieri delle precisazioni e della rettifica che Davigo ha fatto» alle sue dichiarazioni.

Mentre infatti il premier, senza citare espressamente Davigo, aveva detto ieri di «rispettare i magistrati e aspettare le sentenze», il presidente dell’Anm aveva precedentemente puntualizzato di «non aver mai pensato che tutti i politici rubino».

Alfano: i pm non contrastino i governi
Più dura la posizione del ministro dell’Interno Alfano, che in un ’intervista oggi al Messaggero ha attaccato: «I giudici perseguano i reati e non contrastino i governi». E ha rincarato così la dose: «I giustizialisti sono alla ricerca di un nuovo leader. Spero che Davigo si sottragga a questo ruolo». Non solo. Alfano ha evocato un «interesse al conflitto» da parte di una certa magistratura, opponendo a questo atteggiamento un’altra linea dell’esecutivo, che è quella «di andare avanti offrendo rispetto e pretendendo rispetto». Un invito alla collaborazione evitando le polemiche è stato rivolto alla magistratura ieri dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, che ha difeso i risultati raggiunti con le riforme in atto nel settore giustizia. Ed ha evidenziato la necessità di «evitare di travolgere i risultati ottenuti con le polemiche quotidiane, ricercando sinergia e leale collaborazione tra tutti i soggetti della giurisdizione».

© Riproduzione riservata