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emergenza rientrata

Sversamento greggio a Genova, Galletti: ora inizia la bonifica. «Sei settimane per pulire i torrenti»

«È terminata la fase d'emergenza: valuteremo il danno, faremo un progetto di bonifica che possa ripristinare i luoghi. Non voglio fare trionfalismi ma i lavori, grazie a un buon lavoro di squadra, hanno dato un risultato positivo ma non ci dobbiamo fermare. Resta il disastro ambientale. Il lavoro non finisce qui. Oggi comincia il lavoro più difficile, quello della bonifica». Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Galletti dopo il sopralluogo sul Rio Fegino, nei luoghi dove, domenica 17 aprile, è avvenuta la rottura della tubatura dell'oleodotto della raffineria Iplom che ha causato lo sversamento di centinaia di migliaia di litri di greggio in tre torrenti genovesi. Delle quasi 500 tonnellate di greggio fuoriuscite, circa 50 tonnellate avevano raggiunto il mare. «Chi inquina deve pagare - ha aggiunto Galletti - ma in Italia c'è un problema di controlli. Stiamo approvando una legge che permetterà a Ispra, l'agenzia nazionale di protezione ambientale, di dettare delle regole sui controlli».

Galletti: per bonifica no costi pubblici
«Aspettiamo i risultati delle indagini, poi trarremo le conseguenze. Ma mi aspetto che per la Pubblica amministrazione non ci siano costi» ha aggiunto Galletti, parlando a margine di un incontro con la stampa. E ha aggiunto: «Se ci saranno problemi finanziari durante l'azione di bonifica sicuramente un supporto da parte del ministero ci sarà». Il ministro dell'Ambiente ha effettuato stamattina un sopralluogo sul rio Fegino, uno dei corsi d'acqua di Genova che sono stati interessati dallo sversamento di greggio. Con il ministro c’erano tra gli altri, il prefetto di Genova Fiamma Spena e l'ammiraglio comandante della Capitaneria di porto Giovanni Pettorino. Previsto un volo di ricognizione sul mare fino a Nizza per rendersi conto personalmente della bonifica compiuta sulle chiazze di greggio che da Genova si erano spostate fino verso Imperia e la Francia.

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Sei settimane per ripulire torrenti
«L'intervento di scarificazione degli alvei dei rii Fegino, Pianego e del torrente Polcevera per rimuovere i residui di greggio proseguirà per sei settimane, così come il monitoraggio ambientale, dopodiché potrà iniziare la bonifica definitiva». Così l'assessore alla Protezione civile Gianni Crivello in commissione comunale ha fatto il punto sulla messa in sicurezza dei torrenti inquinati dallo sversamento di greggio fuoriuscito dall'oleodotto Iplom a Genova. «Il commissario dell'Autorità Portuale di Genova, l'ammiraglio Giovanni Pettorino, conferma che le ricognizioni sull'inquinamento in mare hanno dato esito negativo - ha dichiarato Crivello - Ora Iplom deve proseguire la messa in sicurezza dei corsi d'acqua genovesi colpiti». Secondo Arpal Liguria ad oggi sono circa 490 i metri cubi di greggio recuperati da Iplom nell'intervento di bonifica nella fase d'emergenza.

Revocata emergenza, al via la bonifica
A otto giorni dalla rottura dell’oleodotto gestito dalla raffineria genovese Iplom e dalla conseguente fuoriuscita di greggio, l’emergenza è stata revocata ieri. Non ci sarebbero più macchie di petrolio nel tratto di mare tra Genova a Imperia. È stato l'ammiraglio comandante la Capitaneria di Genova Giovanni Pettorino che alle 15 in punto ha firmato ieri il dispaccio con il quale si revoca lo stato di emergenza locale che gli aveva consentito di dispiegare uomini e mezzi a salvaguardia dell'ambiente.

E così adesso tutti sono concentrati sulla bonifica dell'alveo del torrente Polcevera e del rio Fegino. Durante la riunione del tavolo tecnico ieri il responsabile sicurezza della Iplom ha fornito i numeri della prima bonifica: «In questi giorni di massimo sforzo abbiamo raccolto quasi tutto il greggio fuoriuscito dall'oleodotto, siamo sull'ordine del 95% del prodotto recuperato», ha detto sostenendo di ritenere che «questa prima fase di bonifica possa dirsi quasi conclusa e con ottimi risultati». Adesso dovrà partire la totale bonifica degli alvei, perché il materiale potrebbe essersi depositato e aver infiltrato la falda.

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