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Europei, la storia: Austria-Svizzera 2008

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Europei, la storia: Austria-Svizzera 2008

Europei 2008
Paesi ospitanti: Austria e Svizzera
Squadra campione: Spagna
Capocannoniere della fase finale: 4 gol David Villa (Spagna).
La finalissima - Vienna, 29 giugno 2008
GERMANIA-SPAGNA 0-1
RETE: 33’ Torres (S).
GERMANIA: Lehmann; Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm (Jansen dal 1' s.t.); Frings, Hitzlsperger (Kuranyi dal 13' s.t.); Schweinsteiger, Ballack, Podolski; Klose (Gomez dal 34' s.t.). A disp.: Enke, Adler, Fritz, Westermann, Rolfes, Neuville, Trochowski, Boroeski, Odonkor. Allenatore: Loew.
SPAGNA: Casillas; Sergio Ramos, Marchena, Puyol, Capdevila; Senna; Iniesta, Xavi, Fabregas (Xabi Alonso dal 18' st), Silva (Cazorla dal 21' s.t.); Torres (Guiza dal 33' s.t.). A disp.: Palop, Reina, Albiol, Navarro, Sergio Garçia, Arbeloa, Juanito, Villa, De la Red. Allenatore: Aragones.

Dopo 44 anni la Spagna rompe il digiuno
L’immagine indelebile di Euro 2008 è la scivolata con la quale Fernando Torres festeggia il gol decisivo nella finalissima tra Spagna e Germania. Titolo alle Furie Rosse e digiuno interrotto (la squadra iberica non vinceva niente dal 1964). Un trionfo costruito da Luis Aragones, grazie alle reti David Villa (capocannoniere del torneo con 4 centri) e le geometrie del duo Xavi-Iniesta. E’ proprio la nazionale vincente a eliminare l’Italia ai quarti, ma solo ai calci di rigore (4-2) dopo 120 minuti di lotta terminati 0-0. La Spagna non è stata però l’unica squadra a impressionare in un Europeo che ha visto tanti gol e ottimi attacchi. Si fa notare ad esempio l’Olanda di Marco Van Basten, che sconfigge nettamente 3-0 l’Italia e 4-1 la Francia nelle prime due gare del Gruppo C. Ma la corsa degli Orange finisce ai quarti di fronte alla Russia di Guus Hiddink, 3-1 ai supplementari, con Andrei Arshavin in particolare evidenza. La cavalcata dei russi invece si interrompe al turno successivo per mano della Spagna: 3-0. Delusione per i due paesi organizzatori, Svizzera e Austria, che non superano la fase a gironi. Mentre la Germania dopo un inizio non troppo brillante, cambia marcia nei quarti contro il Portogallo (3-2 per gli uomini di Loew). Ancora emozioni e un successo sul filo di lana (3-2 al novantesimo) contro la Turchia di Fatih Terim in semifinale. Fino all’epilogo di Vienna e al gol decisivo del Niño.

Fuire Rosse inarrestabili
Quella Spagna ha aperto un ciclo. I giovani talenti della cantera del Barcellona uniti a fenomeni come Casillas e Torres hanno dato vita a una delle squadre dal potenziale più forte di sempre. A impressionare è soprattutto la carta d’identità delle giovanissime Furie Rosse, guidate dalla mano esperta e ferma di Luis Aragones. Il tecnico ha scommesso sui piccoli che avevano iniziato con lui, schierando giocatori come Iniesta, Cazorla, Fabregas, Silva e Villa. Una rivoluzione calcistica, all’insegna del controllo di palla rispetto alla forza e alla fisicità. “Come abbiamo giocato nel 2008 è stato spettacolare - ha commentato il centrocampista Xavi, eletto miglior giocatore del torneo -, non solo dal punto di vista offensivo, ma anche per la nostra disposizione in campo. Abbiamo vinto senza fare ricorso alla leggendaria 'furia española', giocando di prima e affidandoci a grandi campioni. In questo senso, Luis Aragones è stato paragonabile a Cruyff”. La sua opera è stata portata avanti dal successore Del Bosque, che ha condotto la Spagna sul tetto del mondo in Sudafrica, portando alla piena maturazione proprio i campioni sbocciati in Austria e Svizzera.

La curiosità
L'Italia ha la rosa più anziana del torneo, con un età media di 29,5 anni. I più giovani sono gli uomini della Russia: 26,2 di media. Cesc Fabregas non aveva mai calciato un rigore prima della decisiva trasformazione nella lotteria finale contro l'Italia nei quarti (4-2 il finale, dopo lo 0-0 sul campo). E' la Bundesliga il maggior fornitore di uomini per il torneo, addirittura 56. Mentre 44 arrivano dalla Premier League (e l'Inghilterra non è qualificata!), seguono la Liga con 40 e la Serie A con 35.