
Salvatore Girone potrà rientrare in Italia durante l'arbitrato con l’India. È questa la decisione del Tribunale dell'Aja che ha accolto la richiesta italiana, invitando le parti a concordare le modalità del rientro del fuciliere in patria. L'ordinanza verrà resa pubblica domani. La notizia è stata confermata dalla Farnesina. «Evviva! Non vedo l'ora di partire, di tornare in Italia». Con queste parole, Girone, il marò italiano trattenuto da oltre quattro anni in India, avrebbe commentato con gli amici che lo hanno contattato la decisione del Tribunale dell'Aja di consentirgli di rientrare nel nostro Paese in attesa degli esiti dell'arbitrato che dovrà stabilire la competenza giurisdizionale sulla vicenda dell'uccisione dei due pescatori indiani. Un arbitrato che non dovrebbe terminare prima di agosto 2018.
India: condizioni rientro spettano a Corte Suprema
Ma l’India frena: «L'Italia non ha interpretato correttamente l'ordine del tribunale. Non è vero che il marine Girone è libero: le condizioni della sua libertà provvisoria devono essere stabilite dalla Corte Suprema» hanno detto fonti del governo indiano all'agenzia di stampa Pti commentando la decisione del tribunale arbitrale dell'Aja. Roma in mattinata aveva annunciato che «le condizioni del rientro» di Girone «saranno concordate tra Italia e India». Fonti del governo indiano fanno sapere che il rimpatrio in Italia di Salvatore Girone sarà strettamente condizionato alle garanzie che darà l'Italia per il suo rientro.
Renzi: ho parlato con Girone, straordinaria notizia
Non ha dubbi invece Matteo Renzi. «Ho parlato con il marò Girone che potrà tornare in Italia» della «straordinaria notizia» che viene dal Tribunale internazionale dell'Aja. Lo ha detto il presidente del consiglio al termine dell'incontro con il premier giapponese, Shinzo Abe. Renzi, che ha chiamato Girone telefono dall'ufficio del sindaco di Firenze, Dario Nardella, a Palazzo Vecchio. Renzi ha parlato in conferenza stampa di «un passo in avanti davvero significativo al quale abbiamo lavorato con grande dedizione e ne approfittiamo per mandare un messaggio di amicizia al grande popolo indiano». E ha colto l’occasione della notizia sul rientro di Girone per inviare «un messaggio di amicizia e collaborazione al grande popolo indiano e al primo ministro indiano» Narendra Modi. «Siamo sempre pronti a collaborare», ha aggiunto Renzi. «Felici per il rientro di Salvatore Girone, confermiamo la nostra amicizia e la nostra volontà di collaborazione con l'India» scrive su Twitter.
Girone in Italia durante l'arbitrato
L'Italia ha presentato al Tribunale Arbitrale costituito presso la Corte Permanente d'Arbitrato dell'Aja una richiesta di misure provvisorie per «il rientro del fuciliere Girone e la sua permanenza in Italia fino alla fine della procedura arbitrale. Il Governo italiano in una nota diffusa il 26 aprile, aveva ribadito che in seguito alla decisione del Tribunale del Diritto del Mare di Amburgo l'Italia considera sospesa e quindi priva di valenza giuridica la giurisdizione indiana sul caso. L'Italia conferma di riconoscersi infatti «nell'ordine del Tribunale Internazionale per il Diritto del Mare del 24 agosto 2015, che aveva stabilito la sospensione da parte di India e Italia di tutti i procedimenti giudiziari interni fino alla conclusione del percorso arbitrale avviato dal Governo nel giugno dello scorso anno».
Latorre può restare in Italia fino al 30 settembre
Lo scorso 26 aprile La Corte suprema dell'India ha deciso invece di estendere la permanenza in Italia di Massimiliano Latorre fino al 30 settembre del 2016. Latorre si trova in Italia per cure riabilitative dopo l'ictus che lo colpì nel 2014 con un permesso scaduto il 30 aprile.
Il calendario del Tribunale arbitrale
Sono passati oltre quattro anni da quel 15 febbraio del 2012, quando a bordo della nave E. Lexie i due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, furono accusati di aver ucciso due pescatori indiani. E non terminerà prima di agosto 2018 la procedura arbitrale tra Italia e India sulla giurisdizione per il caso in corso all'Aja. Il calendario fissa una serie di date alle quali India e Italia devono presentare diversi atti. L'Italia, secondo il calendario stabilito dai giudici del Tribunale arbitrale, dovrà presentare una memoria scritta - con la propria esposizione dei fatti e la propria richiesta al Tribunale - il 16 settembre 2016, mentre l'India presenterà la sua il 31 marzo 2017. L’arbitrato non dovrebbe terminare prima di agosto 2018.
Le ultime tappe della vicenda
Lo scorso 26 giugno l'Italia ha attivato l'arbitrato internazionale, nel quadro della Convenzione delle Nazioni Unite sul Diritto del Mare. A seguire, l'India ha accettato il procedimento di arbitrato internazionale presentato dall'Italia. Il 21 luglio Roma ha fatto ricorso al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) di Amburgo, chiedendo che fino alla sentenza arbitrale Latorre resti in Italia e Girone rientri. Il 24 agosto il Tribunale di Amburgo ha deciso che, in attesa della conclusione dell'arbitrato, «Italia e India devono sospendere ogni iniziativa giudiziaria e non intraprenderne di nuove che possano aggravare la disputa». È stata quindi tolta la giurisdizione all'India, ma non è stata accolta la richiesta italiana per il rientro di Girone e la permanenza di Latorre in Italia.
Il 12 dicembre l'Italia ha depositato al Tribunale arbitrale dell'Aja la richiesta di misure provvisorie, tra cui l'autorizzazione per Girone a tornare in patria e restarvi per tutta la durata della procedura all'Aja.
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