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famiglia e diritto

Unioni civili in Aula alla Camera. Renzi: giovedì ok definitivo con la fiducia

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (Ansa)
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi (Ansa)

È ricominciato nel pomeriggio alla Camera il cammino del disegno di legge sulle unioni civili che tanti contrasti e discussioni ha generato sia all'interno della maggioranza che tra maggioranza e opposizione nel corso del suo iter al Senato. Sono stati presentati oltre 300 emendamenti al ddl Cirinnà. E forti contrasti si sono riaccesi in commissione a Montecitorio, ma sui quali il presidente del Consiglio Matteo Renzi è deciso a passare sopra velocemente, ponendo la fiducia sul provvedimento. Dopodiché, per la prima volta nella storia, l'Italia avrà delle regole per le unioni civili tra persone dello stesso sesso, oltre che per le convivenze di fatto.

Dunque, il timing prevede che entro mercoledi' 11 maggio si voti la fiducia, per poi dare il via libera definitivo alla legge al massimo il giorno dopo, giovedi' 12 maggio. Domani l'Aula voterà le pregiudiziali di costituzionalità e di merito presentate dalle opposizioni al ddl Cirinna'. Quindi, a seguire, il governo dovrebbe annunciare la fiducia. Scatteranno cosi' le 24 ore di tempo che, come prevede il regolamento della Camera, devono intercorrere prima di procedere con il voto

Boschi: l’ok varrà la mia esperienza in politica

Il si definitivo alle unioni civili «sarà un momento storico anche per ciascuno di noi, il fatto di avere approvato questa legge penso possa valere una esperienza politica, l'aver dato il proprio contributo e aver fatto la propria parte» ha detto il ministro alle Riforme Maria Elena Boschi intervenendo alla Direzione del Pd.

Renzi: giovedì l'ok con fiducia
Il provvedimento è destinato a essere approvato entro giovedì. L'intenzione di chiedere la fiducia, in modo da mettere al riparo l'iter dal rischio di voti segreti, è stata confermata ufficialmente ieri del premier Renzi: «La prossima settimana avremo la legge sui diritti civili - ha detto a Fabio Fazio nel corso della trasmissione “Che Tempo che fa” - metteremo la fiducia e il 12 maggio la legge sarà votata». Nonostante infatti alla Camera la maggioranza sia ampia, come sempre sui temi etici, i malumori sono trasversali agli schieramenti e non è escluso che per alcune votazioni potrebbero crearsi alleanze alternative.

Domani il voto sulle questioni pregiudiziali
Il primo test importante per la maggioranza è atteso per domani mattina. Dalle 12 si discuteranno e voteranno le questioni pregiudiziali di costituzionalità presentate dalle opposizioni. Quindi, a seguire, il governo dovrebbe annunciare la fiducia.

Ma non è questa votazione a seminare qualche preoccupazione, bensì quelle che potrebbero arrivare su alcune correzioni messe a punto da esponenti centristi della maggioranza. C'è, ad esempio, chi non si dà per vinto e insiste nel chiedere che i sindaci possano esercitare l'obiezione di coscienza e, dunque, non celebrare le unioni civili. Sul versante opposto si teme la riapertura del dibattito sulla “stepchild adoption” (norma stralciata al Senato, ndr), vale a dire la possibilità di adottare il figlio del partner che varrebbe anche per coppie gay. Nessuno immagina che l'Aula della Camera possa dare l'ok a una novità di questa portata ma anche il solo parlarne è inviso ai vertici Dem. Che invece puntano a un via libera veloce e, quindi, senza incidenti per poter aggiungere un tassello al puzzle delle riforme.

Opposizioni tentate dall’Aventino
Sullo scacchiere parlamentare intanto i gruppi si stanno posizionando, con una parte delle opposizioni tentate dalla scelta di un Aventino bis come segno di protesta contro la fiducia. Forza Italia, che la settimana scorsa ha riunito il gruppo, ha comunque ufficialmente deciso di puntare su un doppio no, bocciando dunque anche nel merito il provvedimento. Un coro dal quale si sono chiamati fuori alcuni deputati e, soprattutto, alcune deputate come Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo: per loro sarà infatti pulsante rosso al momento della fiducia ma verde quando si tratterà di votare le unioni civili. Ancora da definire invece la linea per i grillini: si dicono pronti a non fare ostruzionismo ma pretendono che la discussione sia libera. La fiducia sarebbe “inaccettabile”, dicono. Posizione simile a quella di Sinistra italiana, in questo caso, che riunirà i suoi deputati in settimana per decidere l'atteggiamento da tenere: favorevoli a una legislazione più aperta alle coppie gay (e dunque ai veri e propri matrimoni) i 20 parlamentari voteranno sicuramente contro la fiducia governo, ma non è ancora definito l'orientamento da tenere al momento del voto sul pacchetto di nuove norme.

Le nuove norme in arrivo
Il Ddl introduce nuovi diritti e nuovi doveri per le coppie omosessuali o eterosessuali. In particolare, con le unioni civili si permette alle coppie omosessuali di costituire un nucleo familiare riconosciuto dallo Stato. Figli a parte, le unioni civili hanno molte analogie con il matrimonio tra eterosessuali, a partire dalla possibilità per uno dei due partner di prendere il cognome dell'altro. Le coppie dello stesso sesso potranno contare sui diritti successori, sull'assistenza morale e materiale, sulla comunione dei beni (possibile ma non obbligatoria), sugli alimenti in caso di scioglimento dell'unione e sulla pensione ai superstiti.

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