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Ddl caporalato: Martina vuole accelerare i tempi

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accolto l’appello del sindacato

Ddl caporalato: Martina vuole accelerare i tempi

Maurizio Martina (Ansa)
Maurizio Martina (Ansa)

Un appello a stringere i tempi per l'approvazione del disegno di legge a contrasto del caporalato e del lavoro nero è stato lanciato dal segretario generale della Flai Cgil, Ivana Galli, alla presentazione del 3° rapporto si «Agromafie e caporalato». E la richiesta è stata accolta dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina che ha ribadito come la legge (presentata lo scorso agosto e incardinata nella discussione parlamentare in autunno) sia «fondamentale, perchè ogni giorno siamo su questo fronte. E ora al Senato - ha detto Martina - ci sono le condizioni per accelerare il dibattito. Il governo - ha aggiunto - è pronto alla battaglia perchè la variabile tempo è decisiva».

In ritardo anche la Rete del lavoro di qualità
Ma il ministro non ha nascosto le criticità che emergono da un provvedimento fortemente innovativo. E che va oltre la lettura tradizionale del caporalato chiamando in causa la responsabilità delle imprese. C'è poi la questione della confisca dei beni e la revisione degli indici di sfruttamento. «Si tratta - ha sottolineato - di un lavoro complesso che si sta portando avanti con il ministero di Grazie e Giustizia». Altro tema forte poi è quello delle cooperative senza terra. Martina ha accennato anche alla difficoltà delle rappresentanze agricole ad accettare l'estensione del sistema Uniemens per la dichiarazione dei lavoratori. Anche per quanto riguarda la “Rete del lavoro agricolo di qualità” il ministro ha riaffermato l'importanza dello strumento, ma ha detto di non essere «soddisfatto. È uno strumento che può fare la differenza ma occorrono ancora dei passaggi relativi all'adesione delle aziende e alla gestione quotidiana che devono essere semplificate».

Solo 300 aziende hanno aderito al nuovo strumento
Martina è favorevole alla ramificazione della Rete sul territorio , come sollecitato dai sindacati, ma prima deve essere realizzata una buona organizzazione a livello nazionale.
Che ci siano molte criticità per la Rete d'altra parte lo dicono i numeri: finora hanno aderito a 300 imprese agricole a fronte di un potenziale di 200mila che sono quelle che assumono abitualmente.

Camusso chiede a Grasso il via libera alla sede legislativa
Sul ddl “anticaporali” è intervenuta anche Susanna Camusso, segretario generale della Cgil, che ha lanciato un appello «al presidente del Senato, Pietro Grasso, perché dia la sede legislativa alla Commissione perché così si passa rapidamente avanti. È intervenuta l'urgenza di costruire una nuova legislazione già dai drammatici eventi della scorsa estate». E se anche questa estate si partirà con le nuove campagne senza legge per Camusso si «causerebbe sfiducia nei lavoratori che hanno messo a rischio il loro lavoro per migliorare quello di tutti gli altri».Ma i tempi, almeno da quello che è emerso ieri, non sono così brevi e difficilmente si riuscirà a varare il provvedimento al Senato entro giugno. Poi dovrà passare alla Camera.

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