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Dossier André Greipel così veemente da alzare l’asfalto

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    Dossier | N. 23 articoliGiro di parole

    André Greipel così veemente da alzare l’asfalto

    • –di Giorgio Squinzi
    Andrè Greipel (LaPresse)
    Andrè Greipel (LaPresse)

    Strepitoso finale di André Greipel sulla strada lastricata di sampietrini che porta al traguardo di Benevento. Devo dire che raramente ho visto uno sprinter partire con una veemenza tale che sembrava sollevare l’asfalto sotto le ruote. La lunga tappa da Praia a Mare a Benevento (233 chilometri) si è rivelata piuttosto impegnativa e, non a caso, si sono persi per strada velocisti di valore a cominciare da Marcel Kittel che, alla vigilia, era dato favorito e pronto a fare il tris in questo inizio di Giro d’Italia. La vittoria parla ancora tedesco. La grinta e la potenza di Greipel è stata una grande dimostrazione di superiorità perché ha, comunque, battuto sprinter del calibro di Arnaud Démare (vincitore della Milano-Sanremo) e Sonny Colbrelli, una bella speranza italiana delle volate. Al 7° posto si è piazzato un nome che evoca molti ricordi, Rick Zabel figlio del grande Erik Zabel, un altro tedesco dominatore di volate tra la fine degli anni ’90 e il 2008.

    A parte il gesto atletico di Greipel, la tappa è stata caratterizzata da una lunghissima fuga, iniziata in vista del primo gran premio della montagna vinto da Damiano Cunego che quest’anno sembra puntare alla maglia di miglior scalatore del Giro. La fuga si è esaurita a pochi chilometri dall’arrivo quando i quattro ciclisti al comando si sono rialzati e convinti sull’inutilità a insistere nell’azione con il gruppo oramai alle spalle. In una delle ultime curve in vista del traguardo,una spettacolare scivolata di Rein Taaramae ha destabilizzato i meccanismi delle squadre impegnate a lanciare i propri velocisti. Va detto, però, che non ci sarebbe stata storia e Greipel avrebbe comunque vinto lo stesso.

    La classifica non cambia con l’olandese Tom Dumoulin in maglia rosa. Ad approfittare del buco che si è creato nel finale, lo spagnolo Alejandro Valverde abile a schivare la caduta e guadagnare così un pugno di secondi su Vincenzo Nibali e Mikel Landa.
    Oggi arrivo in salita ai 1.572 metri di Roccaraso dopo 157 chilometri di corsa (si parte da Ponte in provincia di Benevento). Sarà la prima occasione in questo Giro d’Italia per capire meglio la gerarchia dei valori in campo e lo stato di forma degli scalatori. In questi giorni ho visto un Nibali particolarmente tonico; potrebbe fin da oggi confermare quanto di buono ha fatto nelle grandi corse a tappe.

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