Bella impresa di Diego Ulissi nella prima tappa italiana del Giro (200 chilometri da Catanzaro a Praia a Mare), dopo la tre giorni olandese. D’altra parte avevo pronosticato il corridore della Lampre-Merida come uno dei possibili protagonisti della corsa. Con un numero da campione Ulissi ha staccato tutti nella breve (1,8 chilometri) ma ripida (punte del 18%) salita finale a soli 8 chilometri dal traguardo. Ulissi ha saputo resistere al ritorno degli scatenati inseguitori nella discesa che porta all’arrivo a Praia a Mare con una performance da cronoman negli ultimi chilometri. Il risultato è stato il cambio di maglia rosa: il velocista tedesco Marcel Kittel è affondato sul durissimo strappo di via del Fortino e, così, il simbolo del primato nella classifica generale è tornato sulle spalle dell’olandese Tom Dumoulin che ora ha 20 secondi di vantaggio su Bob Jungels e sullo stesso Ulissi.
Il finale di ieri non ha espresso solo la potenza del corridore toscano, ma anche lo straordinario lavoro del suo gregario Valerio Conti che ha “pilotato” Ulissi davanti a tutti e gli ha permesso di tenere a bada nel punto più duro i migliori lanciati all’inseguimento. È apparso evidente a fine gara il calore con cui Ulissi ha salutato il compagno di squadra con un sincero abbraccio.
I pretendenti al successo finale sono arrivati tutti assieme. Troppo presto per darsi battaglia già sui primi strappi in salita.
Quella di ieri, comunque, è stata corsa vera e lo spettacolo è stato possibile grazie a un percorso molto interessante, un su e giù negli ultimi 50 chilometri della tappa in grado di stimolare gli istinti battaglieri del gruppo. Un percorso di quelli che si possono trovare soltanto in Italia.
La classifica comincia ad avere una prima fisionomia anche se è presto per esprimere verdetti significativi. La frazione oggi in programma (223 chilometri da Praia a Mare a Benevento) si presenta abbastanza ondulata, con un finale un po’ tortuoso; una tappa adatta a velocisti capaci di tenere le ruote sugli strappi lungo il percorso. Quindi meno selettiva rispetto a quella di ieri. Un’occasione per rivedere sprinter del calibro di Kittel.
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