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Dossier Lo sprint è da urlo, Ulissi fa il bis

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    Dossier | N. 23 articoliGiro di parole

    Lo sprint è da urlo, Ulissi fa il bis

    Diego Ulissi (Ansa)
    Diego Ulissi (Ansa)

    Seconda, brillantissima, vittoria di Diego Ulissi al Giro d'Italia. Una vittoria nella tappa da Modena ad Asolo (227 chilometri) di alto lignaggio sportivo ottenuta sulla maglia rosa (Bob Jungels) e sul secondo in classifica generale (Andrey Amador). La frazione si è risolta nel finale con un allungo dei primi due corridori della “generale” ripresi a quattro chilometri dall'arrivo da Ulissi che non ha avuto problemi a metterli in fila. Ieri avevo sottovalutato le difficoltà di questa tappa pronosticando un arrivo in volata e, invece, le ripide rampe che portano ad Asolo hanno fatto un'inaspettata selezione e permesso a Ulissi di conquistare la vittoria dimostrando doti da grande finisseur. Doti che fanno ben sperare sia per le Olimpiadi di Rio sia per i campionati mondiali di ciclismo.
    Gli uomini di classifica sono arrivati con un ritardo di 13 secondi; il gruppetto dei migliori è stato regolato da Giacomo Nizzolo. I distacchi tra i favoriti non si allungano di molto ma Jungels e Amador dimostrano di essere “in palla”e quindi di poter giocare un ruolo importante per il successo finale. Direi che il ventaglio dei possibili vincitori è abbastanza ampio; accanto ai due superfavoriti (Vincenzo Nibali e Alejandro Valverde) nella lista si possono includere (oltre a Jungels e Amador) anche Rafa Majka, Ilnur Zakarin e Rigoberto Uran.
    Dopo quello di Mikel Landa, ieri un altro sorprendete ritiro. Ha lasciato la corsa, dopo soli 75 chilometri, l'olandese Tom Dumoulin, maglia rosa per sei giorni nella prima parte del Giro e poi in caduta sullo sterrato dell'Alpe di Poti e sulle rampe di Sestola.
    Due episodi, di diverso significato, nella giornata di ieri. Una caduta nel finale che ha coinvolto una trentina di corridori (c'è chi è finito nel rigagnolo a lato della strada) e un ennesimo gestaccio da parte del pubblico. Sonny Corbrelli della Bardiani si è lamentato si aver ricevuto un pugno in testa; è tutto da verificare se sia trattato di un gesto involontario di incitamento oppure di un tentativo di fare male. Ancora una volta non ci stancheremo di lanciare un monito ai tifosi di evitare intemperanze che possono mettere a rischio la sicurezza dei ciclisti.
    Oggi tappa completamente pianeggiante (182 chilometri da Noale a Bibione), una delle ultime occasioni per i velocisti in cerca di vittoria.

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