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Fmi: la ripresa italiana si rafforza ma difficile un calo del debito…

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l’analisi annuale

Fmi: la ripresa italiana si rafforza ma difficile un calo del debito quest’anno

Il Fondo monetario internazionale ritocca leggermente al rialzo le stime di crescita dell'Italia. Per il 2016 il Pil è visto crescere dell'1,1% (e di circa l'1,25 per cento nel 2017-18), lo 0,1% di più di quanto calcolato dall'istituto di Washington lo scorso aprile nel suo World Economic Outlook. È quanto emerge dal commento conclusivo dello staff del Fondo al termine della sua missione in Italia, dove ha condotto la sua analisi annuale. Secondo il Fondo, però, il percorso di crescita intrapreso dall'Italia «implicherebbe un ritorno a livelli di produzione pre-crisi (2007) solo verso la metà degli anni 2020».

L’Fmi riconosce che «l'elenco delle riforme» del governo italiano «è stato impressionante» nel settore istituzionale, della Pa, del fisco, del mercato del lavoro e nel comparto bancario. Ma aggiunge che «è indispensabile che tali sforzi siano ampliati e completati». In particolare l’Fmi ricorda che la legge annuale sulla concorrenza non è stata ancora approvata quest’anno. Ricorda la necessità di «allineare i salari alla produttività» e «modernizzare il sistema di contrattazione collettiva, apliandone il campo di applicazione per le imprese».

Fmi: ripresa continua, restano nodi
L'economia Italia «continua a riprendersi dopo una recessione profonda e prolungata», spiega lo staff del Fondo monetario internazionale al termine della sua missione nel nostro Paese. E aggiunge: «Grazie a politiche monetarie eccezionalmente accomodanti, a prezzi delle materie prime favorevoli, a una

politica fiscale a sostegno della crescita e a una fiducia migliorata sulla scia di sforzi delle autorità in materia di riforme di ampio respiro, l'economia è cresciuta dello 0,8% nel 2015 e ha continuato ad espandersi nel primo trimestre del 2016». Per gli esperti dell'istituto di Washington, tuttavia, le sfide che restano sono “significative”: la crescita della produttività e degli investimenti è «bassa»; il tasso di disoccupazione «resta sopra l'11%, con livelli particolarmente alti in alcune regioni e tra i giovani»; i bilanci delle banche sono frenati da Npl «molto alti» e da un processo giudiziario lungo; il debito pubblico è salito appena sotto il 133% del Pil, «un livello che limita lo spazio fiscale per rispondere agli shock».

Fmi: difficile calo debito quest'anno
Un calo del debito italiano già da quest'anno «è difficile» ha detto Rishi Goyal, rappresentante del Fondo monetario internazionale, nella conferenza stampa al termine della missione in Italia. Secondo Goyal, comunque, il debito è «vicino ad intraprendere una parabole discendente». Sfruttando i bassi tassi di interesse, spiega l’Fmi, la politica di bilancio «dovrebbe rimanere ancorata ad un ambizioso percorso di consolidamento a medio termine, sostenuto da politiche a favore della crescita, al fine di garantire una più consistente traiettoria di discesa del debito pubblico».

«Non compromettere sostenibilità pensioni»
Il Fondo mette in guardia inoltre sulla necessità di non compromettere la sostenibilità del sistema pensionistico. «Il raggiungimento degli obiettivi di bilancio e la creazione di un margine per abbassare in modo significativo il cuneo fiscale ancora elevato potrebbe richiedere difficili scelte politiche riguardanti possibilmente anche gli alti livelli di spesa sociale e l'introduzione di una moderna tassa sugli immobili. È importante non compromettere la sostenibilità del sistema pensionistico», avverte il Fmi, raccomandando «un ampliamento delle basi imponibili, comprensivo della razionalizzazione delle tax expenditures».

«Con rilassamento conti 2016 rischi stretta futura»
Secondo il Fmi è necessario inoltre «procedere con maggiore decisione alle riforme strutturali, anche nel settore fiscale». E «a meno che le autorità non dovessero riuscire a dare impulso alla crescita potenziale attraverso l'attuazione di un decisivo programma di riforme, l'attuale rilassamento del 2016 (in termini strutturali) comporterebbe il rischio di una futura restrizione fiscale prociclica».

«Banche a dura prova, ulteriore sforzo su Npl»
Quanto al tema delle sofferenze bancarie, «i crediti deteriorati sembrano essere in via di stabilizzazione» tuttavia «i bilanci delle banche sono messi a dura prova dal livello molto alto di Npl (“Non performing loans”)e dall'eccessiva durata dei procedimenti giudiziari». L’Fmi precisa inoltre che «ulteriori provvedimenti dovrebbero mirare a ridurre sensibilmente nel medio periodo il volume corrente dei crediti deteriorati abbassando il costo del rischio e migliorando l'efficienza operativa».

«Tutelare clienti retail, più controlli»
Parlando degli ulteriori interventi necessari per sostenere il sistema bancario e risolvere il problema dei crediti deteriorati, alla luce soprattutto delle nuove norme sul bail-in, l’Fmi sottolinea inoltre che «occorre prevenire irregolari pratiche di vendita ai clienti retail, rafforzando il sistema di tutele giuridiche e normative, incrementando la qualità e l'efficacia dei controlli».

Fondo Atlante ha contribuito a stabilità finanziaria
Promosse la riforma del settore fallimentare, al fine di ridurre i tempi di riscossione dei crediti. E promosso il fondo Atlante per stabilizzare le banche. Il recente intervento del settore privato a sostegno della ricapitalizzazione delle banche «ha contribuito - si legge nel rapporto - alla stabilità finanziaria, offrendo una finestra di opportunità per promuovere con decisione le diverse misure proposte dalle autorità al fine di garantire che il sistema bancario possa contare su basi più solide e che tali interventi non finiscano per pesare sulla redditività delle banche partecipanti».

Il Cnf al Fmi: servono sistemi alternativi alla giurisdizione
Nel corso di una riunione con il rappresentante del Fondo Monetario internazionale, Jose M. Garrido, a Roma per la periodica verifica dello stato della giustizia, il Consiglio nazionale forense ha fornito oggi alcune indicazioni per centrare l’obiettivo di una maggiore produttività del sistema Italia. Tra queste: la promozione dei sistemi alternativi alla giurisdizione affidati agli avvocati, per alleggerire il carico sui tribunali e recuperarne l'indispensabile efficienza, e la disponibilità a condividere modifiche del processo civile che non si limitino al mero cambio di regole ma che garantiscano una ragionevole aspettativa di recupero di efficienza. Nel corso dell'incontro, si legge in una nota del Cnf, è stata posta particolare attenzione anche alla riforma delle procedure concorsuali e a snodi delicati, quali le procedure di allerta e di composizione assistita della crisi.

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