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Corruzione, Visco: in Italia più grave e urgente. Cantone:…

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convegno organizzato dall’Anac

Corruzione, Visco: in Italia più grave e urgente. Cantone: serve impegno di tutti

Il problema della corruzione «nel contesto attuale italiano è ancora più rilevante e urgente che per altri paesi». Lo ha sottolineato il governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, aprendo i lavori di un convegno organizzato dall'Anac presso la Banca d’Italia. «Il fenomeno della corruzione - ha aggiunto - purtroppo è diffuso come in altri paesi». E «il caso dei Panama Papers è una delle evidenze recenti - ha aggiunto Visco - sull'uso di veicoli societari opachi per nascondere proventi di comportamenti illeciti, tra cui evasione fiscale e corruzione».

«La lotta alla corruzione - ha sottolineato il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione - Raffaele Cantonenon e' solo lotta al malaffare ma lotta ad uno dei piu' gravi problemi del Paese perche' blocca l'economia, la concorrenza e causa la fuga dei cervelli». Rivolto alla platea del secondo incontro nazionale con i responsabili di prevenzione della corruzione Cantone ha sottolineato: «Sulla prevenzione e corruzione non si puo' tornare indietro; c'e' ormai un intervento strutturale da parte del legislatore».

Ma, ha aggiunto Cantone «la riuscita spetta all'impegno di tutti». Insomma «nessuno mette in discussione che il momento della repressione è uno dei cardini della lotta alla corruzione, ma appunto è uno.

L'altro è quello della prevenzione». Con le nuove norme varate, come il Codice degli appalti o la riforma che riguarda la Pa, ai responsabili anticorruzione degli enti - oggi riuniti a Roma per il secondo convegno annuale - spetterà «un compito rilevante di controllo. L'Autorità, da parte sua, mette in campo un nuovo piano nazionale per la prevenzione della corruzione: prima - ha detto Cantone - era un tomo quasi enciclopedico, di difficile lettura. Ora la parte generale è di 28 pagine assolutamente esplicative, tende a dare indicazioni sulle principali aree di rischio ed è comprensibilissima. I piani - ha ricordato Cantone - non sono carta, non sono adempimenti burocratici, come in parte si continua a credere, ma sono strumenti di 'compliance'” attraverso i quali anche il cittadino può partecipare».

Un tema ripreso questa mattina anche dal premier
«Gli accordi anti-corruzione che stiamo siglando sono un punto di riferimento nel mondo» ha detto Renzi . «Ho fatto due presentazioni a Londra e in Serbia. Dovranno esserlo anche a livello del G7 e io in Giappone portero' questa nostra esperienza come esempio di lotta alla corruzione» ha sottolineato nel corso della conferenza stampa a Palazzo Chigi dedicata al protocollo di vigilanza sulle procedure per la bonifica delle aree di Bagnoli.

I disonesti sono in tutti i partiti e vanno cacciati
«Gli amministratori onesti sono la stragrande maggioranza di tutti i colori politici e partiti, come purtroppo ci sono disonesti in tutti i partiti politici e vanno cacciati» ha detto Renzi sottolineando come la lotta alla corruzione sia portata avanti grazie anche al lavoro degli amministratori onesti.

Cantone, problemi enormi da norma incompatibilità
«Il decreto 39 su incompatibilità e inconferibilità degli incarichi, su cui ci saremmo aspettati una chiarificazione, visto che è una misura che tende a evitare conflitti di interessi, sta creando problemi applicativi enormi» ha detto il presidente dell'Autorità nazionale anticorruzione. Il riferimento è a uno dei decreti attuativi della legge Severino, su cui «abbiamo fatto due segnalazioni al Parlamento», ha ricordato Cantone, sottolineando che «la normativa non va indebolita, ma rafforzata», ma sono necessari dei «chiarimenti». Uno dei nodi riguarda le sanzioni. “Spesso - ha spiegato infatti Cantone - i responsabili anticorruzione degli enti, che sono competenti a irrogare le sanzioni verso un organo politico quando si presenta un caso si incompatibilità o inconferibilità, non se la sono sentita di farlo. Proveremo a dare indicazioni più stringenti, ma questo resta un punto di carenza del sistema”.

Il tema si lega con un altro punto segnalato da Cantone, che riguarda il ruolo stesso dei responsabili anticorruzione, a cui va assicurata “una propria autonomia e indipendenza dagli organi di indirizzo politico. Il responsabile anticorruzione deve rimanere interno alla pubblica amministrazione, ma deve essere messo in condizione di svolgere il proprio ruolo con un'autonomia che consenta di mantenere una distanza dall'organo politico”.

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