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Dossier Due favoriti e due (possibili) pretendenti

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    Dossier | N. 23 articoliGiro di parole

    Due favoriti e due (possibili) pretendenti

    Alexander Foliforov (Ansa)
    Alexander Foliforov (Ansa)

    Sono bastati 10,8 chilometri, di cui poco più della metà di salita vera, a provocare uno scossone alla classifica del Giro d'Italia.
    Il grande perdente della cronoscalata di domenica (da Castelrotto all'Alpe di Siusi) è sicuramente Vincenzo Nibali che ha accusato un distacco “importante” dai due vincitori arrivati con lo stesso tempo ma separati da pochi centesimi: il russo Alexander Foliforov (vincitore di tappa) e l'olandese Steven Kruijswijk che rafforza il primato in testa alla graduatoria generale.

    Un responso impietoso per Nibali. Già nelle tappe precedenti alla cronoscalata avevo intuito che il siciliano non fosse al top della condizione e anche l'incidente meccanico di domenica ha influito solo in maniera parziale sul suo risultato. Nibali pedalava alle frequenze dei migliori ma evidentemente per la mancanza di forza nelle gambe era costretto a spingere rapporti più corti.
    Non capisco se la debacle del ciclista siciliano sia da attribuire a uno stato di forma non ottimale oppure a una serie di contrarietà di carattere psicologico. Arrivano notizie da radio Giro su un futuro molto incerto.
    Nibali a fine anno dovrebbe cambiare squadra, lasciando l'Astana per approdare a una formazione del Bahrein, un'ipotesi che al momento non si sta “concretizzando”. Sono infatti ancora in alto mare decisioni importanti per una squadra di vertice come la definizioni degli organici o la scelta dei materiali.
    Manca ancora una settimana (oggi si riparte dopo la giornata di riposo con la tappa di 133 chilometri da Bressanone ad Andalo) e quindi non bisogna escludere un ritorno di Nibali, corridore esperto nelle grandi corse a tappe.

    A questo punto, però, sono due i favoriti: la maglia rosa Steven Kruijswijk, che domenica ha fatto un'impresa notevole, e il colombiano Esteban Chaves, scalatore puro che avrà a disposizione tre salite oltre i 2mila metri (Colle dell'Agnello, Col de la Bonette e Colle della Lombarda) per recuperare il ritardo (2 minuti e 12 secondi) e verificare le ambizioni di successo.
    D'altra parte non mancano le incertezze sulla capacità di tenuta di Kruijswijk nella terza settimana del Giro e con due tappe (venerdì e sabato) davvero impegnative. Non va trascurato, quando si superano i 2mila di altitudine, il fattore meteo che potrebbe riservare sorprese.

    Nella corsa alla vittoria potrebbe rientrare Alejandro Valverde che però, come anche Nibali, dovrebbe esibirsi in numeri straordinari per aspirare alla maglia rosa. Tutti gli altri pretendenti mi sembrano tagliati fuori.
    Nella tappa di domenica mi ha fatto molto piacere vedere la tecnologia italiana sempre protagonista nel mondo del ciclismo: la bicicletta di Foliforov era una Colnago e quella di Kruijswijk una Bianchi.
    Un motivo di orgoglio nazionale nell'anno in cui le performance sportive dei corridori italiani sono piuttosto deludenti.

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