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Padoan: nel 2014 8.893 partecipate, +14,5% sull’anno. Al via banca dati unica Mef-Corte dei conti

Conoscere per deliberare. L’approccio caro a Einaudi torna utile per capire cosa fare sul fronte delle società partecipate, un mare magnum che secondo gli ultimi dati diffusi dal Mef comprende 48.896 partecipazioni comunicate dalle amministrazioni e detenute da 8.893 organismi, il 14,5% in più rispetto al 2013. Un protocollo d’intesa tra ministero dell’Economia e Corte dei Conti annunciato oggi dal ministro Pier Carlo Padoan porterà alla creazione di una banca dati comune delle partecipate della Pa con l’obiettivo di ridurre i costi per la raccolta delle informazioni, semplificare gli adempimenti informativi degli enti territoriali e migliorare la qualità del dato.


In Pa «gigantesco fallimento nella gestione delle risorse»
«Prima di decidere è essenziale capire di quale patrimonio si dispone e cosa valorizzare», ha spiegato Padoan intervendo questa mattina al Forum Pa di Roma con riferimento all’intesa sottoscritta con il presidente della magistratura contabile Raffaele Squitieri. Nella Pa italiana, ha proseguito il ministro, si assiste ad un «gigantesco fallimento nella gestione delle gigantesche risorse che ci sono». Eppure non mancano casi di buone pratiche, come la fatturazione elettronica, ma è necessario raddoppiare gli sforzi perchè «dalle best practice di passi a pratiche generalizzate».

Rilevazione unica
Fino ad oggi - ricorda una nota di via XX settembre - il Mef, attraverso il Dipartimento del Tesoro, e la Corte dei Conti, hanno avuto proprie banche dati sulle partecipazioni pubbliche ed hanno effettuato le rilevazioni in maniera autonoma con una duplicazione degli adempimenti a carico degli enti coinvolti. Grazie al protocollo, a partire da quest’anno verrà invece effettuata un'unica rilevazione basata sulla messa in comune della banca dati della Corte dei conti sugli organismi partecipati dagli enti territoriali e di quella gestita dal Dipartimento del Tesoro, che raccoglie i dati sulle partecipazioni di tutte le Pa, inclusi gli enti territoriali. A regime, la nuova banca dati Mef-CdC «sarà l'unica fonte di informazione sul fenomeno delle partecipazioni pubbliche su scala nazionale».

Stop alle duplicazioni, scelta in linea con la spending review
La sinergia fra le due istituzioni - garantita dal Comitato di governo paritetico - oltre a evitare il duplicarsi dell'informazione assicurando maggiore qualità, sottolinea la nota del Mef «è in sintonia con gli obiettivi di spending review, producendo risparmi sia finanziari, sia in termini di minori costi correlati alla riduzione dell'impiego di risorse professionali e di tempi dedicati alla compilazione da parte dei soggetti interessati, rendendo piu' incisiva ed efficace l'azione di governo e controllo sulle partecipate delle Amministrazioni pubbliche».

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