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Procura di Milano, Francesco Greco passa con 17 voti

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POSTO VACANTE DA SETTE MESI

Procura di Milano, Francesco Greco passa con 17 voti

L'ex pm di Mani Pulite, Francesco Greco, titolare di tanti importanti inchieste (tra le altre quelle su Montedison, Enimont, Parmalat e sulle Scalate bancarie) è il nuovo procuratore di Milano. Originario di Napoli, 64 anni, è in magistratura dal 1977 e in procura - dove è in servizio da 37 anni - è il responsabile del pool sui reati economici e finanziari. Il Plenum del Csm lo ha nominato a larga maggioranza, preferendo lui al pm milanese Alberto Nobili. La candidatura di Giovanni Melillo, capo di gabinetto del Guardasigilli Andrea Orlando, era stata ritirata in apertura di plenum.

Incontro del Presidente Mattarella con il Presidente ed una delegazione dell'Associazione Nazionale Magistrati

Greco passa con 17 voti, astenuti vertici Cassazione
La nomina di Francesco Greco a procuratore di Milano è passata con una maggioranza più ampia di quella prevista alla vigilia: 17 sì. Per lui hanno votato tutti i togati di Area e di Unicost, i laici di centrosinistra e di Forza Italia. I togati di Magistratura Indipendente si sono invece espressi per Nobili con Aldo Morgigni di Autonomia e Indipendenza. Si sono invece astenuti i vertici della Cassazione e il laico di Ncd Antonio Leone , che avrebbero preferito la nomina di Melillo. Greco «è tra i massimi esperti nel settore dei reati economici»; anche per questo «è il candidato migliore per la guida della procura di Milano, in un contesto in cui l'economia connota le attività illecite» , ha detto la relatrice Paola Balducci, esponendo le ragioni della sua proposta a favore della nomina del magistrato. Il nuovo procuratore succede a Edmondo Bruti Liberati, andato in pensione lo scorso novembre. Le ultime grandi inchieste che portano la sua firma sono quelle sul San Raffaele, sull'Ilva, sui Monti dei Paschi di Siena. Così come sono sue le verifiche fiscali nei confronti di Apple, Google e Amazon

Posto vacante da sette mesi
La decisione odiernma è arrivata dopo una lunga istruttoria. Il posto era infatti vacante da quando (sette mesi fa) Edmondo Bruti Liberati è andato in pensione. La scelta è stata tra magistrati che non appartenevano a correnti contrapposte, ma sono considerati tutti vicini ad Area, il gruppo che rappresenta le correnti di sinistra della magistratura: l’ex pm di Mani Pulite Francesco Greco, il collega della stessa procura Alberto Nobili e il capo di gabinetto del ministro della Giustizia Giovanni Melillo.

Il posizionamento dei consiglieri
Nobili era stato indicato dal togato di Magistratura Indipendente Claudio Galoppi, mentre Melillo dalla laica di Forza Italia Elisabetta Casellati, come scelta di “discontinuità”, visto che si tratta dell’unico candidato esterno alla procura di Milano.

A Potenza l’altro nodo da sciogliere
Oltre a quella del procuratore di Milano, oggi il plenum del Csm ha all’ordine del giorno anche la nomina dei dirigenti di altri sette tra uffici giudicanti e procure. Uno dei nodi da sciogliere riguarda la scelta del nuovo presidente della Corte d'appello di Potenza. In lizza ci sono quattro candidati: partono in vantaggio, sia pure di poco il giudice di Foggia Antonio De Luce e la presidente di sezione del tribunale di Bari Francesca La Malfa, ma in Plenum le carte si potrebbero rimescolare anche a vantaggio del consigliere di Cassazione Francesco Bonito e della presidente della sezione distaccata della Corte di appello di Taranto Rosa Patrizi Sinisi. In ballo c’è anche la “promozione” del presidente dell’Anm Piercamillo Davigo, che con Greco è stato uno dei magistrati simbolo della stagione di Mani Pulite. A lui, che è consigliere in Cassazione, potrebbe essere affidato l’incarico di presidente di sezione alla Suprema Corte. Ma dovrà vedersela con un concorrente, il collega Antonio Prestipino.

Gli altri nomi del dossier nomine
Nessun problema atteso invece per le altre nomine licenziate all’unanimità in commissione. Per il vertice di tre uffici giudicanti di primo grado, salvo sorprese, a tagliare il traguardo saranno tre donne, tutte attualmente presidenti di sezione: Alessandra Camassa al tribunale di Marsala, Manuela Farini a quello di Venezia e Antonella Magaraggia a quello di Verona. Due nomine riguardano infine la Corte di appello di Palermo: per due posti da presidente di sezione candidati unici sono rispettivamente Fabio Marino (che ora ricopre lo stesso ruolo al tribunale del capoluogo siciliano) e Filippo Picone, che è già alla Corte con il ruolo di consigliere.

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