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Moto2: dramma in Catalogna, è morto Luis Salom

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Moto2, dramma in Catalogna: muore Salom. Ma il Gp si correrà

  • –a cura di Datasport
I soccorsi in pista a Montmelò dopo l’incidente a Luis Salom (Afp)
I soccorsi in pista a Montmelò dopo l’incidente a Luis Salom (Afp)

Fine settimana del Motomondiale in Catalogna funestato da un dramma: Luis Salom, 24enne pilota spagnolo della Kalex, in Moto2, è morto in ospedale dopo essere rimasto vittima di un grave incidente durante la seconda sessione di prove libere. Salom è uscito dritto alla curva 12 andando a sbattere contro le barriere e le sue condizioni sono apparse subito gravissime, tanto da far intervenire l'elicottero e due ambulanze. Nemmeno la disperata corsa in ospedale è servita a salvare la vita al centauro maiorchino che si è spento alle 16:55.

Questa la nota ufficiale diffusa dalla MotoGP: "E' con grande tristezza che dobbiamo informare del decesso del pilota Luis Salom, del team Sag, per l'incidente avvenuto al circuito di Catalogna. A causa della gravità delle sue condizioni, è stato deciso di trasferirlo in ospedale in ambulanza al vicino Ospedale generale di Catalunya. Al suo arrivo, Salom è stato sottoposto ad intervento chirurgico, ma nonostante gli sforzi del team medico, è spirato alle 16.55".

Luis Salom, nato il 7 agosto 1991 a Palma di Maiorca, ha debuttato nel 2009 nel Motomondiale in 125. Ha conquistato 25 podi e 9 vittorie in Moto3, categoria dove ha chiuso secondo nel 2012 e terzo nel 2013; in Moto2 è salito tre volte sul podio, l'ultima in Qatar nella gara d'esordio del Mondiale 2016.

Il Gp di Catalogna, comunque, si correrà nonostante la morte di Salom, ma si svolgerà sul tracciato usato per il mondiale di Formula 1. Lo ha fatto sapere l'organizzazione del motomondiale, informando che «la decisione di continuare con il programma è stata presa in accordo con la famiglia di Salom, i piloti, le squadre e la Commissione di sicurezza, la quale ha deciso invece di disputare le restanti libere, le qualifiche e le gare su un nuovo percorso modificato».