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Dossier Raggi e M5S «sorvegliati speciali» dalla stampa estera

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    Dossier | N. 123 articoliElezioni comunali 2016

    Raggi e M5S «sorvegliati speciali» dalla stampa estera

    I fari della stampa estera sono puntati su Roma, in particolare sulla corsa di Virginia Raggi e sulla performance del Movimento Cinque Stelle. Dal Financial Times al Guardian, dal Wall Street Journal a Newsweek, tutti gli osservatori concordano: le piaghe storiche della Capitale, dalla corruzione all’inefficienza dei servizi, sono un assist al populismo in salsa grillina. Ma l’eventuale vittoria a Roma è vista allo stesso tempo come un «calice avvelenato» che potrebbe ritorcersi contro il M5S e favorire il premier Matteo Renzi alle prossime politiche.

    Financial Times: la vittoria a Roma? Un «calice avvelenato»
    Il Financial Times dedica a Raggi un’intera pagina della sua edizione del weekend, senza usare mezzi termini: i populisti minacciano l’establishment e la vittoria della candidata pentastellata, leader nei sondaggi, potrebbe mettere a rischio le prospettive politiche di Renzi. James Politi e Davide Ghiglione ripercorrono i mali romani, lo scandalo di Mafia Capitale, l’addio di Ignazio Marino e il commissariamento della città. «A Raggi – scrivono – tutto questo ha fornito ampio materiale per invocare una rottura con il passato, un ritorno all’onestà tra gli amministratori e un ritorno all’efficienza nei servizi pubblici, cose normali in altre capitali europee, molto meno a Roma». Ma il Financial Times non tace le ombre della campagna di Raggi, quelle che la rendono «vulnerabile». Cita la polemica con Giovanni Malagò dopo che la candidata aveva definito «criminale» pensare a ospitare le Olimpiadi del 2024 e poi alcune proposte «stravaganti», come l’idea di incentivare i pannolini lavabili per ridurre i rifiuti o quella di introdurre una “moneta complementare”, sul modello della Sardex sperimentata in Sardegna, per favorire i piccoli negozi in crisi. Per il Ft, inoltre, Raggi è stata «vaga» su alcuni importanti temi nazionali, come l’eventualità che l’Italia esca dall’euro. Ma il più grande grattacapo per Raggi arriverebbe proprio se vincesse, affermano Politi e Ghiglione: «Il prezzo di governare Roma potrebbe rivelarsi un calice avvelenato». E un fallimento potrebbe rappresentare un vantaggio per Renzi alle prossime politiche.

    “Il prezzo di governare Roma potrebbe rivelarsi un calice avvelenato”

    Politi e Ghiglione sul Financial Times  

    WSJ: per il M5S la Capitale è una «prova del nove»
    Di chance «avvelenata» parla anche il Wall Street Journal. In un articolo pubblicato il 2 giugno, Giada Zampano non è tenera con la Capitale: racconta i cumuli di rifiuti nelle strade, il debito da 12 miliardi di euro, l’inadeguato sistema di trasporti, le buche nelle strade, Mafia Capitale. Ricorda le promesse di Raggi, la controffensiva di Giachetti che chiede una nuova occasione per il Pd di governare la città. Poi riconosce: «Una vittoria di Raggi potrebbe spingere le possibilità del Movimento Cinque Stelle alle prossime elezioni nazionali il prossimo anno. Ma arriverebbe con un grosso rischio». A spiegarlo è Franco Pavoncello, docente di scienza politica alla John Cabot University, l’università americana a Roma: «Finora i Cinque Stelle hanno amministrato soltanto piccole città, e agito come maggiore forza di opposizione a livello nazionale. Roma sarebbe la loro prova del nove».

    The Guardian: «Romani pronti a un salto nel buio?»
    Il britannico The Guardian passa il M5S ai raggi X, evidenziandone pregi e difetti, e l’autore dell’articolo John Hooper conclude: «Domenica i romani, come gli inglesi a fine mese (per il referendum su Brexit, ndr) dovranno decidere se sono pronti per un salto nel buio». Se la candidata del M5S dovesse vincere al ballottaggio, argomenta il quotidiano inglese, sarebbe una retromarcia dolorosa per il premier Renzi e una svolta plateale per il M5S, costringendolo a fare i conti con due nodi cruciali irrisolti: la leadership, perché nei fatti a dispetto dell’”uno vale uno” «Grillo e Casaleggio hanno preso molte delle decisioni chiave», e l’orientamento politico del movimento, che coagula attorno a sé un elettorato molto variegato.

    Newsweek: M5S «ultimo esempio di impetuoso populismo in Europa»
    Anche la rivista statunitense Newsweek, ieri, ha dedicato un articolo alle elezioni comunali italiane, focalizzandosi quasi esclusivamente su Roma e sul Movimento Cinque Stelle. «Alla pari di altri movimenti populisti di sinistra, come Podemos in Spagna, o di destra, come il Freedom Party austriaco – scrive Josh Lowe – sta beneficiando della sfiducia che pervade la politica tradizionale». Ma poi Lowe riconosce che i Cinque Stelle sono duri da piazzare nello spettro politico: molti sostenitori sono di sinistra, ma il leader Beppe Grillo «è un euroscettico alleato all’Europarlamento con Nigel Farage dell’Ukip». Il terreno in cui si muove, nota Lowe, «è un sentimento anti-establishment comune in Italia che, come altri Stati del Sud Europa, ha sofferto della crisi dell’eurozona seguita al crash finanziario della fine dell’ultimo decennio. E Renzi? «Domenica – conclude l’analisi – sarà in parte una cartina di tornasole del sostegno al suo governo in vista del referendum cruciale di ottobre sulle riforme costituzionali. Il primo ministro aveva la speranza che c’è ancora fede in Italia nelle soluzioni tradizionali».

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