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Dossier Diritti televisivi, ticket fra Rai e Sky

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Dossier | N. 34 articoliEuropei di calcio Francia 2016

Diritti televisivi, ticket fra Rai e Sky

Una steadycam allo Stade de France (AFP Photo)
Una steadycam allo Stade de France (AFP Photo)

Sky ha presentato la sua offerta tv per Euro 2016 (comprese le partite in “Super HD”) lo scorso 12 maggio. Rai ha svelato le sue carte (anche in questo caso c’è la novità tecnologica di 7 partite in Ultra HD/4k attraverso la piattaforma satellitare gratuita Tivùsat) la scorsa settimana.

Tutto pronto, insomma, per la grande abbuffata in tv con Sky che trasmetterà tutte le 51 partite della competizione – la prima con la formula a 24 squadre – mentre Rai trasmetterà 27 partite. Sky avrà quindi l’esclusiva di 24 match, ma tutti in pay, e si sta fregando le mani sapendo di avere davanti settimane con il coltello dalla parte del manico grazie alle esclusive legate anche alla Copa America in onda fino al 26 giugno. A sua volta la tv di stato ha l’esclusiva sul free e trasmetterà tutte le partite dell’Italia, semifinale, finale e le partire che saranno trasmesse alle 21 (i match si disputeranno alle 15, alle 18 e alle 21).

Si riproporrà insomma, dal 10 giugno al 10 luglio il “ticket” fra Sky e Rai già visto all’opera con gli ultimi Mondiali di calcio. Questa volta però l’acquisto dei diritti è stato più tribolato e, precedendo solo la Spagna dove i diritti sono andati a Mediaset Espana, l’Italia è arrivata a mettere tutti i tasselli in ordine proprio in dirittura d’arrivo. Tra Uefa e Rai (che finora ha trasmesso sempre in esclusiva assoluta gli Europei di calcio) l’interlocuzione è stata lunga. Viale Mazzini puntava a ottenere un forte sconto rispetto alla edizione 2012 di Polonia e Ucraina, per la quale aveva sborsato oltre 100 milioni di euro.

La prima asta si tenne a luglio 2015. A settembre la Uefa comunicò di aver ricevuto offerte insufficienti. Per quanto riguarda Viale Mazzini l’offerta era stata di 50 milioni per 23 match. Quindi non tutte le partite, ma la cifra era praticamente dimezzata rispetto all’esborso per la precedente edizione.

Si parte quindi con la negoziazione diretta. Qui la Rai guidata dal nuovo dg Antonio Campo Dall’Orto gioca una carta rischiosa e tiene duro, con il rischio – più teorico che pratico, ma esistente – di vedersi soffiare i diritti. L’impasse si risolve solo alla fine di febbraio quando la trattativa (condotta per Uefa dalla CAA Eleven) si è sbloccata con la Rai che – secondo le cifre che circolano come rumors perché di numeri ufficiali non ne sono stati mai forniti – avrebbe accettato di versare circa 70 milioni di euro per 27 partite comprese quelle dell’Italia e le fasi finali. Ben meno degli oltre 100 milioni di Euro 2012 quindi. Ma a rendere possibile l’operazione è stata con ogni probabilità la trattativa condotta parallelamente da CAA Eleven con Sky, per i diritti pay. In questo caso la cifra di cui si parla è attorno ai 20 milioni.

In un modo o nell’altro è però vero che la Uefa non ha avuto grande soddisfazione in Italia. Dall’altra parte è emersa evidente da noi, ma anche in un Paese come la Spagna, la cesura con il passato: i prezzi pagati in passato sono stati considerati poco congrui vista la situazione di crisi e per una competizione in cui non tutte le partite possono essere considerate di richiamo, soprattutto nel periodo estivo.

In questo quadro quella di Euro 2016 sarà comunque la seconda volta in cui sarà possibile vedere all’opera il ticket Rai-Sky dopo l’esperienza degli ultimi mondiali di calcio. Allora ci fu uno switch di diritti rivenduti da Rai a Sky con scambi (le Olimpiadi erano un’esclusiva Sky) e accordi sul versante pubblicitario. Per Euro 2016 l’acquisto è stato separato, ma i due broadcaster si troveranno a gestire insieme questo mese di match, highlights, dirette e programmi ad hoc su Euro 2016 che qualcosa in più in termini di raccolta pubblicitaria porteranno inevitabilmente. Per la Rai si parla di 56,5 milioni di euro già raccolti. Riguardo a Sky si guarda ai 25. In Brasile la partita si chiuse con 78 milioni per Rai e una raccolta sopra i 40 milioni per Sky.

Lo “sharing”, insomma, sembra essere un presupposto indifferibile. E del resto anche negli altri Paesi la condivisione dei diritti per la kermesse francese non è mancata: in Francia (Tf1, M6, Bein Sports); in Germania (Ard, Zdf, ProSiebenSat.1); in Uk (Bbc, Itv, S4c) solo per fare qualche esempio. Il clima di spending review in Italia dovrebbe far pensare a una replicabilità di questo modello anche per le prossime competizioni. Corazzate come Sky e Discovery (proprietaria di Eurosport) hanno nel nostro Paese sia canali free (“Tv8” per Sky e “Nove” per Discovery) sia canali pay. Nessuno, se non considerazioni economiche, vieterebbe di tenersi tutto in casa.

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