La nazionale americana di basket perde i pezzi in vista delle Olimpiadi di Rio. Dopo Chris Paul, Blake Griffin e Anthony Davis, sono LaMarcus Aldridge e Stephen Curry a rinunciare alla partecipazioni ai Giochi con Team Usa. Un'assenza pesante soprattutto quella di Curry, due volte Mvp e stella dei Golden State Warriors, soprattutto il volto globale della Nba in questo momento. Steph ha preso questa decisione anche a causa dei recenti infortuni a ginocchio e caviglia.
Queste le parole di Stephen Curry sulla rinuncia alle Olimpiadi in un comunicato dei Warriors: "Dopo averci pensato e dopo lunghe discussioni con la mia famiglia, i Warriors e i miei rappresentanti, ho deciso di ritirare il mio nome dalla lista degli atleti da cui Team Usa sceglierà il roster per l'Olimpiade. Le mie precedenti esperienze con Team Usa sono state estremamente gratificanti, educative e divertenti, ed è per questo che la mia è una decisione così difficile. Ma considerando diversi fattori, compresi i recenti infortuni a ginocchio e caviglia, credo che non partecipare all'Olimpiade sia la decisione migliore per me a questo punto della mia carriera. E' un onore incredibile rappresentare il proprio paese e portare sul petto la scritta Usa, ma i miei obiettivi primari in estate devono riguardare il mio corpo e la preparazione per la prossima stagione Nba".
Curry, oro mondiale nel 2010 e nel 2014, deve così rimandare il suo debutto alle Olimpiadi. Dovrebbe esserci Kevin Durant mentre deve ancora sciogliere i dubbi LeBron James, bronzo ad Atene e poi oro a Pechino e a Londra. Il roster definitivo di coach Mike Krzyzewski dovrebbe essere svelato a fine giugno, tra il 26 e il 27.
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