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Renzi a Confcommercio: non aumenteremo Iva nel 2017

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l’assemblea

Renzi a Confcommercio: non aumenteremo Iva nel 2017

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi all’assemblea di Confcommercio
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi all’assemblea di Confcommercio

«L'Italia sta gradualmente ripartendo: i segnali di riavvio dell'economia, seppur ancora contenuti e soggetti a incertezza, sono sostenuti dalla domanda interna, che evidenzia l'importanza dei consumi delle famiglie. Prendo l'impegno a non aumentare l'Iva nel 2017». Così il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel corso dell'assemblea generale di Confcommercio, replicando all’intervento del presidente dell’associazione Carlo Sangalli che aveva definito nel suo intervento «un boomerang» l’ipotesi di aumento dell’Iva e aveva definito l’assicurazione del governo a non toccare l'Iva «un impegno irrinunciabile per la crescita».

“Gli ottanta euro, capisco che a voi non piacciano, ma è una manna per chi non arriva a prendere 1.500 euro al mese”

Matteo Renzi 

Renzi: fischiatemi pure,rivendico gli 80 euro
Il premier si è detto anche d’accordo con lo slogan di Confcommercio «più coraggio e meno tasse» ma ha anche aggiunto: «Tutto sta a capire come fare, il punto vero è parlare un linguaggio di verità». Renzi è stato accolto da applausi e da qualche fischio. «Fischiatemi pure se avete il coraggio - ha replicato il presidente del Consiglio - ma la politica deve essere con la P maiuscola, dovete credere nella politica e l'atteggiamento di chi dice tutti uguali fa il vostro male, non il vostro bene». E ha aggiunto rispondendo ai fischi arrivati dalla platea durante il suo intervento: «Gli ottanta euro, capisco che a voi non piacciano, ma è una manna per chi non arriva a prendere 1.500 euro e non arrivava a fine mese. E su questo non mi farete cambiare idea».

«Su lavoro rancore ideologico, posti aumentano»
Renzi ha poi commentato i dati Istat sul lavoro per rivendicare i successi ottenuti dal governo. «I numeri di posti di lavoro dell'Istat qualsiasi paese che non vive di rancore ideologico dovrebbe accoglierli con uno sguardo sorridente» ha detto. E ha aggiunti: «Dal febbraio 2014 sono 455mila posti in più, più 390mila a tempo indeterminato. Aver cancellato l'articolo 18 non ha tolto diritti, non ha permesso di licenziare ma di assumere». Non senza una autocritica: «I numeri dell'Istat riguardano soprattutto i posti a tempo indeterminato, c'è un record storico. Ma contemporaneamente i lavoratori autonomi e le piccole medie imprese sono ancora in sofferenza. I risultati sono sì positivi ma non ancora sufficienti a rilanciarci».

Sangalli: ripresa senza slancio e intensità
Nel suo intervento di apertura dell’assemblea generale di Confcommercio il presidente Carlo Sangalli ha parlato di «ripresa senza slancio e senza intensità. Una ripresa senza mordente che non salta mai la faglia, il crepaccio tra stagnazione e crescita. Il nostro Paese ha ancora molta strada da fare, ma ha certamente le carte in regola per fare meglio». Lo ha detto evidenziando come in 12 mesi, «occupazione, consumi, produzione, fiducia, credito, hanno seguito un andamento altalenante non riuscendo a imprimere un cambio di passo». E aggiungendo: «Molti dati mettono in dubbio “il teorema che la crisi sia soltanto un brutto ricordo».

Sangalli: interventi strutturali su costo lavoro
Sangalli ha riconosciuto i passi in avanti mossi in materia fiscale dal governo, ma «è mancata una visione organica del fisco che si vuole per un'Italia più forte e più dinamica». E ha aggiunto: «Non capiamo come mai l'Italia debba rimanere seconda in Ue per prelievo sul reddito delle persone e terza per quello sull'impresa. Perchè servano 270 ore per gli adempimenti amministrativi, perché la Tari può costare 10 volte di più tra 2 comuni confinanti». Di qui, ad esempio la necessità di un interventi strutturale sul taglio del cuneo sul costo del lavoro. «Il Governo ha assunto iniziative importanti nel breve periodo, a partire dagli incentivi per le nuove assunzioni. Ma ora - ha sottolineato Sangalli - occorre fare un passo in più. Servono anche interventi strutturali».

«Aumento Iva boomerang, la paghiamo tutti»
Così come va scongiurato a tutti i costi un aumento dell’Iva. «Spostare la tassazione sulle cose, quindi aumentare l'Iva, è come lanciare un boomerang. Perché alla fine l'Iva la paghiamo tutti» ha ammonito il presidente di Confcommercio, che ha rimarcato come «l'intenzione del governo di non far scattare le clausole di salvaguardia nel 2017 e quindi di non toccare l'Iva è un impegno irrinunciabile per la crescita». Certo, dice, va rafforzata la capacità del sistema-Italia di competere sui mercati internazionali, «ma senza una solida ripresa dei consumi interni non può esserci uno sviluppo diffuso».

Confcommercio: su riforme ed equità si gioca destino Italia
La crisi prolungata, che si è protratta dal 2008 al 2014, «ha determinato un forte incremento nel numero di famiglie e di persone in condizione di povertà assoluta: le famiglie assolutamente povere sono quasi raddoppiate nei sette anni di ciclo recessivo (+78,5%), con un incidenza sul totale passata dal 3,5% pre recessione al 5,7% del 2014. Il dato è fornito dalla Confcommercio nel report `Dalla Grande Recessione alla ripresa? Segnali positivi ma fragili´ presentato in occasione dell'assemblea generale. «Siamo pronti a dare il nostro contributo per un Paese più moderno e più giusto, perché su riforme ed equità riteniamo si giochi il destino dell'Italia» ha commentato Sangalli, che ha ribadito però «la necessità e l'urgenza di riforme istituzionali. Soprattutto per rafforzare la governabilità del Paese e quindi promuovere con maggiore efficacia l'economia diffusa, che richiede decisioni chiare e rapide».

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