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Consob, Calenda: «Errori gravi sui prospetti…

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Consob, Calenda: «Errori gravi sui prospetti informativi». Vegas: infondate le accuse

«Non sta al governo commentare l’operato di autorità indipendenti, ma degli errori gravi sono stati fatti. La Gabanelli ha ragione». Così il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervistato da Giovanni Minoli su Radio24 dice la sua sull’operato della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas. Il riferimento è all’eliminazione degli scenari probabilistici dai prospetti informativi da parte della Consob denunciata dalla trasmissione Report. Ma, passata qualche ora, Vegas respinge formalmente le critiche sostenendo che la Consob «ha sempre operato con l’unico obiettivo di perseguire i suoi fini istituzionali, fissati dalle norme nazionali ed europee». Il presidente dell’Autorità prende atto «delle pressioni politiche esercitate nei miei confronti da alcuni esponenti di governo». E parla di «sollecitazioni che prendono mosse da ricostruzioni mediatiche alle quali ho già replicato e ritengo di aver dimostrato l’infondatezza delle accuse».

Sulla contrattazione «fate presto»
Non è l’unico aspetto su cui si concentra l’attenzione di Calenda che, nell’intervista, tocca alcuni dei punti più sensibili dell’attualità di politica economica. «Sulla contrattazione aziendale Confindustria e sindacati hanno chiesto uno spazio, giusto, per farlo loro e io mutuando una famosa copertina del Sole 24Ore dico sì, ma fate presto» è il messaggio che il ministro dello Sviluppo economico indirizza alle parti sociali come auspicio.

La Rai faccia piano editoriale convincente
Risulta «fondamentale che la Rai torni a essere il grande motore culturale del Paese, ma deve fare un piano editoriale e un piano industriale molto convincenti. Ma parto dal primo, è ancora più importante». Secondo Calenda «più la Rai è forte e autorevole sui contenuti, più acquisisce indipendenza sui tentativi di influenza della politica, che sono detestabili quando non hanno a che fare con i contenuti». Minoli ha quindi evidenziato che dalla nomina del nuovo direttore generale «che ha tutti i poteri» è passato «già un anno». «Lo ha detto lei - chiude il ministro - assentisco».

Per l’Ilva valutazione su piano ambientale accettabile
Anche l’Ilva di Taranto entra nell’intervista ai microfoni di Radio24. «Abbiamo rifatto il processo di gara partendo da un presupposto: verranno giudicate le varie cordate che si stanno formando, ma soprattutto su una base di premessa e cioè che il piano ambientale presentato dalle cordate sia per noi accettabile». Per il ministro dello Sviluppo economico l’azienda «dovrà fare un piano industriale che parta dal piano ambientale e non viceversa, perché è inaccettabile che in un Paese moderno ci sia questa dicotomia tra lavoro e ambiente». Quanto ai tempi il ministro ha detto che «sono scanditi dal decreto: adesso ci sarà la presentazione delle cordate a fine giugno, poi dovranno presentare il loro piano ambientale, in 120 giorni verrà analizzato il loro piano ambientale, gli verrà data una risposta». E alla domanda se la situazione sarà definita entro dicembre il ministro ha risposto di sì aggiungendo che poi seguirà il passaggio all’Antitrust.

Sì alla concorrenza sulla banda larga
«Non me ne importa niente». Risposta lapidaria di Calenda su chi, tra Enel e Telecom, secondo lui vincerà «la guerra» per la banda larga. «Concorrenza sì, guerra no, deve diventare concorrenza molto rapidamente», con l’obiettivo di fornire «un servizio migliore a un prezzo inferiore».

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