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Dossier Tra l'Italia e gli ottavi c'è il cuore di Ibra

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Dossier | N. 34 articoliEuropei di calcio Francia 2016

Tra l'Italia e gli ottavi c'è il cuore di Ibra

Dodici anni fa ci buttò fuori dagli Europei di Portogallo 2004 con un tacco (con cui impose l'1 a 1 agli azzurri del Trap) e un biscotto (lo scontato 2 a 2 con cui danesi e svedesi si accordarono, di fatto, per rimandarci a casa). Di gol, di prodezze, di scudetti, di colpi di testa (in tutti i sensi…) ne son passati da allora: 12 anni in cui Ibra è diventato juventino, interista e milanista, ha fatto una capatina a Barcellona, è diventato nuovo re di Parigi. L'unico cruccio? Non essersi mai acceso abbastanza per illuminare con la sua luce immensa la Champions League, proprio lui che completa l'empireo ideale del football mondiale di questi anni, insieme a Messi e Cristiano Ronaldo.

Ora, sancito l'addio dal Psg, per Zlatan è tempo di firmare l'ultimo contratto pesante della sua carriera. Soprattutto, nel cuore del campione, sta maturando la consapevolezza che deriva dal fascino, l'emozione, il brivido delle cose ultime, dei momenti finali. Non a caso chi lo conosce bene lo descrive eccitato e voglioso di far bene, in vista del duello con gli i ragazzi di Antonio Conte. Potrebbe essere l'ultimo incrocio, su un palcoscenico così prestigioso, con quella Nazionale e quel Paese con cui tanto e tante volte ha intrecciato il proprio destino. Ma l'Italia potrebbe comunque rientrare nel futuro di Zlatan, e nel modo più inatteso, cioè magari come destinazione ultima della sua carriera da stella del calcio globale.

“Perché no? Ibrahimovic ma all'Italia, un Paese dove sia lui che la sua famiglia si sentono a casa – sottolinea Jennifer Wegerup, giornalista svedese in questi giorni al seguito del'ItalConte e amica di lunga data di Ibra -. Quale destinazione? Tante possibili, perché Ibra ora più che soldi vuole serenità e qualità dell avita. Il Milan? Per ora difficile. Dite che ha già firmato con lo United? E allora perché non lo avrebbe già detto? Piuttosto c'è una suggestione…” E la collega suggerisce così una pista ancora poco battuta:” Perché no il Napoli? Ibra è sempre rimasto colpito dall' entusiasmo, la passione, i colori del San Paolo. E poi a Napoli sarebbe il re, come soltanto Maradona lo è già stato prima di lui”.

Stuzzicante, non c'è che dire, l'idea di vedere Ibrahimovic competere in maestosità con l'ombra del Vesuvio e quella del “Diez” per eccellenza. Così come è affascinante l'altro sogno che il gigante svedese colptiva in questi giorni. Un sogno a cinque cerchi, visto che Ibrahimovic è tra i pre-convocati della Svezia per le olimpiadi di Rio de Janeiro che scattano il prossimo 5 agosto per concludersi il 21. Ecco, Ibra sogna di giocare con la maglia della sua Nazionale per conquistare l'oro olimpico a Rio. Perciò, sta cercando una squadra che, oltre a garantirgli ingaggio e prospettive i primo livello, sappia anche accettare l'idea di abbracciarlo con qualche giorno di ritardo, consentendogli di coronare questo sogno olimpico, coronamento di una carriera da vero top player.

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