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Corruzione, 24 arresti e perquisizioni a Roma. Indagati un…

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OPERAZIONE «labirinto»

Corruzione, 24 arresti e perquisizioni a Roma. Indagati un parlamentare e un ex sottosegretario

Ansa
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Decine di perquisizioni e arresti a Roma nell’ambito di una operazione denominata «Labirinto» della Guardia di finanza. Centinaia di finanzieri, hanno reso noto le Fiamme gialle, stanno eseguendo sul territorio nazionale provvedimenti disposti dalla Procura di Roma e decine di misure cautelari ordinate dal gip presso il Tribunale. I reati contestati sono associazione per delinquere finalizzata alla frode fiscale, corruzione e riciclaggio, truffa ai danni dello Stato e appropriazione indebita.

Indagati un parlamentare in carica e un ex sottosegretario
Tra gli indagati dell’operazione c’è anche un parlamentare in carica, di professione avvocato. Secondo fonti della Procura si tratta di Antonio Marotta, deputato di Area Popolare. L’uomo, secondo gli investigatori, avrebbe aiutato nelle «attività di illecita intermediazione» un faccendiere capitolino, ritenuto figura centrale del «sistema affaristico-criminale». Nei suoi confronti i pm Paolo Ielo e Stefano Rocco Fava avevano sollecitato l’arresto in carcere, ma il gip ha escluso alcuni fatti a lui contestati, che hanno fatto cadere i presupposti per applicare la misura detentiva. Tra gli indagati c’è anche Giuseppe Pizza, ex sottosegretario all’istruzione nel governo Berlusconi tra il 2008 e il 2011. Pizza - il cui fratello Raffaele è stato arrestato questa mattina - è indagato per il reato di riciclaggio. Giuseppe Pizza è segretario della rinata Democrazia Cristiana e proprietario dello storico simbolo scudocrociato.

In manette due dipendenti infedeli delle Entrate
Arrestati anche due dipendenti infedeli dell’agenzia delle Entrate di Roma. Le indagini sono partite dalle segnalazioni per operazioni sospette nei confronti di un consulente tributario romano e di un labirinto di società a lui riferibili. È emersa «l’operatività di una ramificata struttura imprenditoriale illecita che negli anni oggetto d’indagine ha movimentato oltre dieci milioni di euro giustificati da fatture false a scopo di evasione e per costituire riserve occulte da destinare a finalità illecite, attraverso una galassia di società cartiere, costituite e gestite con il concorso di numerosi indagati. «Per “ammorbidire” eventuali controlli fiscali e agevolare le pratiche di rimborso delle imposte - ricostruiscono i finanzieri - il consulente si avvaleva anche di due dipendenti infedeli dell’agenzia delle Entrate di Roma, arrestati nel corso delle operazioni odierne, smascherati in collaborazione con gli organi ispettivi interni».

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