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Dossier Arrivo «regale» a Utah Beach: Cavendish, Kittel e Sagan

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    Dossier | N. 16 articoliGiro di parole - Tour de France

    Arrivo «regale» a Utah Beach: Cavendish, Kittel e Sagan

    Mark Cavendish vince la tappa inaugurale del 103° Tour de France, 188 chilometri da Mont-Saint-Michel a Utah Beach (Foto Afp)
    Mark Cavendish vince la tappa inaugurale del 103° Tour de France, 188 chilometri da Mont-Saint-Michel a Utah Beach (Foto Afp)

    La tappa inaugurale del 103° Tour de France (188 chilometri da Mont-Saint-Michel a Utah Beach) si è risolta con una volata di gruppo che si è trasformata in una sorta di campionato del mondo degli sprinter. Un ordine d’arrivo «regale».

    Ho sbagliato i pronostici (avevo previsto la vittoria di Marcel Kittel) ma il successo di Mark Cavendish rappresenta un ritorno importante per il velocista inglese. Quindi, primo Cavendish che ha preceduto Kittel e altri due grandi specialisti come Peter Sagan e André Graipel: insomma il meglio della “velocità” a livello mondiale. Sagan ha provato in tutti i modi a imporsi, ma è partito troppo presto e così è stato ripreso dagli altri due sprinter. Cavendish è stato davvero prepotente e straordinario nella volata: un successo che gli ha consentito di indossare per la prima volta in carriera la maglia gialla e di regalare una grande soddisfazione alla sua squadra (Dimensione Data) di cui, confesso, non ero al corrente dell’esistenza. Un ritorno gradito quello di Cavendish dopo un periodo di appannamento e una stagione senza risultati importanti. Torna dunque alla ribalta un campione plurivincitore in carriera sia su strada sia su pista.

    Come al solito, in queste prime insidiose tappe atlantiche, non sono mancate le cadute. Tra gli altri, è rimasto vittima, a 80 chilometri dall’arrivo, anche lo spagnolo Alberto Contador uscito un po’ malconcio; speriamo niente di grave e che la carambola non abbia ripercussioni su uno dei ciclisti inseriti nella lista dei pretendenti al successo finale. Un’altra caduta si è verificata all’ultimo chilometro: ha spezzato in due il gruppo escludendo altri potenziali aspiranti allo sprint.

    Non ho capito, invece, perché siano stati attribuiti alcuni secondi di ritardo a Vincenzo Nibali e Fabio Aru (rispetto a Chris Froome e Nairo Quintana): una decisione della giuria tutta da decifrare. Come sempre correre nelle posizioni di testa del gruppo consente di evitare il rischio cadute perdendo secondi che potrebbero essere importanti nel corso delle tre settimane di competizione.

    Oggi seconda tappa (182 chilometri da Saint-Lo a Cherbourg-Octeville), con un percorso sempre pianeggiante come quella di ieri ma con qualche cote in più. Difficile prevedere un’altra volata di gruppo, piuttosto la frazione si presta a corridori come Sagan che mi sembra in buona forma per come ha condotto lo sprint a Utah Beach anche se ha dovuto accontentarsi del terzo posto. Speriamo che i nostri big (Nibali e Aru) riescano a superare indenni queste prime tappe “trabocchetto” che sono sempre molto insidiose per chi punta alla maglia gialla.

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